lunedì 30 luglio 2018

"La casa degli spiriti" di Isabel Allende - Cosa ne penso?


“Clara, l'ultima dei quindici figli di Severo e Nivea del Valle, e` una bambina strana. Ben presto in famiglia capiscono che le spettrali apparizioni, la saliera che si muove durante il pranzo e altre strani avvenimenti sono tutti opera di Clara. La bambina e` anche in grado di predire con una certa esattezza le tragedie e i terremoti; questo perche` Clara e` una chiaroveggente, solo l'ultima delle stramberie di una famiglia bella, unita ma sicuramente stramba. Ma con questa sua particolarita` e il suo carattere distratto e assente, che vita potra` fare? In realta` Clara avra` una vita decisamente densa, fatta di artisti, sedute spiritiche ma anche di marito e tre figli. Una vita quasi mai semplice, soprattutto a causa del suo irascibile marito, che Clara riporta minuziosamente nei suoi quaderni divisi con nastrini colorati. Grazie a lei, al marito Esteban e alla nipote Alba vivremo il Cile lungo tutto il secolo scorso, dai primi anni del '900, all'avvento fugace del comunismo, fino alla terribile dittatura che per 20 anni ha piegato il Cile. Con questo libro si conclude un viaggio lungo piu` di 100 anni che noi lettori abbiamo fatto in compagnia delle famiglie Sommers e del Valle.”



Eccoci qui, alla fine di questo emozionante viaggio, iniziato con la piccola Eliza Sommers di La figlia della fortuna e terminato con Clara e Alba. La casa degli spiriti e` l'ultimo, in ordine cronologico, di questa saga familiare ma e` il primo a essere stato scritto, circa 20 anni prima. E` il romanzo d'esordio di Isabel Allende, acclamato in tutto il mondo come un capolavoro.
Per quanto mi riguarda, io lessi questo libro per la prima volta una decina di anni fa; non era il primo Allende che leggevo ma e` quello che mi ha folgorata! Ricordo di averlo adorato. Come ho constatato piu` volte in questi mesi, pero`, devo essere cambiata in questi 10 anni, perche` ho cambiato idea su parecchi libri. Nel caso di La casa degli spiriti non e` che ora non mi piaccia, attenzione, ma purtroppo non mi ha rubato il cuore come la prima volta.

Ricordo, per esempio, di aver sorvolato molto sulla figura di Esteban Trueba, mentre ora l'ho proprio odiato. In effetti per buona parte della storia e` difficile sopportarlo. Esteban e` un uomo che arriva da una brutta infanzia, fatta di poverta`, di lavoro infantile e di responsabilita` troppo grandi, costretto a lavorare per una madre malata e una sorella che lo faceva sentire perennemente in debito. Una volta cresciuto ha fatto davvero miracoli, perche` con la sua intelligenza e ambizione e` riuscito in pochi anni a costruirsi una fortuna e una posizione che gli sono durati tutta la vita ma il suo passato gli ha anche lasciato un pessimo carattere. Esteban e` un uomo con evidenti problemi di gestione della rabbia, violento, prepotente, che in famiglia si comportera` come un padre-padrone. Questo non ha mai impedito a Clara di vivere con lui, anche se non l'ha mai amato, pero` gli ha precluso la possibilita` di avere un qualsiasi tipo di rapporto con i figli che per quanto scapestrati non sono mai riusciti ad amarlo davvero. E` un uomo che sotto sotto aveva un cuore ma che la vita ha trasformato in un mostro. Diciamo che in parte si riscattera` durante la vecchiaia, quando tutti i suoi ideali e le sue certezze si sgretoleranno davanti ai suoi occhi; solo allora capira` veramente, avra` la possibilita` di fare un esame di coscienza e rimediare ad alcuni dei mille errori commessi con la sua famiglia.

Clara e` un altro personaggio molto particolare. E` idolatrata e dipinta come una delle donne forti della Allende e anche io me la ricordavo cosi. In realta` la sua non e` proprio forza, ma indifferenza verso cio` che la circonda; Clara fino alla fine della sua vita vivra` in un mondo tutto suo, fatto di fantasmi, sedute spiritiche e alieni, e questo le impedisce proprio di connettersi con il mondo vero, con la sua famiglia e con la sua casa. Attenzione, non e` una cattiva donna, una cattiva madre, vuole bene ai suoi figli e quando sara` proprio costretta riuscira` per un periodo a vivere su questa terra, tra noi mortali e a essere piu` pratica, ma solo fin quando ci sara` bisogno. Clara e` perennemente evanescente ed e` forse per questo che suo marito, abituato ad avere tutto cio` che vuole, ne diventa ossessionato. Lui puo` avere cio` che vuole, ma Clara gli sfuggira` sempre.
Sorvolando sui tre figli, che per quanto oppressi da un padre violento ho trovato abbastanza imbecilli, mi soffermerei sulla nipote Alba. Lei e` la vera donna forte di questa storia! E` una donna guidata dai suoi sentimenti ma con un piede sempre per terra, generosa, altruista e coraggiosa. Lei vivra` uno dei periodi piu` bui della storia del Cile da protagonista. E` grazie alla sua voce che veniamo a conoscenza di tutta la storia ed e` grazie a lei che il nonno, alla fine della sua vita rinsavisce e scopre di avere ancora un cuore. Lei e` stata la mia preferita in questa storia.

Ma la mia parte preferita di questo romanzo, quello che personalmente ha rinnovato la mia attenzione che a un certo punto della storia stava un po` calando, e` proprio l'ultima parte che riguarda il periodo che va dalle elezioni in cui vinsero i socialisti, fino alla dittatura. E` terribile leggere questa parte, perche` la Allende non ci risparmia niente, nessuna violenza. Ma e` giusto leggerle perche` queste cose sono successe. Nel libro si fa riferimento a un Poeta e al Presidente, che pero` rimangono innominati. Se molto probabilmente il Poeta al quale si riferiscono e` Neruda, e` impossibile non riconoscere nel Presidente la figura di Salvador Allende, il presidente socialista che vinse le elezioni e governo` per tre anni fino al colpo di stato di Pinochet nel quale venne ucciso e zio/cugino della nostra scrittrice. A causa della sua stretta parentela, la Allende fu costretta a fuggire dalla sua patria e quindi chi meglio di lei puo` raccontarci di prima persona questa brutta pagina della nostra storia contemporanea.

Se quindi, dal punto di vista della storia familiare e dei personaggi questo libro non e` stato il mio preferito (ho amato molto di piu` Ritratto in seppia e le figure di Eliza Sommers e Aurora del Valle), dal punto di vista del “contorno” storico questo romanzo e` stato sicuramente il piu` emozionante e toccante. Il mio voto e` di 3.8/5. Se consiglio di leggerlo? Ovviamente si!

lunedì 23 luglio 2018

"La meta` oscura" di Stephen King - Cosa ne penso?


“Thad Beaumont e` un insegnante che vive tra Castle Rock e Ludlow, nel Maine e che come secondo lavoro fa lo scrittore. Ha scritto qualche romanzo con il suo nome che hanno avuto un discreto successo, ma ne ha scritti anche altri che hanno avuto un successo enorme. Questi altri romanzi sono pero` pubblicati con lo pseudonimo di George Stark. Se Thad scrive libri molto tranquilli, con la personalita` di Stark sfoga la parte piu` oscura e violenta di se.
I guai cominciano quando Thad decide di sbarazzarsi di Stark, ammettendo tramite un articolo su People che Stark e` sempre lui. Quello che e` un atto apparentemente innocuo diventa ben presto un incubo, perche` George Stark in persona si materializzera` in questo mondo e non e` per niente contento di essere stato “ucciso”. In tanti dovranno pagare e gli ultimi della lista saranno proprio Thad e la sua famiglia.”




Sono tanti i libri di King in cui i protagonisti sono scrittori e in quelle storie e` come se zio Steve si aprisse con noi; in particolare quando descrive come uno scrittore vive, quello che prova e` molto facile pensare che ci sia tanto di autobiografico in quelle frasi. Ma nel caso di La meta` oscura e` impossibile non fare un'analogia ancora piu` grande con la sua vita. Anche King infatti, ha scritto per qualche anno dei libri pubblicandoli con lo pseudonimo di Richard Bachman e nel momento in cui e` venuto allo scoperto ha deciso di farlo morire. Per sua fortuna, pero` Bachman non e` mai tornato dall'aldila` reclamando vendetta!

Thad, invece, e` stato molto piu` sfortunato. Subito dopo aver inscenato, tramite l'articolo su People, il funerale di Stark una figura misteriosa esce da quella finta tomba e inizia a uccidere a uno a uno tutti quelli che sono stati causa della sua “morte”. Il suo obiettivo finale e` Thad, ma non vuole ucciderlo subito. Prima vuole scrivere insieme a lui un ultimo romanzo in quanto questo e` un modo per assorbire la linfa vitale di Thad e diventare umano a tutti gli effetti. Non e` mai ben chiaro che cosa sia effettivamente Stark: e` un'entita` che e` sempre esistita nella mente di Thad, e` il fantasma del suo gemello morto, e` la sua meta` oscura. I due sono fortemente connessi ma nel momento in cui Stark si materializza fisicamente non possono piu` coesistere contemporaneamente. La sopravvivenza di uno determina il disfacimento fisico (con descrizioni decisamente disgustose) dell'altro.

Ma Thad ha un'arma in piu` di cui Stark non e` a conoscenza: i passeri. Da bambino li sentiva solo nella testa, immediatamente prima delle crisi di emicrania. Da adulto iniziano a essere presenze reali. Centinaia, migliaia di passeri iniziano a seguirlo e a radunarsi fuori dalla sua finestra. E se all'inizio Thad li teme, con il tempo capisce che sono suoi alleati, l'arma finale da usare contro Stark. <I passeri volano di nuovo> e non e` una buona cosa per George Stark.
Parlando di personaggi, voglio partire proprio da Stark. Devo dire che l'ho trovato parecchio inquietante e ansiogeno. E` estremamente violento, e` impossibile da catturare e le scene di omicidio sono abbastanza crude. E` un cattivo che mi e` piaciuto molto.
I coniugi Beaumont sono personaggi che ritroviamo tante volte nei romanzi di King e sono i classici personaggi che mi fanno innervosire. Lui, il marito un po` senza spina dorsale, introverso, con problemi alle spalle di alcolismo e depressione, che se non avesse una moglie forte probabilmente non sarebbe neanche sopravvissuto. Si salva nel finale, dove finalmente tira fuori il coraggio e prende l'iniziativa!
Poi abbiamo Liz, la moglie badante, con una pazienza infinita per stare dietro al marito in tutti quegli anni difficili. Ora non critico questo, ma il fatto che sembra sempre che l'unico a soffrire della situazione sia il marito; le donne stanno li, a sopportare e a supportare e ad attendere che la tempesta sia passata, quando nella realta` chiunque soffrirebbe e rimarrebbe segnato da questa situazione. Ma non e` questo che mi irrita di piu`, bensi il fatto che come spesso accade, quando queste donne figliano da donne forti si trasformano in iperansiose con crisi isteriche. Non so se esagero io ma queste sono le sensazioni che mi trasmettono, oltre alla voglia di entrare nel libro e schiaffeggiarli.
Il mio personaggio preferito e` lo sceriffo Alan Pangborn; se all'inizio entra in scena con arroganza, con il procedere del libro acquista punti su punti. Inizialmente scettico, da l'impressione di essere lo sceriffo di campagna un po` scemo, in realta` e` bravissimo, molto competente e date una medaglia a quest'uomo! Lo vogliamo nell'FBI, altro che sceriffo di campagna!

In sostanza, La meta` oscura e` un romanzo di cui sento parlare poco e qualcuno non me ne aveva neanche parlato molto bene. Invece a me e` piaciuto molto! Non uno dei miei preferiti, pero` un romanzo davvero carino. E bravo Steve! Voto: 3.8/5!

venerdì 20 luglio 2018

"La ragazza di polvere" di Michael Connelly - Cosa ne penso?


“Dopo tre anni di congedo forzato, il detective Harry Bosch viene riammesso nella polizia di Los Angeles, grazie all'intervento della sua ex partner Kiz Rider, ormai diventata influente presso l'ufficio del capo della polizia.
I due detective ricominceranno a lavorare insieme presso l'Unita` che si occupa dei casi irrisolti, i celebri Cold Case e come primo caso dovranno indagare sulla morte di Rebecca Verloren, una ragazza di 17 anni morta nel 1988, ben 17 anni prima. Cio` che ha fatto riaprire il caso e` quello che viene chiamato un cold hit ossia una corrispondenza di un campione di DNA con quello trovato sulla scena del crimine dell'88. E la caccia all'assassino ricomincia.”




Da qualche tempo mi sono affacciata al genere thriller con piu` fiducia che in passato, ma questa e` stata la prima volta che ho letto un libro “poliziesco”. Posso dire che non diventera` il mio genere preferito, ma non e` andata per niente male, soprattutto per il periodo estivo in cui personalmente sento proprio il bisogno di letture coinvolgenti ma poco impegnative. Questa recente passione la devo al canale Top Crime di cui sto facendo scorpacciate che durano ore. Per anni questi libri e queste serie tv sono state il pane quotidiano di mia madre mentre io le ignoravo allegramente e ora inizio a capire il loro fascino!

E` proprio questa l'impressione che ho avuto nel leggere questo romanzo, quella di trovarmi davanti alla tv a guardare un telefilm poliziesco, i cosiddetti “procedural”. La ragazza di polvere ne ha tutte le caratteristiche: un vecchio caso di omicidio che viene rispolverato grazie a un DNA, i due detective geniali, diversi tra loro ma che allo stesso tempo si compensano tirando fuori una coppia dalla quale i delinquenti molto difficilmente riusciranno a scappare, cospirazioni e coperture dai piani alti e da parte di poliziotti corrotti che tentano di insabbiare casi scomodi ma che grazie alla tenacia e alla bravura dei nostri eroi verranno egregiamente risolti.
Tutti i personaggi di queste vicende ricalcano bene i classici personaggi del genere poliziesco, quasi come dei cliche` ma non per questo diventano noiosi. Soprattutto la coppia Bosch-Rider mi e` piaciuta molto! Sarebbe bello se esistessero davvero poliziotti del genere!
Come dicevo non mancano politica, interessi personali, insabbiamenti e poliziotti str*** che sono la causa di questo grave ritardo nella risoluzione del caso; se non ci fossero stati infatti, i due detective che si sono occupati del caso di Rebecca Verloren (e in particolare uno dei due) lo avrebbero risolto relativamente presto, perche` in fondo, nonostante durante le indagini il caso si complichi in realta` la verita` e` molto piu` semplice di quello che sembra. E alla luce di questa verita`, la storia di Rebecca diventa estremamente triste. Mi ha fatto una gran pena lei, ma soprattutto i suoi genitori. Non una ma tre vite rovinate dal gesto completamente inutile di un colpevole.
Rider e Bosch arrivano a trovare la soluzione e il colpevole ma il finale e` amaro; c'e` una sorta di giustizia ma non possiamo veramente gioire perche` non ci sara` comunque sollievo per nessuno.

Forse una cosa che non mi ha convinto molto di questa storia e` la straordinaria velocita` con il quale il caso e` stato risolto. Questa ragazza ha atteso 17 anni per vedere giustizia e poi arrivano loro due e in una settimana (UNA SETTIMANA) risolvono tutto. Un po` inverosimile, ma in effetti tutti questi romanzi hanno un pizzico di irrealta`; il protagonista e` l'eroe infallibile ed ` logico che e` piu` intelligente e piu` bravo degli altri e risolve subito il caso. Se cosi non fosse, non esisterebbero neanche i procedural.

Concludendo, questo libro ha tutto quello che potete desiderare da un poliziesco, e vi assicuro che proverete molta empatia per le vittime. Non un gran capolavoro, ma un romanzo godibile e molto carino. Il mio voto e` di 3.5/5!




lunedì 16 luglio 2018

"Last of the giants. The true story of Guns n' Roses" di Mick Wall - Cosa ne penso?


“I Guns n' Roses sono una delle ultime band che hanno fatto grande il rock. Su di loro tanto e` stato scritto e detto, soprattutto sul loro leader, il grande e allo stesso tempo pericoloso W. Axl Rose. Chi meglio di Mick Wall puo` aiutarci a far luce tra fatti veri e aneddoti inventati? Chi se non una delle persone che in questi 30 anni li ha incontrati, intervistati e frequentati.
Questa non e` una celebrazione ne` un tentativo di gettare fango. Mick Wall ricostruisce il piu` oggettivamente possibile, i retroscena che si celano dietro l'ascesa al successo, le fatiche, i dolori, le cadute e le rinascite di uno dei piu` grandi gruppi Rock di sempre. The last of the giants.
Questi sono in Guns n' fucking Roses!”




Il mio genere musicale preferito e` il rock, praticamente ascolto solo questo! Ci sono tante band che mi piacciono ma poche sono le mie preferite; i Guns n' Roses sono una di queste. Ho iniziato ad ascoltarli durante l'adolescenza e ancora oggi le loro canzoni toccano corde che mi fanno emozionare. E i gruppi (come gli scrittori, i cantanti e gli artisti in generale) preferiti devono fare proprio questo. Allo stesso tempo, pero`, non sono mai andata a cercarmi storie sui componenti. Ovviamente sono a conoscenza dei fatti piu` famosi e sconvolgenti e conosco bene la reputazione di Axl Rose, ma al di la di quello i fatti personali mi sono sempre interessati poco. Preferisco guardare il frutto del lavoro di un'artista piuttosto che spettegolare su quello che fa a casa sua.
In questo caso, pero`, ho sentito parlare molto bene di questo libro e in piu` Axl Rose e` un personaggio che provocherebbe curiosita` a chiunque, dai. Cosi mi sono convinta a fare una lettura diversa dal solito e ho acquistato il libro.
Inoltre Mick Wall e` un giornalista musicale molto affermato, che ha davvero vissuto le band di cui parla, percio` dovrebbe essere una sorta di garanzia.

Il libro non si sofferma molto sulla vita dei Guns prima della formazione del gruppo. Wall da informazioni essenziali sulla loro infanzia e su cio` che ` successo prima dell' incontro dei 5 membri originari, pero` le informazioni scritte sono necessarie per capire, almeno in parte, gli adulti che sono poi diventati. Praticamente tutti, tranne forse Slash, hanno vissuto un'infanzia traumatica e se da una parte questo ha influenzato la loro musica in maniera molto positiva, dall'altra li ha trascinati in vortici di alcolismo, eroina, violenza e problemi psicologici. Ho provato davvero tanta tristezza per loro.
Il libro si concentra soprattutto sulla nascita dei due grandi capolavori del gruppo, l'album d'esordio Appetite for distruction e Use your illusion I e II. In questi lunghi capitoli Wall ci spiega quali sono gli eventi, le persone e i sentimenti che hanno portato alla nascita di ogni singola canzone. Se prima erano belle canzoni, una volta che si conosce il loro vero significato diventano potenti come pugni allo stomaco.
Ho sofferto tanto durante la lettura di questo libro, perche` l'intera carriera dei Guns e` stata una mai una gioia perenne e tutto cio` e` accentuato dal fatto che alla fine di ogni paragrafo o capitolo in cui era successa una gioia, Wall termina con frasi che fanno intendere che la gioia si infrangera` malissimo!
Dopo questa lettura credo di amarli ancora piu` di prima. Ho rivalutato Slash che, non so per quale motivo mi e` sempre stato un po` antipatico. E ho amato ancora di piu`, nonostante in tanti lo detestino, quella figura contoversa che e` Axl Rose. Dietro la sua tendenza alla violenza, l'ira repressa, il comportamento dispotico e la mania di controllo che in tanti scambiano per arroganza, si cela una persona molto intelligente e sensibile, con un terribile passato che gli ha creato evidenti (evidentissimi) e gravi problemi psicologici. Lui li ha affrontati male, purtroppo, non ha saputo chiedere aiuto e in tanti ne hanno approfittato. Non lo giustifico, pero` mi ha fatto pena.

Penso che, se si vuole conoscere la vita di qualcuno, la cosa migliore sia ovviamente leggere un'autobiografia, perche` chi puo` parlare meglio di una persona, se non la persona stessa?
Pero` penso che Mick Wall abbia fatto comunque un buon lavoro. Ha ricostruito i fatti con i suoi ricordi e con le interviste fatte agli stessi Guns e a persone molto vicine a loro. Ovviamente non potra` mai essere una storia obiettiva al 100%, un pizzico di visione personale ci sara` sempre, pero` Wall da comunque la possibilita` di sentire tutte le campane e questo lo apprezzo. Mai una volta ho provato la sensazione che tentasse di fare gossip e di gettare una cattiva luce su qualcuno.
Sta poi al lettore riflettere su cio` che ha letto e cercare di capire.

Questa e` stata sicuramente la mia lettura preferita del mese e credo diventera` una delle mie letture preferite dell' intero anno! Il mio voto e` un 5/5 pieno.

P.S. Io ho letto questo libro in inglese. Diciamo che e` comprensibile ma e` un inglese molto “parlato”, pieno zeppo di gergo. Wall riporta infatti molte conversazioni, che sono ovviamente in un inglese con una grammatica fantasiosa :D
Se questo dovesse frenarvi e` dispobile anche la versione italiana.

martedì 10 luglio 2018

"Eleanor Oliphant sta benissimo" di Gail Honeyman - Cosa ne penso?


“Eleanor e` una ragazza di 30 anni molto semplice. La sua vita e` scandita dal suo lavoro come contabile e dai suoi weekend in solitaria, in compagnia della sua pianta, di un bel libro e di qualcosa da bere. Una vita molto tranquilla e ben organizzata, che a Eleanor piace; forse non fara` vita mondana, non sara` l'anima della festa e sul lavoro non socializzera` molto con i colleghi, ma lei e` soddisfatta. Perche` Eleanor sta benissimo cosi!
Ma forse nella vita di Eleanor non va proprio tutto bene come lei crede, e un ruolo molto importante e` svolto dalla madre, che lei sente telefonicamente una volta alla settimana. Eleanor quindi decide di dare una svolta alla sua vita quando, dopo aver visto un bel cantante a un concerto nella sua Glascow, decide che quello e` l'uomo della sua vita e che fara` di tutto per incontrarlo.”




Questo libro e` diventato il caso letterario delle ultime settimane. Dalla sua uscita non ho fatto altro che vederlo ovunque: presentato come un libro rivelazione, capostipite di un nuovo genere; un libro con una protagonista travolgente, spiritosa, che il lettore avrebbe sicuramente amato!
Non si puo` dire che sia il mio genere, ma a me piace ogni tanto leggere qualcosa di diverso. Quello che mi ha convinto, pero`, e` stato il fatto che per la prima volta ho partecipato a un GDL (Gruppo di Lettura) insieme ad altre bookstagrammers. Ho sempre voluto partecipare a un Club del Libro, quindi ne ho approfittato subito per leggere questo libro apparentemente sconvolgente.
Non mi sono informata bene pero` sulla trama (volutamente) perche` volevo leggere senza pregiudizi o aspettative! Ho detto “beh, leggiamo e vediamo come va!”
Diciamo che con il senno di poi ho fatto bene, perche` se avessi dato retta alle voci entusiaste ed entusiastiche forse ne sarei rimasta delusa.

Ci sono alcune cose, infatti, che avevo letto in giro e che poi non ho minimamente ritrovato in questo libro, tanto da avere quasi il dubbio che stessimo parlando dello stesso libro.
Eleanor viene presentata come una ragazza un po` strana, fuori dagli schemi, ma allegra e che alla fine dovrebbe insegnare a star bene con se stessi. La realta` e` che Eleanor e` una persona che apparentemente sta bene con se stessa e con la sua vita, che si ripete in continuazione di star bene ma che in realta`si sta solo ingannando. Fin dall'inizio, mentre Eleanor in prima persona ci racconta la sua vita, intuiamo che c'e` qualcosa che non va. A poco a poco il lettore comprende che Eleanor e` purtroppo una ragazza che da bambina ha subito un terribile trauma e di conseguenza ha vissuto una brutta infanzia; tutto questo l'ha portata a sviluppare una forte asocialita`, si e` completamente isolata dal mondo. Inoltre scopriamo che Eleanor non ha mai conosciuto l'affetto da parte di altre persone, nessuno gliel'ha mai mostrato. Eleanor e` diventata un'adulta che non conosce le elementari forme di socialita`, non sa comportarsi con le altre persone, per lei sono tutti strani e maleducati tranne lei perche` non capisce le convenzioni sociali. E` inoltre depressa e fortemente alcolizzata. E` sola ma non realizza pienamente la sua situazione. Come ulteriore forma di protezione nei confronti del mondo, Eleanor e` molto sarcastica, e questo purtroppo ha creato una prima impressione non troppo bella da parte mia. A piccole dosi il sarcasmo mi piace, ma qui ne e` pieno. I capitoli sono interminabili dialoghi tra lei e noi lettori, in cui lei giudica tutti quelli che incontra, con un livello di sarcasmo esasperante che la fa diventare parecchio irritante.

Purtroppo, il rapporto tra me e Eleanor non e` migliorato con il tempo, e questo mi fa sentire in colpa. Da una parte trovavo fastidioso questo suo modo di fare e l'apoteosi e` stata quando si innamorata del cantante, trasformandosi in un'adolescente che si fa film mentali su questo tizio e arrivando anche a sfiorare lo stalkeraggio. Dall'altra pero` ho provato in tutti i modi a ripetermi che non era colpa di Eleanor. Noi non sappiamo subito cosa e` effettivamente successo, anche se e` abbastanza prevedibile, ma siamo sicuri che sia qualcosa di molto brutto. Nel GDL venivano fatte delle ipotesi, ovviamente, e la maggior parte delle ragazze gia` aveva capito cosa fosse successo a Eleanor molto prima che la verita` venisse a galla.

Questa verita` poi, ahime` viene a galla all'improvviso, decisamente in fretta. Il libro e` diviso in 40 capitoli, di cui 25 sono di puro allungaggio del brodo. Va bene conoscere bene i personaggi, metterci anche qualche situazione buffa, ma a un certo punto non ne potevo piu`! Volevo la svolta!
Nel momento in cui e` arrivata e` stata finalmente interessante ma...molto sbrigativa! Eleanor ha subito qualcosa di molto grave e ha evidenti problemi. Eppure il tutto sembra risolversi in pochissimo tempo. Ecco, non l'ho trovato molto credibile.

Ok, da quello che ho scritto finora sembra che questo libro non mi sia piaciuto, perche` ho parlato solo di difetti :D In realta` ci sono state anche cose che mi sono piaciute e ho tifato perche` Eleanor uscisse da questa situazione, e per questo dobbiamo ringraziare Raymond, il personaggio migliore di questo romanzo. Raymond e` l'unico collega di Eleanor che si accorge di lei, si rende conto che e` strana ma senza giudicarla decide che la trova simpatica, che vuole essere suo amico. E sostanzialmente e` la persona che la salva! Grazie alla sua bonta` d'animo e alle sue premure Eleanor riceve un grossissimo aiuto per combattere i suoi demoni. E Eleanor si merita assolutamente tutto il bene di questo mondo.

In sostanza, ho trovato Eleanor Oliphant sta benissimo una lettura molto carina e leggera, che mi ha piacevolmente allietato le serate e aiutato a inframmezzare altre letture. Purtroppo non sono riuscita a empatizzare completamente con lei, pero` trovo che sia un'ottima lettura estiva. Sono argomenti pesanti, presentati pero` in maniera molto leggera. Non sono sicura che questo sia esattamente l'approccio migliore, quando si parla di certi temi, ma trovo che sia venuto fuori un libro carino. Oltre il voto di 3/5 non posso andare. Godibile, scorrevole, da “ombrellone”.

venerdì 6 luglio 2018

"Dolores Claiborne" di Stephen King - Cosa ne penso?


“La ricca e anziana Vera Donovan e` appena morta e la polizia interroga la sua governante, una residente dell'isola di Little Tall Island, Dolores Claiborne. Tutti infatti sospettano che Dolores abbia a che fare con questa morte, soprattutto perche` in tanti sospettano che la donna abbia gia` un omicidio alle spalle: quello di suo marito, Joe St.George, morto da circa 30 anni a seguito di un “incidente”. In un lungo, lunghissimo monologo che ripercorre tutta la sua vita Dolores ci confessa che si, oh si che ha ucciso suo marito! Ma con la morte di Vera Donovan, assicura, non c'entra proprio niente. Sara` la verita`?”



Esattamente come il titolo ci anticipa, il libro e` interamente dedicato a una protagonista femminile, Dolores. Non ci sono tante figure femminili Kinghiane che mi piacciono, devo essere sincera, ma quando una di queste e` la protagonista allora la mia opinione cambia decisamente! Perche` in questo caso, siano esse figure positive o negative, sono forti, a volte anche un po` pazze ma che prima o poi tirano fuori le unghie. A volte sono vittime di violenze domestiche (e Dolores non e` da meno anche in questo caso) ma prima o poi si riscattano. Sono donne per le quali tifo.

Dolores Claiborne e` una donna molto particolare ma allo stesso tempo anche molto ordinaria. Ha vissuto per tutta la sua vita sull'isola di Little Tall Island, rimasta incinta giovane durante gli anni '60, decide di sposare il suo fidanzato piu` che altro per diventare finalmente indipendente e uscire da una casa che ormai le sta stretta. Realizzera` ben presto di aver commesso un errore, anche se mai si lamentera` di cio`, perche` ormai e` fatta. Suo malgrado si adatta quindi a una vita perennemente al verde, picchiata da un marito ubriacone e fannullone, e costretta a lavorare come cameriera per la ricca Vera Donovan per racimolare i soldi sufficienti a mandare almeno i figli all'universita`. E` una donna semplice, forte, sboccata e impertinente ma non per questo stupida. Anzi e` molto intelligente.
Tutto questo noi lo scopriamo durante il lungo interrogatorio, in cui Dolores, per spiegare il perche` ha effettivamente ucciso il marito e perche` invece non e` responsabile della morte di Vera, ripercorre tutta la sua vita, dai primi anni del matrimonio, al rapporto di amore-odio con la sua datrice di lavoro. Si, perche` Vera non sara` stata per niente una donna semplice e Dolores tante volte ha dichiarato di odiarla ma sotto sotto si volevano bene e si sono aiutate a vicenda.
Dolores, inoltre, ci spiega che e` stata proprio Vera a suggerirle di far fuori il marito, dopo aver scoperto una terribile verita` sul conto di quest'uomo orribile. Dolores, infatti, poteva anche sopportare le sue prepotenze e le sue angherie fin quando a rimetterci era solo lei, ma quello che scopre ci fa inevitablimente tifare per lei, siamo portati a capirla e a giustificarla. Tutta la parte in cui lei ci racconta della sua vita di moglie di Joe St.George e` molto coinvolgente e interessante… e quando si arriva al pozzo si prova anche tanta angoscia! Sembra di essere li con lei sull'orlo, al buio, con una pila in mano, a scrutare giu` per assicurarci che niente risalga.

Ho scoperto che a tante persone questo libro non e` piaciuto non tanto per la storia, ma per lo stile che King ha scelto per raccontarcela. Il libro, infatti e` un unico, interminabile monologo di Dolores. In questo discorso non ci sono altri interlocutori. Noi sappiamo che ci sono altre persone li con lei nella stanza (due poliziotti e una stenografa) perche` Dolores parla con loro, ma noi leggiamo solo le sue risposte.
Inoltre, siccome la storia e` narrata da Dolores, il suo discorso e` pieno di errori, e` una parlata tipica di una persona semplice e non molto istruita e anche questo ha creato dei fastidi a qualche lettore. Io invece ho apprezzato molto questo stile e anche la parlata ignorantella di Dolores non mi e` dispiaciuta, anche perche` credo che fosse un po` forzata da parte sua. Dolores non sara` molto istruita, e` vero, ma e` intelligente e infatti il suo modo di parlare con il tempo si aggiusta. Piu` si va avanti meno errori fa, come se quella dell'ignorante fosse solo una parte che vuole recitare. E` profonda e furba, e questo si nota soprattutto durante il suo interrogatorio con il medico legale, subito dopo la morte di suo marito.

Forse, l'unica cosa che non mi e` piaciuta e` il fatto che, essendo un unico discorso, questo libro e` privo di interruzioni; non un capitolo, non un paragrafo, non una pausa. E questo mi mette un po` in crisi se devo chiudere il libro per andare a farmi i fatti miei :D
Ma per il resto ho adorato questo romanzo e ho adorato questa donna!! Il mio voto e` di 4/5.

p.s. In questo libro e` presente anche un cross-over con il romanzo precedente, Il gioco di Gerald, che io ahime` non ho ancora letto. Non diro` qual'e` ma adesso ovviamente non vedo l'ora di leggerlo, per vedere l'altro “punto di vista”!