venerdì 20 luglio 2018

"La ragazza di polvere" di Michael Connelly - Cosa ne penso?


“Dopo tre anni di congedo forzato, il detective Harry Bosch viene riammesso nella polizia di Los Angeles, grazie all'intervento della sua ex partner Kiz Rider, ormai diventata influente presso l'ufficio del capo della polizia.
I due detective ricominceranno a lavorare insieme presso l'Unita` che si occupa dei casi irrisolti, i celebri Cold Case e come primo caso dovranno indagare sulla morte di Rebecca Verloren, una ragazza di 17 anni morta nel 1988, ben 17 anni prima. Cio` che ha fatto riaprire il caso e` quello che viene chiamato un cold hit ossia una corrispondenza di un campione di DNA con quello trovato sulla scena del crimine dell'88. E la caccia all'assassino ricomincia.”




Da qualche tempo mi sono affacciata al genere thriller con piu` fiducia che in passato, ma questa e` stata la prima volta che ho letto un libro “poliziesco”. Posso dire che non diventera` il mio genere preferito, ma non e` andata per niente male, soprattutto per il periodo estivo in cui personalmente sento proprio il bisogno di letture coinvolgenti ma poco impegnative. Questa recente passione la devo al canale Top Crime di cui sto facendo scorpacciate che durano ore. Per anni questi libri e queste serie tv sono state il pane quotidiano di mia madre mentre io le ignoravo allegramente e ora inizio a capire il loro fascino!

E` proprio questa l'impressione che ho avuto nel leggere questo romanzo, quella di trovarmi davanti alla tv a guardare un telefilm poliziesco, i cosiddetti “procedural”. La ragazza di polvere ne ha tutte le caratteristiche: un vecchio caso di omicidio che viene rispolverato grazie a un DNA, i due detective geniali, diversi tra loro ma che allo stesso tempo si compensano tirando fuori una coppia dalla quale i delinquenti molto difficilmente riusciranno a scappare, cospirazioni e coperture dai piani alti e da parte di poliziotti corrotti che tentano di insabbiare casi scomodi ma che grazie alla tenacia e alla bravura dei nostri eroi verranno egregiamente risolti.
Tutti i personaggi di queste vicende ricalcano bene i classici personaggi del genere poliziesco, quasi come dei cliche` ma non per questo diventano noiosi. Soprattutto la coppia Bosch-Rider mi e` piaciuta molto! Sarebbe bello se esistessero davvero poliziotti del genere!
Come dicevo non mancano politica, interessi personali, insabbiamenti e poliziotti str*** che sono la causa di questo grave ritardo nella risoluzione del caso; se non ci fossero stati infatti, i due detective che si sono occupati del caso di Rebecca Verloren (e in particolare uno dei due) lo avrebbero risolto relativamente presto, perche` in fondo, nonostante durante le indagini il caso si complichi in realta` la verita` e` molto piu` semplice di quello che sembra. E alla luce di questa verita`, la storia di Rebecca diventa estremamente triste. Mi ha fatto una gran pena lei, ma soprattutto i suoi genitori. Non una ma tre vite rovinate dal gesto completamente inutile di un colpevole.
Rider e Bosch arrivano a trovare la soluzione e il colpevole ma il finale e` amaro; c'e` una sorta di giustizia ma non possiamo veramente gioire perche` non ci sara` comunque sollievo per nessuno.

Forse una cosa che non mi ha convinto molto di questa storia e` la straordinaria velocita` con il quale il caso e` stato risolto. Questa ragazza ha atteso 17 anni per vedere giustizia e poi arrivano loro due e in una settimana (UNA SETTIMANA) risolvono tutto. Un po` inverosimile, ma in effetti tutti questi romanzi hanno un pizzico di irrealta`; il protagonista e` l'eroe infallibile ed ` logico che e` piu` intelligente e piu` bravo degli altri e risolve subito il caso. Se cosi non fosse, non esisterebbero neanche i procedural.

Concludendo, questo libro ha tutto quello che potete desiderare da un poliziesco, e vi assicuro che proverete molta empatia per le vittime. Non un gran capolavoro, ma un romanzo godibile e molto carino. Il mio voto e` di 3.5/5!




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