giovedì 28 giugno 2018

"Lo strano caso del Dr.Jekyll e Mr.Hyde" di R.L.Stevenson - Cosa ne penso?


“Il Dr. Henry Jekyll e` un dottore molto amato e stimato a Londra e famoso per le sue opere di carita`. Ma da un po` di tempo la sua vita sembra legata a quella di un oscuro signore, Mr Hyde, completamente diverso da Jekyll. Se il primo e` una persona amata, il secondo incute timore, e` malvagio e sembra lasciare a chiunque lo incontri una sgradevole sensazione di disagio e ribrezzo.
All'apparenza due persone opposte, in realta` Jekyll e Hyde sono la stessa persona, frutto di un misterioso esperimento che se all'inizio provochera` la gioia in Jekyll, con il tempo verra` a esigere il suo prezzo.”




Lo strano caso del Dr.Jekyll e Mr. Hyde e` uno di quei classici della letteratura che, anche se non si e` mai letto, si conosce. La doppia figura Jekyll/Hyde e` ormai entrata nell'immaginario collettivo e tutti si immaginano la trasformazione del buon Jekyll in un mostro repellente e pieno di peli, malvagio, che con il primo non ha niente a che fare. Si pensa che le due entita` siano due diverse personalita` scollegate tra di loro, le si immagina in lotta per soppiantare l'altra ma ignare di cosa l'altra pensa e fa.
Come gia` ho ricordato per la figura di Dracula quando a Ottobre lessi questo romanzo, anche nel caso di Jekyll/Hyde, alcuni aspetti del personaggio originale sono stati trasformati con il tempo. E` cosi`, quindi, che nel momento in cui si va a leggere questo racconto (sono poco piu` di 100 pagine), si colgono determinati aspetti del personaggio che sono diversi da quello che crediamo di sapere e si colgono spunti di riflessione che oggi, piu` di 130 anni dopo, sono ancora validi.

Per esempio, non e` vero che Hyde e` un mostro. Sicuramente ha qualcosa di sgradevole che provoca in chi lo incontra un certo disgusto oltre che tanto timore, ma nessuno sa dire di preciso che cosa ci sia cosi terribile nel suo aspetto. Dicono che e` come se avesse delle deformita` anche se guardandolo bene non ne ha di evidenti. E` solo un po` bruttino e bassino.
Inoltre, altro mito da sfatare, le due non sono delle personalita` distinte, ma sono sempre la stessa persona, sono sempre Jekyll. Ogni volta che Jekyll si trasforma in Hyde, sa perfettamente cosa succede, perche` e` sempre lui. Jekyll, come qualsiasi essere umano, ha mille sfaccettature, una parte “buona “ e una piu` corrotta, incline al piacere. Il problema e` che nella societa` pesantemente puritana in cui vive, Jekyll non puo` cedere a questa parte della sua personalita` perche` sarebbe molto sconveniente e ne adrebbe della sua reputazione. Ecco che quindi, quando scopre questa miracolosa pozione frutto di un esperimento segreto, all'inizio e` felice perche` finalmente avra` un alibi per potersi dedicare ai suoi piaceri senza essere scoperto.
Ma se all'inizio Hyde e` piccolo e debole e riesce a trasformarsi dall'uno all'altro utilizzando la pozione, piano piano Hyde diventa piu` forte; ogni volta che e` lasciato libero di sfogarsi lui cresce tanto che iniziera` a presentarsi anche senza pozione. In poco tempo Jekyll si rende conto che la sua parte oscura sta prendendo il sopravvento. E non e` neanche troppo spaventato, perche` questa liberta` e impunita` e` come una droga, crea dipendenza, almeno fino a quando Hyde non si spinge troppo in la, commettendo un orribile delitto. A quel punto, un amareggiato Jekyll capisce che non si puo` sfuggire ne` dalla propria natura ne` dalle proprie azioni.

Ho adorato questo racconto. Per quanto la societa` in cui viviamo sia molto diversa da quella vittoriana, e per tanti aspetti siamo molto piu` liberi, tutt'ora non lo siamo completamente. Il tema dell'uomo che deve reprimersi e quello dell'essere umano non del tutto buono e razionale, ma che nasconde una parte malvagia ed egoista che non esita a uscire fuori a discapito degli altri, sono terribilmente attuali. Stevenson ha scritto una critica sociale sotto forma di bella storia gotica che io adoro. Il mio voto e` di 4.5/5! Adoro i bei classici oscuri! Unica pecca di cui posso lamentarmi e` la brevita`. Avrei davvero voluto vedere questa storia sviluppata piu` nel dettaglio. Ma direi che a questo punto non ci possiamo piu` fare niente :D

mercoledì 27 giugno 2018

"Le quattro casalinghe di Tokyo" di Natsuo Kirino - Cosa ne penso?


“Yayoi, Masako, Kuniko e Yoshie sono quattro donne diverse tra loro per eta` e esperienze personali che pero` hanno legato molto sul posto di lavoro. Tutte e quattro sono casalinghe che di notte vanno a lavorare in una fabbrica di pasti pronti; una volta finito il turno, all'alba, ognuna torna nella propria casa e nella propria vita, fino al turno successivo.
Pero` dopo l'ennesima mattina in cui Yayoi torna a casa e scopre che il marito ha lasciato i figli piccoli da soli per andare a ubriacarsi e a sprecare tutti i loro risparmi in donne e gioco d'azzardo (e soprattutto dopo le ennesime botte), la dolce e remissiva Yayoi non ci vede piu` dalla rabbia e presa da un raptus afferra una cintura e strozza il marito.
A quel punto che farne del corpo? Non puo` costituirsi perche` i suoi bambini rimarrebbero soli; Yayoi decide quindi di chiedere aiuto alle tre colleghe, che si disfano del corpo in modo macabro e preparano un piano con grande lucidita`. Ma qualcosa va storto e da quel momento le quattro donne devono fare i conti con chi cerca in tutti i modi di scoprire la verita` e con chi la verita` l'ha intuita e la usera` per rendere loro la vita impossibile.”




Con questo romanzo di Natsuo Kirino e` finalmente avvenuto il mio primo incontro con la letteratura giapponese. Questo libro mi e` stato caldamente consigliato da una persona che, non appena mi ha raccontato la trama, mi ha fatto venire una voglia matta di acquistarlo! Pero`, c'e` un pero` :D Sia questa persona che la trama scritta sulla copertina stessa sono state un po` ingannevoli. Ora mi spiego meglio!
Innanzitutto mi era stato presentato un libro in cui le protagoniste sono grandi amiche che commettono una cosa ancora piu` atroce del delitto stesso solo in nome della forte amicizia che le lega e inoltre mi era stato dipinto in maniera anche un po` ironica. La stessa impressione sull'amicizia che lega le donne l'ho avuta anche dalla copertina.
Ecco, tutto cio` e` molto lontano dalla realta`! Attenzione, il libro non e` male per niente, e` molto particolare, ma non pensate mai che le quattro casalinghe siano bff!
I temi protagonisti di questo libro sono: violenza sulle donne, omicidio, avidita`, egoismo, prepotenza, cattiveria, sadismo, solitudine, depressione, poverta`, bullismo, il tutto condito da un contorno di prostituzione, usurai e mafia giapponese. Non c'e` mai, in nessuno dei protagonisti, una vita tranquilla, ne` un aspetto positivo del carattere. Sono tutti personaggi oscuri e negativi, casalinghe incluse, che sono ben lontane dall'essere amiche!
Le quattro semplicemente vanno d'accordo sul lavoro, si trovano bene a lavorare insieme, c'e` tra di loro un rapporto di “do ut des”. Quando Yayoi commette l'omicidio, le altre tre non la aiutano minimamente per amicizia o per qualche fantomatico spirito di solidarieta` femminile; una accetta per provare l'emozione del pericolo e del proibito, una per bisogno di soldi, l'altra perche` costretta. E quando il corpo viene scoperto, nonostante il brillante piano di Masako, l'egoismo e la codardia si scatenano, le maschere di circostanza cadono e si ritrovano una contro l'altra.

I personaggi sono tutti negativi, comprese le protagoniste stesse.
La prima e` sicuramente Kuniko. Mi e` capitato molte volte di leggere un libro e pensare “non ho mai trovato un personaggio piu` odioso”, ma questa volta penso che Kuniko batta tutti e stara` sul podio per tanto tempo. Non ho mai provato una voglia cosi` forte di entrare dentro il libro e schiaffeggiare ripetutamente un personaggio dal nervoso che fa venire! Kuniko e` una donna fortemente dipendente dallo shopping, amante delle cose costose e griffate, con le mani piu` bucate di un colabrodo e per questo perennemente indebitata. E` anche molto avida, per colpa di questi debiti va a chiedere prestiti a chiunque, usurai compresi. Inoltre, come se questo non bastasse, e` estremamente infantile, capricciosa, prepotente; e` molto invidiosa, guarda sempre gli altri ed e` gelosa quando vede che qualcuno e` piu` fortunato di lei. Diventa rabbiosa, ma questa rabbia la sfoga solo con chi crede sia piu` debole, per esempio con la passiva Yayoi, mentre di Masako ha molta paura. E` bulla, codarda e bugiarda e ovviamente tutto quello che le va male e` sempre colpa degli altri, mai sua, vittima di ingiustizie.
Per concludere questa bella descrizione, e` estremamente pigra e stupida ed e` per causa sua che il corpo viene scoperto immediatamente. Capite ora il mio risentimento??

Yayoi, la nostra assassina, puo` attirare le nostre simpatie e la nostra pieta` all'inizio. Si fa in quattro per sua famiglia e nonostante questo e` vittima del menefreghismo e degli abusi di suo marito. Purtroppo pero`, il dispiacere per lei mi e` passato ben presto, perche` anche lei e` molto ingenua e infantile; una volta compiuto il fattaccio fa proprio lo scarica barile! Molla il marito alle altre e inizia a fantasticare sul fatto che se ne sia semplicemente andato e che i suoi problemi siano finiti. Il fatto di non partecipare attivamente alla rimozione del cadavere non le fa capire veramente la gravita` del suo gesto ne` il pasticcio nel quale ha ficcato lei e le sue compagne. E` spensierata la poverina..beata lei!

Forse le due che mi sono piaciute leggermente di piu` sono Yoshie e Masako. Yoshie mi ha fatto molta pena. E` la piu` grande del gruppo, e` una vedova, una donna buona che putroppo si fa tiranneggiare dalla suocera invalida e dalle due figlie capricciose, avide, maleducate e str…. All'ennesima potenza! Questo la porta a essere molto debole e ad affidarsi costantemente a Masako.

Masako e` il cervello del gruppo; quella con la mente fredda, che non si fa prendere dal panico. In realta` anche lei non se la passa bene in famiglia! E` miracolosamente l'unica a non avere problemi economici ma, per quanto viva con marito e figlio adolescente ormai i tre non si parlano neanche piu`. Ciascuno vive ormai isolato, nel suo mondo di risentimento e di depressione. Per tanto tempo Masako non capisce perche` ha accettato di aiutare Yayoi, visto che non si considerano amiche, ma in realta` il motivo e` proprio la sua estrema solitudine e apatia.

Anche tutti gli altri personaggi di contorno, poi, sono delle vere schifezze umane! Dall'usuraio allo psicopatico finale! Che angoscia!! L'unico che si salva e` forse il povero immigrato giappo/brasiliano.

Masako e` stata la mia preferita fino alla fine.
In realta`, nonostante il libro trasudi negativita` e dia un po` di amarezza, tutta la storia mi e` piaciuta fino alla fine. Poi, nelle ultime pagine il WTF ha aleggiato nella mia mente per ore. Per i miei gusti e per come mi immaginavo l'epilogo, il finale ` stato abbastanza No Sense, e il tutto e` avvenuto in poche pagine. Posso anche capire la motivazione che la scrittrice ne ha dato ma non la condivido e questo mi ha fatto rivalutare un po` negativamente Masako. Ovviamente pero` questo e` solo un gusto personale. Non e` un brutto finale, come non e` un brutto romanzo, anzi!
Io lo consiglio, perche` e` una storia affascinante e ben scritta ma dovete avere ben chiaro che non avrete una gioia da nessuno :D Il mio voto e` di 3.8/5.


sabato 23 giugno 2018

"Ritratto in seppia" di Isabel Allende - Cosa ne penso?


“Eliza Sommers e Tao Chi'en, protagonisti di La figlia della fortuna, sono ormai adulti, sono sposati e hanno avuto due figli: il tarchiato e simpatico Lucky, molto fiero delle sue origini cinesi e Lynn, bellissima ma molto ingenua. Proprio la bellezza di Lynn, che normalmente dovrebbe essere un pregio, finira` per essere la sua condanna; da Lynn nascera` Aurora, destinata ben presto a conoscere la felicita` ma anche i lutti. In questo romanzo, a parlare con il lettore e` proprio Aurora, che ci raccontera` la sua vita, prima in seno alla famiglia materna e poi tra le braccia dell'anticonformista nonna paterna, la mitica Paulina del Valle.
Grazie al racconto della propria vita, Aurora ci regala uno sguardo sulla vita politica e sociale del Cile della fine del XIX secolo e ci permette di salutare alcuni vecchi amici e di conoscerne di nuovi, che saranno importanti non solo per questo romanzo ma anche per quello che verra`.”





<Scrivo per sciogliere gli antichi segreti della mia infanzia, definire la mia identita` e creare la mia leggenda. Alla fine, l'unica cosa a cui possiamo attingere a piene mani e` la memoria che abbiamo intessuto. Ognuno sceglie la tonalita` con cui raccontare la propria storia; a me piacerebbe scegliere la chiarezza durevole di una stampa su platino, ma niente nel mio destino possiede tale luminoso requisito. Vivo tra gradazioni sfumate, velati misteri, incertezze; la tonalita` con cui raccontare la mia vita si accorda meglio a quello di un ritratto in seppia...>

Ritratto in seppia e` l'ultimo di questa ideale saga familiare pubblicato dalla Allende, ma seguendo l'ordine cronologico della narrazione (ordine che deve essere seguito se si vuole capire bene le dinamiche familiari e il contesto storico) questo romanzo e` il secondo.
Se in La figlia della fortuna avevamo come protagonisti dei giovanissimi Eliza Sommers e Tao Chi'en, in questo volume li ritroviamo ormai adulti, genitori di due ragazzi. La storia quindi prosegue e la vita va avanti.

La narratrice e` Aurora, nipote di Eliza e di Paulina del Valle. Aurora inizia a raccontare la sua storia partendo dal 1862, qualche tempo prima della sua nascita. Per capire bene la sua vita e il contesto in cui e` cresciuta deve prima raccontarci i fatti che hanno portato alla sua nascita.
Sua madre, Lynn Sommers, e` una ragazza di una bellezza rara, ma come ammette lei stessa anche parecchio ingenua, viziata e perennemente immersa in un mondo tutto suo. Fa la modella, attentamente sorvegliata dalla madre Eliza e vive tra i romanzi rosa che legge, in attesa del classico principe sul cavallo bianco e dell'amore travolgente. Purtroppo incontrera` un gruppo di uomini che approfitteranno della sua innocenza, tra cui Matias del Valle, figlio di Paulina. Questa e` una scena fastidiosa; nonostante Lynn sia abbastanza stupida da essere quasi irritante, una cosa del genere non se la merita. La cosa piu` triste, comunque, e` che e` talmente ingenua (direi piu` testolina vuota) da non rendersi conto di quello che le sta succedendo. Lei si innamora ciecamente di Matias, che ovviamente la mette incinta al primo colpo per poi scappare in Europa per anni e lei fino alla fine vivra` nella convinzione che il suo sia un grande amore.
Per fortuna sua figlia Aurora si rivelera` molto piu` accorta della mamma!

A quel punto entra in scena Aurora e la parte piu` interessante del romanzo. Dopo i primi 5 anni di vita trascorsi con la famiglia materna, un giorno una Eliza ormai vedova si presenta a casa di Paulina, lasciandole questa nipotina che hanno in comune. Aurora era felice con la famiglia materna, ma questa si rivelera` la scelta piu` giusta. Grazie alla nonna paterna, autoritaria, poco incline ai sentimentalismi, abituata a comandare, ma anche estremamente potente e anche molto spiritosa, Aurora avra` l'opportunita` di crescere in un ambiente ricco e moderno. Oltre a Paulina, avra` altre due guide femminili molto importanti: Nivea del Valle e la maestra Matilde Pineda; entrambe infatti hanno idee fortemente progressiste, rivoluzionarie, sono due femministe molto combattive che insegneranno ad Aurora a ragionare con la propria testa e a diventare indipendente.
E` vero che Aurora ci racconta la propria vita, ma non lo fa mai mettendosi al centro del racconto. La sua biografia risulta una sorta di pretesto per raccontarci tutto quelllo che le sta attorno. Grazie a lei accompagnamo Severo in guerra, ripercorrendone le atrocita`; respiriamo l'aria opprimente della dittatura e quella della rivoluzione civile; e infine abbiamo l'opportunita` di chiudere il cerchio con i vecchi protagonisti e di aprirne un altro con i nuovi. In particolare, Severo e Nivea del Valle sono importanti perche` tra i 15 figli che metteranno al mondo ci sara` anche Clara (La casa degli spiriti vi dice niente?).

Insomma, mi e` piaciuto questo romanzo? Dico solo una cosa. Io non sono una persona che piange per un libro o per un film, mai. Per questo l'ho fatto. Nel finale abbiamo un ultimo incontro con Eliza, e mi sono immedesimata talmente tanto in lei che mi sono commossa.
Pur avendolo gia` letto, non me lo ricordavo assolutamente, e mi chiedo per quale motivo! Se La figlia della fortuna tutto sommato mi era piaciuto, questo l'ho adorato!! E` stata una bellissima lettura!! Il mio voto e` di 4/5 e lo consiglio tanto! Ovviamente letto nell'ordine giusto, eh, mi raccomando!

martedì 19 giugno 2018

"Il silenzio degli innocenti" di Thoman Harris - Cosa ne penso?


“Clarice Starling e` una giovane e preparata recluta dell'accademia dell'FBI che conduce una vita tra lezioni, esercitazioni al poligono e studio, quando viene improvvisamente chiamata dal caposezione di Scienze del Comportamento Jack Crawford. Clarice sa che la sezione e Crawford stesso sono sotto pressione per il caso di Buffalo Bill, un serial killer che rapisce, uccide e scuoia giovani ragazze apparentemente senza nessuno schema, e rimarra` molto sorpresa quando le verra` chiesto di recarsi al manicomio gestito dal viscido Chilton per andare a interrogare il dottor Hannibal Lecter, psichiatra arrestato per aver ucciso e mangiato le sue vittime. Ufficialmente e` un interrogatorio di routine, ma in realta` Crawford spera che Lecter aiuti l'FBI nella caccia a Buffalo Bill. Il lavoro non e` semplice, perche` il dottor Lecter si rifiuta di parlare con chiunque e inoltre e` molto pericoloso, ma inspiegabilmente si interessa a Clarice al punto da iniziare a parlare solo con lei. Accettera` di aiutare l'FBI solo se Clarice rispondera` alle sue domande, decisamente molto personali. La caccia a Buffalo Bill e` dunque aperta.”
 


Il silenzio degli innocenti e` un romanzo del 1988 in cui ritroviamo per la seconda volta il dottor cannibale Hannibal Lecter. Il primo, infatti, e` stato Il delitto della terza luna (o Red Dragon), pubblicato nel 1981. Tra i due, comunque, quello che sicuramente ha avuto piu` successo e` stato proprio il libro oggetto di questo commento, grazie al film omonimo del 1991 interpretato da Anthony Hopkins e Jodie Foster e vincitore di ben 5 premi Oscar. Chi non ha mai visto anche solo un'immagine dell'inquietante Hopkins con la sua maschera di pelle??

Hannibal Lecter e` stato catturato nel romanzo Red Dragon; qui lo ritroviamo in manicomio, in una cella di isolamento, controllato a vista, imprigionato con una sicurezza e una sorveglianza da far impressione. Questo perche` le sue gesta sono ancora ben impresse nella mente di tutti, si sa che nonostante tutte queste precauzioni Hannibal e` ancora molto pericoloso e astuto e non bisogna mai abbassare la guardia. Allo stesso tempo, pero`, la sua bravura e` ancora riconosciuta a livello mondiale e gli viene permesso di continuare a pubblicare articoli su riviste prestigiose e di aiutare giovani psichiatri per le tesi. E` in queste circostanze che Clarice lo incontra per la prima volta.
Hannibal si rifiuta di parlare, ma in Clarice vede qualcosa di affascinante e a modo suo decide di dare dei piccoli indizi. Ovviamente non lo fa per bonta` d'animo, non si deve mai pensare che Lecter abbia un cuore, che abbia un anima.
E infatti, appena qualcuno abbassa la guardia per ambizioni personali (sto parlando dello stupidissimo, viscidissimo, idiotissimo, odiosissimo Chilton), Lecter ne approfitta per fuggire, scatenando un gran casino!

Ecco, la parte piu` interessante del libro per me e` stata questa: i colloqui tra Clarice e Hannibal e Hannibal stesso. Non per niente e` il mio personaggio psicopatico preferito!
La storia principale del romanzo e` il classico thriller in cui l'FBI da la caccia a un serial killer, e in cui alla corsa contro il tempo per trovare la nuova vittima si intrecciano problemi politici, persone ottuse ma di potere che al grido di “facciamo come dico io perche` comando io” commetteranno lo stupido errore che portera` alla fuga di Lecter e mettera` a repentaglio la vita della vittima. Dico problemi politi perche` la nuova vittima, Catherine Martin e` la figlia della senatrice Martin, una donna di solito intelligente e comprensiva, ma che nel momento in cui le rapiscono la figlia agisce presa dall'ansia e senza rendersi conto di fare piu` danni che altro. Ovviamente non la si puo` colpevolizzare piu` di tanto, perche` sfido chiunque a mantenere il sangue freddo in una situazione del genere, ma purtroppo viene consigliata male da quelli che la circondano, spinti dall'ambizione (si, mi riferisco ancora al dottor Chilton).

Anche se comunque gli elementi sono quelli di un classico thriller, Harris e` stato bravissimo a non cadere nel banale e nel noioso! Soprattutto dalla meta` del libro in poi, quando incontriamo Buffalo Bill, la tensione e` sempre alle stelle. Harris e` stato capace di creare, dopo il magnifico Lecter, un altro assassino con gravi turbe mentali ma affascinante, da brividi.
Ho apprezzato molto anche Clarice Starling; di solito in queti romanzi non simpatizzo quasi mai con chi conduce le indagini perche` hanno sempre la capacita` di irritarmi. Questo Clarice non lo fa mai! E` giovane, ambiziosa ma riesce sempre a tenere i nervi saldi e a non commettere scemenze. Qui il vero stupido e` un altro (si, ancora lui), ma qualcosa mi dice che avra` quel che merita :D Quando Lecter fugge, e` cosi` gentile da mandare una letterina a Chilton dicendogli che andra` a fargli una visitina prima o poi :D

Se siete affascinati dal genere, dai serial killer e dagli psycho davvero costruiti bene, Il silenzio degli innocenti fa per voi. Il mio consiglio e` quello di leggere prima Red Dragon, perche` si fanno molti riferimenti alle vicende di quel romanzo, compreso un certo Will Graham… io l'ho letto anni fa e posso dire che mi era piaciuto ancora piu` di questo e di Hannibal, il terzo volume dedicato a Lecter.
E poi, gia` che ci siete, uno sguardo anche al film non guasterebbe :D Infatti, per quanto anche l'Hannibal Lecter interpretato da Mads Mikkelsen nella serie tv Hannibal non mi sia dispiaciuto, il vero,unico e inimitabile Hannibal the Cannibal e` solo Anthony Hopkins!
Voto per questo libro: 4/5!




sabato 16 giugno 2018

"L'ombra dello scorpione" di Stephen King - Cosa ne penso?


“California, 1990. In una base militare, sede di un progetto top secret, succede l'irreparabile: un virus influenzale, creato in laboratorio per essere letale, sfugge al controllo e inizia a infettare i militari. Uno di questi riesce a raggiungere la famiglia prima che la base venga chiusa, ma purtroppo e` gia infetto e quello che succede nel giro di una settimana e` una catastrofe. Circa il 99% della popolazione mondiale viene annientato.
I superstiti immuni iniziano a fare degli strani sogni in cui i protagonisti sono una vecchia, Mother Abagail e l'Uomo senza faccia, o l'Uomo Nero. La prima e` rassicurante, benefica, e chiede costantemente a chi la sogna di raggiungerla per prepararsi insieme a lei a una grande lotta; il secondo e` malvagio, incute terrore e richiama a se i disperati, i reietti e i delinquenti. Il secondo di ha molti nomi e origine incerta, ma ultimamente si fa chiamare Randall Flagg.
Per i superstiti si prospetta quindi una grossa scelta. Da che parte stare? Perche` una volta scelto, non si puo` tornare indietro; bisognera` prepararsi alla grande, eterna sfida tra il Bene e il Male.”




La prima edizione di L'ombra dello scorpione e` stata pubblicata nel 1978. Era un'edizione abbastanza corposa, ma sfoltita di circa 400 pagine, su richiesta degli editori. Tuttavia, dopo l'enorme successo, nel 1989 King ricevette la richiesta di ripubblicare il romanzo inserendo le parti originariamente tagliate. Questa e` l'edizione che ho letto io (in una pubblicazione molto piu` recente, della Bompiani) e devo dire che e` stato un viaggio lungo due settimane ma estremamente emozionante!

Il libro si presenta suddiviso in tre parti. Nella prima parte, King ci descrive tutto cio` che e` avvenuto durante la pandemia, che e` durata circa un mese, forse meno. Questa e` costituita da tre fasi: la prima fase e` quella della epidemia vera e propria. La superinfluenza, o Captain Trips, uccide la maggior parte della popolazione mondiale con i sintomi tipici dell'influenza ma piu` gravi, devastanti, e il tutto nel giro di una settimana; subito dopo pero`, non tutti i superstiti immuni riescono a sopravvivere: un'altra buona parte muore infatti per cause varie, come suicidi e incidenti di varia natura. E` a questo punto che King ci prepara un paragrafo in cui ci fa conoscere alcune persone e in poche righe ci riassume la loro vita e soprattutto la loro morte. Sono sopravvissuti all'epidemia ma se ne vanno in modo assurdo.
Nella terza fase ormai il 99% della popolazione mondiale e` stato decimato e quelli rimasti sono ormai i piu` forti, quelli che non si sono persi d'animo e cercano un modo per ricominciare.
Nella prima parte del libro facciamo la conoscenza di quelli che saranno i protagonisti del libro, descritti in modo cosi approfondito che ci sembrera` di conoscerli e che ci permettera` di decidere “per chi tifare”. E` qui, infatti, che ho scelto i miei personaggi preferiti e quelli che avrei voluto vedere volentieri spiaccicati in qualche burrone!
E` qui che facciamo anche la conoscenza di Mother Abagail e di Randall Flagg. I superstiti infatti, iniziano a fare dei sogni in cui ci sono due protagonisti: Mother Abagail e` una vecchia di 108 anni, buona e saggia, che attirera` la maggior parte delle persone che fondamentalmente hanno un'indole buona; contrapposta a lei abbiamo Randall Flagg, chiamato dai superstiti in molti altri modi. Randall e` malvagio, non e` umano e molto probabilmente, se non e` il Diavolo stesso, ha comunque la stessa provenienza. Flagg finisce per arruolare i delinquenti, gli emarginati, i rabbiosi e i pazzi.
A questo punto i giochi sono fatti e si accede alla seconda parte. Giuro di velocizzarmi adesso :D

Nella seconda parte del libro, ormai la gente ha fatto la sua scelta e si formano due gruppi: quelli guidati da Mother Abagail si stabiliscono a Boulder, nella Zona Libera, e li` cercano subito di riorganizzarsi seguendo le vecchie regole della democrazia, dell'ordine e della cara Costituzione Americana.
Il gruppo guidato (o meglio comandato) da Flagg si stabilisce invece a Las Vegas, ma qui non perdono tempo con votazioni e assemblee. Si instaura una vera e propria dittatura, in cui la gente obbedisce guidata dal cieco terrore per Randall, che non ci pensa due volte a crocifiggere chi va contro di lui. In questo modo, pero`, si organizzano molto piu` velocemente della Zona Libera e possono passare subito al piano per annientare “i Buoni”.
Questa e` la parte che ho apprezzato di meno. L'ho trovata noiosetta, perche` i protagonisti della Zona Libera e` come se vivessero in un limbo, sanno di essere in grave pericolo ma e` come se volessero ignorare la cosa, preferendo il rifugio e il conforto delle vecchie abitudini.

Per “fortuna” ci pensa un grave tradimento, con conseguenti perdite che mi hanno offesa a morte (non si fa Steve, non si fa) a svegliare i belli addormentati. Finalmente, nella terza e ultima parte, i leader della Zona Libera si danno una mossa e si arrivera` allo scontro finale!

Per quanto riguarda i personaggi, ho detto che si impara subito a capire “per chi tifare”. In realta` non sono tantissimi. I migliori, a mio parere, sono Nick Andros e Tom Cullen. Nick, il ragazzo sordomuto piu` intelligente del pianeta, da solo potrebbe salvare il sedere a tutti quanti! Non perde mai la testa, non sbaglia una decisione e infatti tutti lo investono istintivamente della carica di leader. Lui, insieme a Tom, potevano tranquillamente essere gli unici protagonisti, perche` non avrei sentito molto la mancanza degli altri! Larry, infatti, e` un egoista. Per quanto poi durante questo luuungo viaggio cresca e diventi un personaggio positivo, secondo me ci ha messo troppo e per strada ha fatto male a troppa gente per i miei gusti.
Frannie e` la donna piu` insopportabile del mondo, davvero! In teoria dovrebbe piacere, dovrebbe essere la donna forte e indipendente del gruppo; per come la vedo io, invece, e` una ragazzina, molto infantile e maleducata. Non sopporto questa sua abitudine di ridacchiare quando e` in tensione o in ansia, perche` in alcuni casi e` davvero inopportuna. Tratta malissimo il padre del suo bambino, solo perche` non ne e` innamorata e Harold (che ok se lo merita, ma andiamo) e quando trova un uomo che le garba diventa esageratamente possessiva e apprensiva. Bella mia, non e` cosi che ci si comporta da donna eh… Insopportabile fino alla fine!!
Due personaggi che mi hanno lasciata un po` perplessa, invece, sono Stu e Mother Abagail. Stu, all'inizio mi piaceva moltissimo, ma nel momento in cui si mette con Fran ne diventa il tappetino. Anche per Mother Abagail avevo aspettative molto piu` alte. Non che non mi sia piaciuta, per carita`, pero` mi aspettavo qualcosina di piu`. Altro non posso dire o arriva lo spoiler!
L'ultimo personaggio di cui voglio parlare e` il cattivo, Randall Flagg. Ho sempre sentito parlare di Flagg, che viene descritto come uno dei malvagi piu` malvagi dell'universo King. Devo dire che all'inizio ero d'accordo, mi ricordava moltissimo Linoge di La tempesta del secolo. Purtroppo con il tempo mi ha deluso moltissimo.
Per me il vero cattivo e` quello che fa cose orribili perche` e` nella sua natura, non perche` si diverte. E` uno che incute timore solo con uno sguardo perfettamente tranquillo. Puo` anche essere sconfitto alla fine, ma non deve perdere mai queste sue caratteristiche. Per me il cattivo perfetto e` proprio Linoge, ma anche Pennywise non scherza.
Flagg, invece, e` figo fin tanto che ha potere. Nel momento in cui si rende conto che il suo potere vacilla, che c'e` qualcosa che non riesce a controllare e a prevedere, si trasforma in un ansioso frignone. Cioe`, perdi tutta la tua malvagia aura magnetica cosi! Non sei altro che un bullo che si c*** sotto appena trova qualcuno che gli risponde per le rime! Un po` deludente, non lo metterei tra i miei villain preferiti. Ma questi sono un po` gusti personali.

Ok, credo di aver terminato. Lo dicevo che sarebbe stato un commento lungo, un mezzo sproloquio, ma spero di aver reso bene l'idea. In definitiva, L'ombra dello scorpione e` stato un romanzo bellissimo, una lettura veramente coinvolgente!! Se volete passare un po` di tempo con zio Steve, ve lo consiglio caldamente! Voto: 4.5/5 (Sfiora la perfezione ma non la raggiunge solo per colpa della seconda parte e per bullo/Flagg).