“Dopo
tre anni di congedo forzato, il detective Harry Bosch viene riammesso
nella polizia di Los Angeles, grazie all'intervento della sua ex
partner Kiz Rider, ormai diventata influente presso l'ufficio del
capo della polizia.
I
due detective ricominceranno a lavorare insieme presso l'Unita` che
si occupa dei casi irrisolti, i celebri Cold Case e come primo caso
dovranno indagare sulla morte di Rebecca Verloren, una ragazza di 17
anni morta nel 1988, ben 17 anni prima. Cio` che ha fatto riaprire il
caso e` quello che viene chiamato un cold hit
ossia una corrispondenza di un campione di DNA con quello trovato
sulla scena del crimine dell'88. E la caccia all'assassino
ricomincia.”
Da
qualche tempo mi sono affacciata al genere thriller con piu` fiducia
che in passato, ma questa e` stata la prima volta che ho letto un
libro “poliziesco”. Posso dire che non diventera` il mio genere
preferito, ma non e` andata per niente male, soprattutto per il
periodo estivo in cui personalmente sento proprio il bisogno di
letture coinvolgenti ma poco impegnative. Questa recente passione la
devo al canale Top Crime di cui sto facendo scorpacciate che durano
ore. Per anni questi libri e queste serie tv sono state il pane
quotidiano di mia madre mentre io le ignoravo allegramente e ora
inizio a capire il loro fascino!
E`
proprio questa l'impressione che ho avuto nel leggere questo romanzo,
quella di trovarmi davanti alla tv a guardare un telefilm poliziesco,
i cosiddetti “procedural”. La ragazza di polvere ne
ha tutte le caratteristiche: un vecchio caso di omicidio che viene
rispolverato grazie a un DNA, i due detective geniali, diversi tra
loro ma che allo stesso tempo si compensano tirando fuori una coppia
dalla quale i delinquenti molto difficilmente riusciranno a scappare,
cospirazioni e coperture dai piani alti e da parte di poliziotti
corrotti che tentano di insabbiare casi scomodi ma che grazie alla
tenacia e alla bravura dei nostri eroi verranno egregiamente risolti.
Tutti
i personaggi di queste vicende ricalcano bene i classici personaggi
del genere poliziesco, quasi come dei cliche` ma non per questo
diventano noiosi. Soprattutto la coppia Bosch-Rider mi e` piaciuta
molto! Sarebbe bello se esistessero davvero poliziotti del genere!
Come
dicevo non mancano politica, interessi
personali, insabbiamenti e
poliziotti str*** che sono la causa di questo grave ritardo nella
risoluzione del caso; se non ci fossero stati infatti, i due
detective che si sono occupati del caso di Rebecca Verloren (e in
particolare uno dei due) lo avrebbero risolto relativamente presto,
perche` in fondo, nonostante durante le indagini il caso si complichi
in realta` la verita` e` molto piu` semplice di quello che sembra. E
alla luce di questa verita`, la storia di Rebecca diventa
estremamente triste. Mi ha fatto una gran pena lei, ma soprattutto i
suoi genitori. Non una ma tre vite rovinate dal gesto completamente
inutile di un colpevole.
Rider
e Bosch arrivano a trovare la soluzione e il colpevole ma il finale
e` amaro; c'e` una sorta di giustizia ma non possiamo veramente
gioire perche` non ci sara` comunque sollievo per nessuno.
Forse
una cosa che non mi ha convinto molto di questa storia e` la
straordinaria velocita` con il quale il caso e` stato risolto. Questa
ragazza ha atteso 17 anni per vedere giustizia e poi arrivano loro
due e in una settimana (UNA SETTIMANA) risolvono tutto. Un po`
inverosimile, ma in effetti tutti questi romanzi hanno un pizzico di
irrealta`; il protagonista e` l'eroe infallibile ed ` logico che e`
piu` intelligente e piu` bravo degli altri e risolve subito il caso.
Se cosi non fosse, non esisterebbero neanche i procedural.
Concludendo,
questo libro ha tutto quello che potete desiderare da un poliziesco,
e vi assicuro che proverete molta empatia per le vittime. Non un gran
capolavoro, ma un romanzo godibile e molto carino.
Il mio voto e` di 3.5/5!
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