sabato 28 aprile 2018

"A piedi nudi su Marte" di Adrian Fartade - Cosa ne penso?


Questo libro narra la storia leggendaria di come una piccola, meravigliosa e complicata specie, nata su un puntino di roccia e acqua, intorno a una normalissima stella tra centinaia di miliardi di altre stelle, in una galassia tra centinaia di miliardi di altre galassie nell'universo, abbia alzato lo sguardo oltre l'orizzonte e abbia deciso di partire per scoprire ciò che aveva intorno. Senza pensare ai mille pericoli che avrebbe incontrato, senza avere idea di quali sfide avrebbe dovuto affrontare, ma con il cuore pieno di curiosità, passione, ingegno e tanto coraggio. Questa specie siamo noi umani (lo so, non è esattamente il colpo di scena del secolo!)...
Cosi Adrian Fartade ci introduce il suo primo libro, nel quale parlera` della storia dell'esplorazione della Terra prima e di una parte del Sistema Solare poi. 4 pianeti, 3 lune, una stella, Guerra Fredda, corsa alla Luna e sfighe cosmiche sono i protagonisti di questo libro. Un esordio per chi, come Adrian, e` abituato a fare ottima divulgazione scientifica, ma su un canale Youtube.”



Per chi non lo conoscesse, Adrian Fartade e` un ragazzo (sono sua coetanea e siamo ancora ragazzi, ok?) che si occupa di divulgazione scientifica, nello specifico astronomia in giro per l'Italia e su Youtube (link4universe e` il suo canale). Sebbene parli di argomenti abbastanza ostici, che vanno dalle basi dell'astronomia alla descrizione delle ultimissime missioni spaziali, Adrian ha un linguaggio molto semplice, frizzante, e in questo modo riesce a spiegarti praticamente di tutto! Io ammetto di capire l'80% di quello che dice (anche perche` parla velocissimo) ma ascoltarlo e` sempre un piacere.

Detto questo, passiamo al suo primo libro. In questo volume e` partito dalle fondamenta. Ossia, dove ci ha portato la curiosita` umana? Fin dall'inizio della sua storia, infatti, l'uomo si e` sempre spinto oltre i confini. Prima in un altro continente, poi sottoterra, alzando anche gli occhi al cielo ogni tanto; e questo ha inevitabilmente portato a farci domande sulla Luna, sul Sole e sugli altri pianeti. La botta finale l'abbiamo pero` data il secolo scorso. Decenni interi di missioni spaziali che si sono spinte sempre piu` in la` e che da allora non si sono mai fermate! Dopo la Terra Adrian ci parla delle esplorazioni lunari, di Venere, Mercurio, del Sole e di Marte. Il tutto condito dalle sfide tra USA e URSS, un pieno di successi ma anche tantissimi fallimenti! Forse, infatti, siamo portati a pensare che l'uomo vuole andare nello spazio, costruisce la navetta, la lancia e finisce li. In realta` per una missione che va a gonfie vele ce ne sono una quindicina che vanno decisamente male.
Diciamolo, sono argomenti che solitamente entusiasmerebbero ben poche persone, lo so. Eppure anche solo dalle parole scritte emerge tutto l'entusiasmo che questo ragazzo prova per questo argomento e soprattutto l'entusiasmo non solo lo percepiamo ma ce ne facciamo contagiare! In piu`, esattamente come in un suo video, anche qui utilizza un linguaggio semplice, con esempi simpatici e “terra-terra” che pero` fanno capire subito il concetto. E tante, tante battute e freddure (io adoro le freddure) che mi hanno fatto sghignazzare perfino nella sala d'aspetto di un pronto soccorso…

Ma quello che mi e` piaciuto di piu`, oltre agli argomenti interessanti, e` il modo in cui l'umanita` e` rappresentata. Siamo abituati tutti i giorni a vedere il peggio dell'essere umano e ci dimentichiamo di quanto possiamo essere fieri di noi stessi. Le persone nominate in questo libro erano e sono dei piccoli geni, ok, pero` io ne ho ricavato un grande insegnamento. Non importa quanto la sfida o l'ostacolo che abbiamo davanti sembri impossibile da sormontare. Una soluzione c'e` sempre. Abbiamo fallito? Non importa, riproviamoci anche 20 volte se serve, imparando dagli errori, e prima o poi andra` bene. Sembrano frasi fatte ma questo e` quello che viene fuori dalle storie vere di queste persone e delle loro missioni. Per me e` stata proprio una botta di ottimismo.

Io consiglio a tutti di leggere questo libro. Agli appassionati ma anche a chi di queste cose normalmente non gliene frega niente. Mi rivolgo anche a chi, quando al tg parlano di qualche nuova scoperta o di qualche missione spaziale, dice (o scrive) stizzito “ma a noi cosa ce ne frega?!?!?! I problemi sono altri!1!1!! Perche` non li danno a me quei soldi?!?!” e potrei continuare… A tutte queste persone che non hanno idea, purtroppo, di quanto queste scoperte e questi soldi investiti (non buttatti!!) nella ricerca servano a tutti, nella vita di tutti i giorni. Anche a loro, per poter scrivere in questo momento su un social quanto non sia importante lo studio di un pianeta, o di una cometa, o quello che volete! Perche` se volete esempi pratici di come questi studi ci hanno miglirato la vita, ce ne sono a vagonate.
Inoltre, appello agli insegnanti di scienze la fuori: io un pensierino su questo libro in classe ce lo farei...per tutti i motivi di cui sopra. Che dite?

Voto 4.5/5! <3

domenica 22 aprile 2018

"L'ombra di Edgar" di Matthew Pearl - Cosa ne penso?


“E` l'8 Ottobre 1849 a Baltimora, quando il giovane avvocato Quentin Hobson Clark si ritrova a passare per caso davanti al cimitero della citta` dove si sta svolgendo un funerale molto triste e frettoloso. Questa scena mette molta inquietudine a Quentin e questa inquietudine peggiorera` quando scoprira` che il funerale a cui ha assistito era quello del suo beniamino, lo scrittore Edgar Allan Poe. Poe era infatti stato trovato in un hotel in pessimo stato il 3 Ottobre ed era morto quattro giorni dopo completamente solo, in preda al delirio. Da quel momento in poi Quentin si ritrovera` quasi ossessionato dall'idea di scoprire cosa e` accaduto a Poe. I giornali hanno infatti iniziato una campagna diffamatoria nei confronti dello scrittore e quindi Quentin decide di indagare per riabilitarlo, anche a costo di mettere a repentaglio la sua carriera, la sua reputazione e la sua stessa vita.”




Dopo aver letto Le avventure di Gordon Pym avevo ancora voglia di sentire un legame con Edgar ma non avevo niente di nuovo (passatemi il termine) scritto da lui da leggere. Mi sono poi ricordata di avere questo romanzo scritto dall'americano Matthew Pearl, divenuto celebre con un altro thriller storico, Il circolo Dante. Avevo gia` letto questo libro una decina di anni fa; ricordavo che l'avevo trovato carino ma allora ancora non avevo letto niente di Poe. Questa volta, invece, ho letto il libro conoscendo lo scrittore, la sua vita, le sue opere e la sua morte. Ho letto il libro da fan di Edgar.
E questa volta mi ha conquistata!

Il libro appartiene al genere thriller/giallo; su Instagram l'ho definito “rocambolesco” perche` non si fa in tempo a girare pagina che subito succede qualcosa di nuovo, una situazione o un personaggio non sono mai quello che sembrano, e` pieno di colpi di scena, alcuni inaspettati, altri un po` meno. Per essere piu` precisa, la storia inizia con un solo enigma principale, la misteriosa morte di Poe, ed e` un pochino lento, soprattutto nella parte che si svolge a Parigi, quando Quentin prova a rintracciare il vero Dupin, l'unica persona con un intelligenza e una perspicacia tale da poter risolvere questo mistero. La storia infatti diventa davvero interessante solo nel momento in cui Quentin e Auguste Dupont tornano a Baltimora, seguiti dal “barone” Dupin e da sua moglie, la ladra Bonjour.
Da questo momento in poi avremo un mistero dietro l'altro, pedinamenti, minacce di morte, intrighi internazionali che si succedono senza sosta. Un libro molto dinamico, non c'e` dubbio :D

Quello che ho apprezzato di piu`, pero`, e` ovviamente il fatto che si parlasse di Poe, della sua persona e dei suoi scritti. Pearl ne parla a fondo, li analizza (e in qualche caso arriva a spoilerare, percio` se non avete letto niente di Poe, fate attenzione) e per un appassionato e` un vero piacere leggere tutto questo. Ma non e` solo questo che mi e` piaciuto. Fino alla fine del libro ho pensato che, a parte qualche personaggio e qualche avvenimento, il resto fosse solo frutto della fantasia dell'autore. Poi sono arrivata alla “Nota Storica”. In realta` e` vero il contrario. Quasi tutti i personaggi, a parte i nostri protagonisti, sono realmente esistiti, e quasi tutti i fatti, gli articoli di giornale dell'epoca, gli indizi e le teorie (compresa la citazione a E.S.T. Gray) sono vere.
Con il tempo sempre piu` studiosi si sono specializzati nella ricerca di ogni minima informazione utile a risolvere il mistero della morte di Poe e Pearl, in questo romanzo, li mette insieme tutti. Tutte le teorie piu` accreditate, i fatti accertati, anche quelli provati piu recentemente, sono stati tutti usati dallo scrittore per scriverci un thriller attorno. E tutto questo mi ha affascinata e rattristata. Con questo romanzo, quindi, saprete quasi tutto quello che e` successo a Poe in quei giorni, tutto quello che e` stato detto dai conoscenti, dai parenti, dalla stampa e dai nemici.
Ovviamente non e` possibile sapere tutto. I 5 giorni prima della morte di Poe, 5 giorni di vuoto in cui lo scrittore sembra essere scomparso dalla faccia della Terra, credo che resteranno un enigma ancora per tanto tempo, se non per sempre e cosi i dettagli sulla sua morte. Ci si va molto vicini, le teorie sono sempre piu` precise ma probabilmente non lo sapremo mai con certezza. Sicuramente solo Poe sapra` cosa voleva dire con le sue ultime parole. “Reynolds, Reynolds!”. A quelle non c'e` risposta.
Ma credo che quello che resta piu` impresso di questa vicenda non e` il mistero. Almeno per quanto mi riguarda, quello che mi ha affascinato e rattristato allo stesso tempo e sapere fino in fondo quanto Poe sia stato sfortunato non solo nella sua vita ma anche al momento della sua morte. E` morto solo, abbandonato da chi poteva aiutarlo e non l'ha fatto perche` lo credeva un ubriacone e ha sottovalutato la gravita` della situazione (sembra infatti che non fosse neanche ubriaco). E` stato sepolto davanti a 4 persone, in una tomba anonima, che per anni non ha avuto neanche una lapide ma solo erbaccia che la nascondeva e la seppelliva. Con il tempo a tutto questo si e` cercato di porvi rimedio… ma troppo tardi purtroppo. Rimane solo l'amarezza ma anche la gratitudine per l'enorme eredita` che ci ha lasciato. Sono di parte, lo so, ma non smettero` mai di cianciare del mio amore per lui <3

Smetto di delirare e arrivo alla conclusione. Consiglio questo libro? Assolutamente si, sia che vogliate leggere un bel thriller sia che vogliate scoprire qualcosina in piu` su Edgar. Voto 4/5!!






lunedì 16 aprile 2018

"Le avventure di Gordon Pym" di Edgar Allan Poe - Cosa ne penso?


“Gordon Pym e` un ragazzo con la passione per il mare e la vita da marinaio, che sogna di imbarcarsi. Non ha pero` il consenso dei genitori, e cosi` un giorno decide di imbarcarsi di nascosto sulla nave del padre del suo migliore amico. Da questo momento in poi Gordon vivra` una serie di avventure da incubo, un vero e proprio viaggio nel terrore. Gordon vivra` infatti naufragi, soffrira` la fame e la sete, vivra` l'incubo dei pirati, di navi fantasma, del cannibalismo e di sconosciuti popoli sanguinari. Non tutto l'orrore di cui parla Poe ha sempre un origine soprannaturale; a volte cio` di cui bisogna aver veramente paura e` la furia della natura e la violenza degli esseri umani.”



Nella sua carriera di scrittore e direttore di giornale, Edgar Allan Poe ha scritto quasi esclusivamente racconti e poesie. Non si era mai cimentato nella scrittura di un romanzo, fino a quando l'editore della Harper & Brothers non gli rifiuto` l'ennesimo racconto, dicendogli pero` che se avesse scritto un romanzo l'avrebbe pubblicato volentieri (thanks to Fabio Genovesi per la prefazione interessante!!). E dunque ecco Le avventure di Gordon Pym, l'unico romanzo scritto da Poe. Una prima volta che ebbe un successo strepitoso.

Per quanto riguarda questa misera lettrice, io gia` intuivo che forse non l'avrei apprezzato come meritava, perche` a me le storie di mare, di marinai e di naufragi non piacciono. Anzi, mi annoiano a morte, a chiunque appartenga la penna che le scrive. Ma sono o non sono ossessionata da Poe? Potevo mai accantonarlo? Che eresia! Come temevo, pero`, non mi e` piaciuto molto.

Oggettivamente parlando, e` scritto magnificamente. Poe e` stato il precursore di tanti generi e tante tecniche narrative; qui ne ha inventata un'altra, per esempio. Avete presente i film che oggi si sprecano, girati con la tecnica del “facciamo finta di aver ritrovato per caso un filmato girato da qualcuno che poi e` misteriosamente scomparso e la spacciamo per storia vera”? Quelli che sembrano girati da qualcuno con la tremarella e che fanno venire il mal di mare, per risultare piu` verosimili possibile? Ecco qui, in Le avventure di Gordon Pym abbiamo il precursore. Poe, infatti, per rendere il suo romanzo il piu` impressionante possibile, fa finta di aver incontrato veramente un certo Gordon Pym e di averlo convinto a mettere per iscritto la sua impressionante storia vissuta qualche anno prima. Un storia di sopravvivenza e di orrore che, se vissuta veramente, colpisce moltissimo. Ovviamente Poe fece centro!
Inoltre in questo romanzo Poe riesce a incutere disagio, orrore, senso di claustrofobia senza mai parlare una sola volta di qualche cosa di soprannaturale. Tutte le brutte e barbare avventure (che chiamerei piu` incubi) che Pym vive sono dovute alla crudelta` dell'uomo. L'uomo e` un animale e per il suo interesse non ci pensa due volte a far del male a un suo simile. Siamo con Pym durante i primi giorni in cui si nasconde ed e` convinto che il suo amico si sia dimenticato di lui e proviamo angoscia per questo, perche` abbiamo l'impressione di essere stati “sepolti vivi” con lui. Poi viviamo il naufragio e soprattutto tutto cio` che ne consegue: piu` di un mese alla deriva, senza cibo ne acqua..cosa mai potra` arrivare a fare un esser umano per sopravvivere? E quando poi finalmente incontrano una nave che li ripesca, anche in quel caso gli orrori non sono finiti e la salvezza e` ancora lontana. Non c'e` bisogno di infilare fantasmi in questa storia. La cattiveria delle persone e` gia` abbastanza!

Dicevo pero` che non mi e` piaciuto. La colpa pero` non e` di Poe, ma e` proprio questo genere di storie che a me non piacciono. Per circa meta` del libro, a parte i primi giorni di prigionia, non succede molto e il protagonista ci fa una dettagliata (issima issima) descrizione della vita per mare, con tutta una serie di termini marinareschi che servono solo a confondermi le idee. Per questo motivo ci ho messo giorni e giorni solo per arrivare a meta` libro. Dopo le cose si fanno piu` movimentate, ma comunque i racconti di naufragi per me sono un misto di noia e angoscia.
Comunque ripeto, e` solo gusto personale, l'autore o il libro non c'entrano.

Quindi, il mio voto per Le avventure di Gordon Pym e` 3/5, purtroppo non sono riuscita ad apprezzarlo. Ma in quanto Poe lo consiglio vivamente, soprattutto se non siete schizzinosi verso la vita di mare come me e vi piacciono questo genere di avventure!

giovedì 12 aprile 2018

"Ragione e sentimento" di Jane Austen - Cosa ne penso?


“Dopo la morte del padre le sorelle Dashwood sono costrette a lasciare la casa di famiglia al fratellastro e alla moglie egoista, per andare a vivere in un modesto villino nel Devonshire, messo a disposizione da un piu` gentile cugino. E` in quel momento che le maggiori Elinor e Marianne conosceranno l'amore. Elinor si innamorera` del timido Edward mentre Marianne del piu` affascinante Willoughby. Le due affronteranno questa situazione e tutte le conseguenze con un approccio alla vita decisamente diverso: Elinor e` tra le due quella piu` razionale, che rappresenta la ragione mentre Marianne e` decisamente il sentimento.”




Questo per me e` il terzo incontro ravvicinato con miss Jane Austen. L'osannatissima Jane Austen. Ancora non mi sono approcciata a quello che forse e` il suo romanzo piu` celebre, Orgoglio e pregiudizio ma conosco la storia, mi piace e conto di leggerla entro il 2018!
Ragione e sentimento e` prima di tutto la storia delle due sorelle Dashwood, che appunto rappresentano in pieno la contrapposizione di questi due modi di essere e di affrontare la vita. Da una parte abbiamo infatti Elinor, la razionale di casa; quella che analizza tutte le conseguenze di ogni azione che potrebbe compiere e cosa queste comportano, che da molta importanza non alle apparenze ma al comportamento sociale, a quello che e` bene fare e quello che invece e` sconveniente. La maggior parte delle volte e` utile non solo a se ma a tutta la famiglia, perche` tra le sue sorelle e sua madre a volte sembra l'unica che abbia un po` di senso. Se non ci fosse lei a frenare soprattutto Marianne e la madre, molto piu` impulsive, come minimo sarebbero sul lastrico e quelle due avrebbero combinato una quantita` di casini.
Marianne e` invece appunto il sentimento. E` passionale, impulsiva, esagera enormemente tutti i sentimenti che prova, dalla rabbia alla felicita`, all'amore. E` convinta che a 17 anni ormai e` una donna fatta ed esperta del mondo, convinta di sapere esattamente che cosa vuole nella vita e soprattutto che non trovera` mai un uomo che possa piacerle. E quando lo trova, ovviamente vive una tragedia romantica che la porta a essere cieca nei confronti di cio` che gli altri possono provare. Soprattutto nei confronti della sorella, che sta vivendo una situazione simile ma proprio per il suo carattere e` portata a nascondere e minimizzare tutto. Eppure non si deve pensare che Marianne sia una persona superficiale. E` anzi molto intelligente, e la apprezzo molto quando mette a tacere la gente, superficiale e ipocrita. Forse a volte esagera nei modi, ma almeno non si da pena di compiacere gli altri, di comportarsi in un certo modo solo perche` “si fa cosi”.
Insomma, tutte e due per certi versi mi sono piaciute, ma all'inizio sono incomplete. E` grazie a cio` che vivranno in questa storia che cresceranno veramente come persone e si renderanno conto che a volte bisogna avere sia la Ragione che il Sentimento. In una persona devono esserci entrambi i sentimenti. Non si puo` essere solo passionali e impulsivi, a volte bisogna trattenersi ma allo stesso tempo bisogna lasciar andare la ragione e seguire il proprio cuore.

Per il resto, il libro e` in pieno stile Jane Austen. I protagonisti provengono da una classe sociale medio-alta, sono ricchi, non hanno un lavoro, passano il tempo tra gite, giochi a carte, balli e pettegolezzi. L'unica occupazione sembra quella di cercarsi un matrimonio conveniente, l'ozio e` visto come una virtu`. Sono fondamentalmente dei parassiti della societa` e contenti di esserlo.
E come sempre Jane ne parla con moltissima ironia, prendendoli constantemente in giro. I libri di Jane Austen sembrano all'apparenza dei romanzetti leggeri, in realta` sono molto di piu`.

Pero`, come sempre, c'e` qualcosa che non mi convince totalmente. La “colpa” non e` della Austen, che scrive molto bene, ma e` proprio di questo genere di libri. Devo essere nel mood giusto per leggerli o rischiano di annoiarmi molto. La prima parte del libro, infatti, scorre decisamente lenta e tutti i personaggi mi hanno dato sui nervi. Allo stesso tempo, pero`, ogni tanto mi piace leggerli perche` tra un discorso inutile e l'altro mi prendono, le vicende amorose e gli equivoci catturano il mio interesse e risvegliano la parte pettegola che e` in me. Li trovo carini e divertenti, ma niente di piu`. Io i libri li preferisco tragici...(qualcuno ha detto Cime Tempestose?).

Oovviamente lo consiglio a chi piace il genere, ma se siete gia` fan di Jane, probabilmente l'avrete letto prima di me! Per me il voto e` 3.8/5, dovuto tutto al fatto che trovo questi libri carini, ma non mi fanno impazzire. Voto del tutto soggettivo stavolta, lo ammetto!








venerdì 6 aprile 2018

"Carrie" di Stephen King - Cosa ne penso?


“Carrie e` una ragazzina di 16 anni molto sfortunata. Per tutta la sua vita e` infatti stata la vittima preferita di tutti i suoi compagni di scuola, maltrattata, presa in giro e bullizzata. A casa la situazione non va meglio; vive con la mamma, una fanatica religiosa che vede il peccato in ogni cosa e la punisce severamente, rinchiudendola per ore in uno sgabuzzino a “pregare”. Ma Carrie e` diversa dalle altre persone anche per un altro motivo: e` telecinetica, e questo potere si risvegliera` proprio nel momento in cui raggiunge la puberta`.
Complice infine un gesto all'apparenza gentile di due compagni di scuola, quello che sembrava un sogno, un momento in cui Carrie potva cambiare la sua vita, si trasforma in un incubo di sangue, in cui il suo potere avra` un ruolo fondamentale.”




E` il 5 Aprile 1974 quando viene pubblicato il primo romanzo di un giovane scrittore del Maine. Il romanzo e` questo, Carrie, e il giovane scrittore si chiamava Stephen King. Stephen teneva questo manoscritto nel cassetto, fino a quando sua moglie Tabitha non lo convinse a farlo leggere a qualcuno. Beh, grazie Tabitha! Senza di te non avremmo avuto questo romanzo, ne` tutti gli altri splendidi 44 anni passati assieme a tuo marito!
Da molti Carrie viene considerato un capolavoro. Secondo i miei gusti i capolavori veri e propri di Stephen sono arrivati piu` tardi, ma per essere il primo libro di uno scrittore a quei tempi emergenti, trovo che scrisse una vera bomba!

La trama, come in molti romanzi di King, potrebbe sembrare banale. Dei ragazzi di provincia, un liceo, le belle della scuola vs la sfigata bullizzata e un pizzico di soprannaturale, la telecinesi. Se io provassi a scrivere una storia con questi elementi verrebbe fuori una bella scemenza; uno di quei libricini che poi potrebbero diventare un filmettino di serie Z. Ce lo vedrei bene commentato da Yotobi nei tempi che furono! Stephen, invece, riesce a raccontarci una storia potente, bella e per nulla banale.

Il libro e` un insieme di interviste, estratti di libri, rapporti di polizia e di tribunali, articoli stile Ansa che raccontano un tremendo fatto accaduto qualche anno prima. Nel 1979 a Chamberlain accadde un fatto spaventoso, cominciato con il famoso Ballo Nero, che ha avuto per protagonista una certa Carrie White e che ha portato alla morte piu` di 400 persone e alla distruzione di quasi tutta la citta`. Questi pezzi sono un resoconto di libri scritti dai sopravvissuti che scrivono “la loro verita`” e delle indagini portate avanti dalla “Commissione White”. A seguito di questo evento si inizia a studiare la telecinesi, forse per evitare che una cosa del genere accada di nuovo.
In mezzo a questi frammenti veniamo catapultati direttamente a Chamberlain nelle settimane e nei giorni che precedono la strage e vediamo cosa combinano tutti i protagonisti di questa vicenda. Non solo Carrie, quindi, ma anche i suoi compagni di scuola. King ci racconta tutti i tasselli, che uno dopo l'altro portano all'accensione della miccia e all'esplosione di Carrie.

In questi racconti stiamo male per Carrie, ci indigniamo per come la gente la tratta. Per come la mamma la tratta. Il racconto minuto per minuto della famigerata sera del ballo sono da cardiopalma. Sappiamo bene cosa succedera`, ma fino all'ultimo abbiamo forse la speranza che qualcuno intervenga a fermare tutto. Personalmente continuavo a leggere, avida, divorando pagina per pagina e allo stesso tempo temevo di arrivare al famoso momento del sangue. E quando e` arrivato, per quanto poi Carrie combini un gran casino, ho sofferto per lei.
Perche` Carrie era una bambina normale, poteva essere una ragazza normale. Voleva solo essere lasciata in pace e vivere una vita felice, ma tutti sono stati crudeli con lei.
La prima tra tutti e` proprio la madre, che con il suo fanatismo e la sua pazzia e` la prima a mettere Carrie in questa condizione. Quello che mi stupisce e` che tutti sapevano che tipo di famiglia fosse quella di Carrie, tutti se ne dispiacevano quandi lei era una bambina, ma nessuno e` intervenuto.
Tutti se ne sono beatamente fregati. Che amarezza.

Di Carrie esistono anche due film. Il primo del 1979 con protagonista Sissy Spacek e diretto da Brian De Palma e il secondo del 2013, con Julianne Moore nei panni di Margaret White. Io li ho visti entrambi. Se volete vedere anche voi il film, io vi consiglio spassionatamente di guardare quello di De Palma e di dimenticarvi che il secondo esista. Il film piu` recente, infatti, dimostra come per seguire le tendenze del momento, “cio` che il pubblico vuole”, si possa stravolgere un bel libro. No, no e no! Fidatevi di Brian che e` meglio!

Consiglio vivamente questo libro, sia per chi e` appassionato di King sia per chi ancora non ne ha letto nenche uno e volesse incominciare! Voto: 4.5/5 (solo perche` i suoi capolavori sono altri, ripeto, ma con questo secondo me ci e` andato vicinissimo!!)



mercoledì 4 aprile 2018

"Nicolas Eymerich, inquisitore" di Valerio Evangelisti - Cosa ne penso?


“Questa e` la storia di come Nicolas Eymerich e` diventato un grande e temuto Inquisitore, nella Spagna del 1300. Ma questa e` anche la storia dell'equipaggio di una strana astronave che nel XXII secolo intraprende un viaggio attraverso lo spazio, il tempo e altre dimensioni alla ricerca di un misterioso carico. E infine questa e` anche la storia del Dr. Frullifer, uno strampalato fisico della nostra epoca; un genio incompreso, un nerd talmente strano da non riuscire a inserirsi nella societa` ma che quando viene ascoltato rivelera` una sua importantissima scoperta scientifica che collega tutte le storie riportate in questo libro. Talmente diverse le une dalle altre ma fortemente connesse.”



Nicolas Eymerich, Inquisitore e` il primo volume di una saga interamente dedicata alla figura di questo personaggio realmente esistito nella Spagna medievale. Valerio Evangelisti, pero`, non ha scritto un romanzo storico. Ha preso spunto da questo personaggio per creare una saga fantascientifica, in cui la storia si mescola alla fisica, ai viaggi spaziali e alle divinita`. Insomma, in questo libro c'e` un po' di tutto. Ma Evangelisti sara` riuscito a far diventare questo minestrone una storia interessante? In parte si.

Ho letto tante recensioni e opinioni su questo libro prima di iniziare, e ovunque ho notato una cosa. Evangelisti viene osannato per la sua genialita` oppure viene criticato in maniera molto forte. Il motivo principale e` proprio quello che ho scritto prima. La trama prevede tre storie parallele, connesse tra di loro da un'unica spiegazione, un'unico fenomeno studiato dal Dr. Frullifer, ma sono comunque storie molto diverse tra loro, che pur essendo collegate non si incontrano praticamente mai. Ci troviamo dal medioevo a Star Trek nel giro di qualche pagina e bisogna essere molto bravi per rendere il tutto omogeneo, per non confondere il lettore. Io per fortuna non ho mai avuto l'impressione di leggere storie sconnesse.

Ho comunque avuto la mia storia preferita e questa e` quella di Eymerich. Prima di tutto io adoro qualsiasi cosa sia ambientata nel passato, meglio ancora se proprio nel Medioevo e non mi e` dispiaciuto per niente il fatto che sia stata inserita una punta di fantascienza (anche se ovviamente Eymerich non sospettera` mai che cio` a cui assiste ha una spiegazione scientifica, per lui tutto ha una spiegazione demoniaca). Se pero` cercate in Eymerich un eroe, un'Inquisitore che possa avere una coscienza o cose di questo tipo, resterete delusi. Nicolas e` l'Inquisitore per eccellenza. Crudele, fortemente convinto che tutto sia peccato e vada punito duramente. E` molto intelligente e furbo, e` ambizioso e decisamente asociale. Mi e` piaciuto ma e` veramente uno str….

Le altre due storie, invece, non mi hanno entusiasmato molto. La storia ambientata nel presente l'ho trovata un po` noiosa e anche abbastanza irritante, tutto per “colpa” del protagonista, il Dr. Frullifer. Noiosa perche` e` una continua spiegazione della sua scoperta scientifica, un trattato di fisica e fantafisica insieme; teorie su teorie in cui piu` volte mi sono persa. Il tutto e` peggiorato dalla presenza del protagonista, Marcus Frullifer, lo scienziato intelligente e imbranato in tutto il suo splendore. Talmente imbranato non solo da non riuscire a inserirsi socialmente, ma se solo ci prova non ne e` in grado perche` non riesce a capire le persone. E` intelligentissimo nel suo lavoro, ma per il resto e` un perfetto idiota, che combina un gran casino. Da prendere a schiaffi continuamente. In una parola, FASTIDIOSO.
Eppure e` necessario, perche` la sua scoperta spiega sia quello che e` successo a Eymerich, sia tutta la storia ambientata nel futuro. Tutto quello che succede nel XXII secolo, infatti, avviene “grazie” a lui. L'astronave e` una tecnologia terrestre, costruita seguendo le sue scoperte e perfino lo scopo di questa missione deriva dalla sua scoperta della Psiche e degli Psitroni.

Diciamo che non e` assolutamente cio` che mi aspettavo. Se volete leggere un romanzo in cui ci sia un Inquisitore come unico protagonista, non sara` cosi. Nonostante Eymerich dia il nome all'intero romanzo, costituisce solo un terzo del libro. Essendo comunque il primo di una saga, mi aspetto comunque che sia una sorta di prologo, dove viene presentato il tutto, per poi dare inizio alla vera storia di Nicolas.
Non so se continuero` la saga. La parte che mi e` piaciuta di piu, come dicevo, e` proprio quella in cui Eymerich e` protagonista, quella ambientata nel passato, senza tutte quelle spiegazioni fantascientifiche che mi mettono l'angoscia :D Per quanto riguarda lo stile di Evangelisti, comunque, non ho niente di negativo da dire. E` uno scrittore che negli anni ha ricevuto tanti riconoscimenti meritati, perche` scrive veramente bene, scorrevole. Ci vuole anche tanta fantasia per mettere su tre storie del genere e renderle interessanti. Ho letto il libro molto velocemente per cui non mi e` dispiaciuto per niente. Il mio voto e` quindi: 3.8/5.