domenica 3 settembre 2017

"I vendicatori" di Stephen King - Cosa ne penso?

E` un pomeriggio estivo a Wentwoth, Ohio, e in Poplar Street vediamo il tipico quartiere di provincia, con le villette separate dagli steccati bianchi, il ragazzino che consegna i giornali, il padre di famiglia che lava la macchina, i ragazzi che giocano con il cane...ma all'improvviso, un'esplosione di malvagita` e inaudita violenza si abbatte su questa piccola comunita`. I sopravvissuti si accorgeranno con orrore che il loro mondo si e` fatto alieno, che tutto appare sovvertito. Solo una casa sembra indenne dalla furia che devasta ogni cosa; una casa dove una donna e suo nipote lottano ormai allo stremo contro una forza che si sta impossessando di loro.



Stephen King ha pubblicato questo libro nel 1996 usando pero` uno pseudonimo, quello di Richard Bachman. Nelle prime pagine del libro arriva a raccontare la storia di un Bachman ormai morto e di una vedova Bachman che, dopo la morte del marito trova un manoscritto inedito (qualcuno ha detto Lisey?), I vendicatori appunto. Qualche tempo dopo King verra` smascherato e scoprira` che il timore che non venisse apprezzato era infondato perche` il mondo accolse bene questo lavoro.

Ma veniamo al commento. Avevo gia letto questo libro una decina di anni fa, ma non mi era piaciuto per niente. L'avevo trovato confusionario, eccessivamente violento e lento. Alcuni punti non li avevo capiti e faticavo anche a comprendere se quello che stavo leggendo fosse una specie di illusione o stesse succedendo realmente. A distanza di anni, posso capire perche`. Questo libro e` in effetti un concentrato di tutto quello che ho detto, ma come spesso succede i gusti cambiano e ora quelle cose che mi erano sembrati dei difetti mi hanno fatto vedere il libro sotto una luce diversa e finalmente ho anche compreso interamente la storia. Questo mi permette di dire subito che il libro mi e` piaciuto molto.

La tranquillita` del quartiere viene tragicamente sconquassata dall'arrivo di questi fantomatici “Vendicatori”, assassini che iniziano a percorrere la strada in cui abitano i nostri protagonisti a bordo di furgoni dall'aria eccessivamente fantasiosa e quasi extraterrestre e a sparare all'impazzata sugli abitanti con armi e proiettili decisamente strani. Poco per volta anche le case e il paesaggio attorno iniziano a cambiare in maniera curiosa, come se a un tratto si trovassero catapultati nel vecchio west. La vera stranezza, pero`, e` che tutti i particolari (armi, furgoni, piante e animali) sono come verrebbero immaginati e disegnati da un bambino. Scopriamo quindi che tutto quello che sta succedendo e` opera di Seth, un bambino autistico a cui piacciono molto i film western e di fantascienza. Tutto quello che i superstiti di Poplar Street vedono, e` un miscuglio dei tre programmi preferiti di Seth.
La vera tragedia pero`, e` che Seth da solo non sarebbe mai riuscito a far diventare realta` queste fantasie, e soprattutto non avrebbe mai fatto del male a nessuno, perche` e` un bambino molto buono e sensibile. Scopriamo pero` che durante un viaggio di famiglia nel deserto, Seth viene “percepito” e richiamato da un'entita` vecchissima e malvagia (Tak) che si impossessa di lui e lo trasforma nel suo burattino. King e` sempre molto bravo a creare dei cattivi che sono veramente l'essenza stessa della crudelta` e del sadismo e Tak non e` da meno, e` veramente inquietante, soprattutto il modo in cui sceglie di uccidere alcuni personaggi.

La particolarita` di questo libro sta anche nel fatto che alla fine di ogni capitolo e alla fine del libro stesso, sono presenti “documenti” come pagine di diari, lettere, copioni di film e serie tv, che lette poco per volta consentono di mettere insieme tutti i tasselli e ricostruire cosa sia successo a Seth e a sua zia Audrey nell'anno precedente l'esplosione di violenza, permettono di capire da dove arrivano questi strani Vendicatori e infine ci permettono di ricostruire la triste storia di Seth, della sua famiglia e l'origine di Tak. E` un modo un po` particolare di raccontare la storia che ora mi e` piaciuta, ma credo sia questa cosa che mi ha un po` spiazzata dieci anni fa e mi ha confusa.

Un'ultima cosa che ho trovato interessante sono i collegamenti. Prima di tutto, questo romanzo e` collegato a Desperation, un romanzo pubblicato piu` o meno in contemporanea con I vendicatori (ma con il nome di Stephen King), dove si possono ritrovare alcuni dei personaggi che abbiamo incontrato qui. Di piu` pero` non posso dire, perche` non l'ho ancora letto.
Inoltre, la storia dell'origine e della natura di Tak mi ha ricordato moltissimo quella di It di Derry e qui sarei curiosissima di sapere se effettivamente c'e` qualche collegamento o addirittura qualche legame tra i due cattivi! Se sapete qualcosa fate un fischio!

Dunque, a I vendicatori do come voto un 4/5. Rivalutato tantissimo!





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