E`
un pomeriggio estivo a Wentwoth, Ohio, e in Poplar Street vediamo il
tipico quartiere di provincia, con le villette separate dagli
steccati bianchi, il ragazzino che consegna i giornali, il padre di
famiglia che lava la macchina, i ragazzi che giocano con il cane...ma
all'improvviso, un'esplosione di malvagita` e inaudita violenza si
abbatte su questa piccola comunita`. I sopravvissuti si accorgeranno
con orrore che il loro mondo si e` fatto alieno, che tutto appare
sovvertito. Solo una casa sembra indenne dalla furia che devasta ogni
cosa; una casa dove una donna e suo nipote lottano ormai allo stremo
contro una forza che si sta impossessando di loro.
Stephen
King ha pubblicato questo libro nel 1996 usando pero` uno pseudonimo,
quello di Richard Bachman. Nelle prime pagine del libro arriva a
raccontare la storia di un Bachman ormai morto e di una vedova
Bachman che, dopo la morte del marito trova un manoscritto inedito
(qualcuno ha detto Lisey?), I vendicatori appunto. Qualche tempo dopo
King verra` smascherato e scoprira` che il timore che non venisse
apprezzato era infondato perche` il mondo accolse bene questo lavoro.
Ma
veniamo al commento. Avevo gia letto questo libro una decina di anni
fa, ma non mi era piaciuto per niente. L'avevo trovato confusionario,
eccessivamente violento e lento. Alcuni punti non li avevo capiti e
faticavo anche a comprendere se quello che stavo leggendo fosse una
specie di illusione o stesse succedendo realmente. A distanza di
anni, posso capire perche`. Questo libro e` in effetti un concentrato
di tutto quello che ho detto, ma come spesso succede i gusti cambiano
e ora quelle cose che mi erano sembrati dei difetti mi hanno fatto
vedere il libro sotto una luce diversa e finalmente ho anche compreso
interamente la storia. Questo mi permette di dire subito che il libro
mi e` piaciuto molto.
La
tranquillita` del quartiere viene tragicamente sconquassata
dall'arrivo di questi fantomatici “Vendicatori”, assassini che
iniziano a percorrere la strada in cui abitano i nostri protagonisti
a bordo di furgoni dall'aria eccessivamente fantasiosa e quasi
extraterrestre e a sparare all'impazzata sugli abitanti con armi e
proiettili decisamente strani. Poco per volta anche le case e il
paesaggio attorno iniziano a cambiare in maniera curiosa, come se a
un tratto si trovassero catapultati nel vecchio west. La vera
stranezza, pero`, e` che tutti i particolari (armi, furgoni, piante e
animali) sono come verrebbero immaginati e disegnati da un bambino.
Scopriamo quindi che tutto quello che sta succedendo e` opera di
Seth, un bambino autistico a cui piacciono molto i film western e di
fantascienza. Tutto quello che i superstiti di Poplar Street vedono,
e` un miscuglio dei tre programmi preferiti di Seth.
La
vera tragedia pero`, e` che Seth da solo non sarebbe mai riuscito a
far diventare realta` queste fantasie, e soprattutto non avrebbe mai
fatto del male a nessuno, perche` e` un bambino molto buono e
sensibile. Scopriamo pero` che durante un viaggio di famiglia nel
deserto, Seth viene “percepito” e richiamato da un'entita`
vecchissima e malvagia (Tak) che si impossessa di lui e lo trasforma
nel suo burattino. King e` sempre molto bravo a creare dei cattivi
che sono veramente l'essenza stessa della crudelta` e del sadismo e
Tak non e` da meno, e` veramente inquietante, soprattutto il modo in
cui sceglie di uccidere alcuni personaggi.
La
particolarita` di questo libro sta anche nel fatto che alla fine di
ogni capitolo e alla fine del libro stesso, sono presenti “documenti”
come pagine di diari, lettere, copioni di film e serie tv, che lette
poco per volta consentono di mettere insieme tutti i tasselli e
ricostruire cosa sia successo a Seth e a sua zia Audrey nell'anno
precedente l'esplosione di violenza, permettono di capire da dove
arrivano questi strani Vendicatori e infine ci permettono di
ricostruire la triste storia di Seth, della sua famiglia e l'origine
di Tak. E` un modo un po` particolare di raccontare la storia che ora
mi e` piaciuta, ma credo sia questa cosa che mi ha un po` spiazzata
dieci anni fa e mi ha confusa.
Un'ultima
cosa che ho trovato interessante sono i collegamenti. Prima di tutto,
questo romanzo e` collegato a Desperation, un romanzo pubblicato piu`
o meno in contemporanea con I vendicatori (ma con il nome di Stephen
King), dove si possono ritrovare alcuni dei personaggi che abbiamo
incontrato qui. Di piu` pero` non posso dire, perche` non l'ho ancora
letto.
Inoltre,
la storia dell'origine e della natura di Tak mi ha ricordato
moltissimo quella di It di Derry e qui sarei curiosissima di sapere
se effettivamente c'e` qualche collegamento o addirittura qualche
legame tra i due cattivi! Se sapete qualcosa fate un fischio!
Dunque,
a I vendicatori do come voto un 4/5. Rivalutato tantissimo!
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