domenica 31 dicembre 2017

"I viaggi di Gulliver" di Jonathan Swift - Cosa ne penso?

“Cavalli che parlano e ragionano, giganti dalle proporzioni smisurate, nani cosi piccoli da poter essere tenuti in una tasca, filosofi che popolano isole volanti: sono solo alcune delle creature straordinarie che il capitano Lemuel Gulliver incontra nel corso dei suoi viaggi avventurosi, tra mille peripezie e innumerevoli pericoli.
Tutti questi strani incontri ci sono narrati da Gulliver in persona, quando finalmente decide di non partire per un ulteriore viaggio e di pubblicare invece la sua storia, in modo che tutte le popolazioni del mondo vengano a conoscenza di questi popoli nascosti, dai quali, secondo Gulliver, abbiamo tanto da imparare.”


Questo libro e` stato ufficialmente l'ultimo libro del 2017. Mi e` stato prestato questa estate, ed era giunto il momento che tornasse al legittimo proprietario prima del nuovo anno. La storia di Gulliver non mi ha mai attirata particolarmente, neanche da ragazzina, ma un mio proposito dell'anno che sta per terminare era quello di leggere piu` classici, percio` ho accettato il prestito.
Ora non vedo l'ora di sbarazzarmene.

Purtroppo l'ultima lettura dell'anno e` stata una delle piu` noiose e difficili da terminare per me, davvero un bel modo per finire l'anno :D
Leggendo l'introduzione ho imparato che, nonostante negli anni sia poi diventato un racconto considerato per ragazzi, Swift aveva ben altro in mente quando lo ha scritto. Questo e` infatti un libro di satira; un libro dove l'autore, attraverso parodie e racconti di popoli dalle abitudini decisamente bizzarre, vuole raccontare e denunciare le sciocchezze della societa` inglese del suo tempo. Piu` volte, infatti, si ritrovano fatti o frasi che non sono proprio indicate per i giovani lettori.
Tutto questo mi sarebbe piaciuto molto, se non che ho trovato il libro parecchio noioso. Gulliver si perde costantemente in dettagli inutili, oltre a essere un narratore abbastanza irritante.

Prima di tutto e` sfigato. Va bene naufragare una volta, e incontrare un popolo bizzarro come i Lilliputiani. Tollero anche che, una volta tornato a casa decide di rimettersi in viaggio, ma:
1) possibile che ogni santa volta che questo signore fa un naufragio, incontra nani, giganti, gente che abita su isole volanti, cavalli parlanti...cioe` tutti a lui?
2) dopo una volta, due volte, alla terza stattene a casa e cambia lavoro! Puoi benissimo fare il chirurgo anche a terra!

Anche perche`, la cosa che non mi piace e` che ogni volta che incontra un nuovo popolo e si stabilisce con loro per un po` di tempo, se ne f...rega della sua famiglia e inizia ad ammirare questo nuovo popolo come se fossero dei geni (e vorrei ricordare che i filosofi dell'isola volante erano talmente assorti nei loro pensieri da aver bisogno di un servo che li risvegliasse ogni volta che dovevano fare qualcosa, o che pensavano di smettere di parlare e sostituire il linguaggio indicando gli oggetti di cui parlano...immaginate una tesi di laurea, valigie e valigie di oggetti trainate da un tir praticamente!).

Soprattutto dopo la sua ultima avventura, dove scopre dei cavalli intelligenti e parlanti, che hanno al loro comando degli umani ridotti come bestie. Quando Gulliver torna in Inghilterra si comporta come un cavallo, trotta e nitrisce, e disprezza tutti gli esseri umani (compresi i suoi figli) perche` gli fanno schifo e li vede come esseri inferiori...dimenticandosi di essere uno di loro.

Ovviamente in tutti i discorsi tra Gulliver e il popolo ospitante di turno emerge il chiaro intento satirico dell'autore nei confronti della societa` in cui viveva. Ma quello che mi e` rimasto piu` impresso, purtroppo, e` la grande cafonaggine di Gulliver. Non vedevo l'ora di terminare questo libro.
Io non sono nessuno per dire che questo libro e` brutto e scritto male. E` un classico della letteratura e non mi permetto. Dico solo che per i miei gusti PERSONALI, questa lettura e` stata decisamente un flop.
Quindi, il mio voto e` 3/5. Non do di meno solo per il motivo di cui sopra, non riesco pero` a dare di piu`. Sorry…

Appuntamento all'anno prossimo, con il commento a una nuova lettura che invece si sta rivelando una bomba!! Buon anno a tutti!!  

"Canto di Natale" di Charles Dickens - Cosa ne penso?

“E` il giorno della vigilia di Natale, tutta la citta` si prepara al grande evento. Tutti meno Ebenezer Scrooge, titolare della ditta Scrooge & Marley, un uomo estremamente ricco ma anche molto avaro e crudele, che non concepisce festivita` come il Natale in quanto e` una giornata in cui non si lavora e non puo` fare soldi.
E` comunque costretto a lasciare la giornata libera al suo dipendente Bob Cratchit e a trascorrere quella che pensa sara` una serata traquilla nel buio e nel freddo della sua casa.
Purtroppo per Scrooge quella sara` una notte abbastanza movimentata. Ricevera` infatti la visita di 4 spiriti: lo spaventoso fantasma del suo socio defunto Marley, che tentera` di metterlo in guardia sul suo comportamento avaro e crudele, ma sopratutto lo spirito del Natale passato, del Natale presente e del Natale futuro. Questi tre spiriti faranno vedere a Scrooge il suo passato, il suo presente e soprattutto proveranno ad aprirgli gli occhi su cosa gli riservera` il futuro se non correggera` la sua indole.
Come finira`? Scrooge capira` la lezione?”




Ed ecco l'ultima mia lettura natalizia, conservata proprio per la giornata della vigilia di Natale. Credo che questa sia la piu` classica delle storie sul Natale. Tutti ne conosciamo la storia principale anche senza aver mai letto il racconto di Dickens, grazie a tutte le trasposizioni cinematografiche, letterarie e fumettistiche (Topolino vi dice qualcosa?).
Io ne ho viste e lette una marea ma non avevo mai letto il racconto originale. La mia versione preferita e` “Festa in casa Muppet”, con uno splendido Scrooge interpretato da Michael Caine. Per me Scrooge avra` sempre la sua faccia e infatti e` lui che mi sono immaginata durante tutta la lettura.

Il racconto e` abbastanza breve, poco piu` di 100 pagine che sono quindi ottime da leggere nella quiete del pomeriggio pre-natalizio! E la storia e` una vera e propria fiaba! Abbiamo Dickens che ci narra la storia, proprio come se fossimo davanti a un bel camino scoppiettante, noi lettori seduti sul pavimento e lui su una poltrona a raccontarci la storia di questo burbero vecchio.

Gli spiritelli che vanno a trovare Scrooge sono molto diversi tra loro, e anche con le loro caratteristiche fisiche rappresentano alla perfezione il Natale di cui sono ambasciatori.
Lo spirito del Natale passato e` uno spiritello bambino e anziano allo stesso tempo. E` gentile, come sono teneri e gentili i ricordi del Natale della nostra infanzia. Mostra subito a Scrooge come era una persona diversa un tempo, che anche nelle avversita` della poverta` non era ancora diventato la persona burbera e avara di ora. Metterci di fronte a una cosa del genere, al nostro io fanciullo, ci farebbe riflettere molto, ci ricorderebbe chi eravamo e chi volevamo diventare e ci farebbe fare i conti su chi siamo diventati.

Lo spirito del Natale presente, invece, e` un simpatico pacioccone sempre allegro che tuttavia fa vedere a Scrooge delle scene non proprio belle. Fa infatti vedere cosa pensa veramente di lui la gente come suo nipote e la moglie, che con gli amici si prendono gioco di lui, o come la moglie del suo dipendente Cratchit, che lo disprezza profondamente. E a proposito dei Cratchit, vedere come questa numerosa famiglia affronta il Natale fa riflettere molto Scrooge. Sono poverissimi (anche per colpa sua) ma non perdono l'allegria e l'affetto che provano l'uno per l'altro. E buona parte del merito va al figlio minore, Tim, un piccolo malato e storpio ma che ringrazia comunque per la vita che gli e` stata concessa. A che serve quindi la ricchezza, se poi si e` soli…

L'incontro piu` terribile e` comunque quello con lo spirito del Natale futuro. Scrooge ormai ha gia deciso di cambiare, ma vuole vedere come sara` in futuro. Che amara scoperta vedere che sara` morto, e che alla sua morte ci sara` solo chi gioisce e chi litighera` per spartirsi i suoi averi (compresi gli abiti sul suo cadavere) sul suo corpo ancora caldo.
E` qui che avviene il cambiamento definito e Scrooge decide finalmente di essere una persona migliore.

Non riesco a trovare delle cose negative su questo racconto, perche` ha tutto quello che mi piace. Il Natale, i fantasmi spaventosi, il lieto fine. Forse la cosa che non mi convince molto e` la facilita` con cui Scrooge cede e diventa subito un agnellino desideroso di imparare dai suoi errori. Immediatamente, alla prima visita del primo spirito. Dovrebbe essere un uomo dal cuore di pietra e si scioglie immediatamente a vedere Scrooge bambino.
In ogni caso, se non si era ancora capito ( :D ) consiglio vivamente la lettura di questo racconto! Voto: 5/5!

E a voi che lo avete letto, piace?




sabato 30 dicembre 2017

"Fuga dal Natale" di John Grisham - Cosa ne penso?

"Tra pochi giorni sara` Natale, la festa piu` bella e costosa dell'anno, con le luci, il pupazzo Frosty sul tetto, il tacchino, i dolci, le donazioni ai boy-scout, alla polizia, ai pompieri…
L'anno scorso tutto questo e` costato ai Krank 6100 dollari! Ma quest'anno la loro figliola Blair non ci sara`. E` in partenza per una missione umanitaria in Peru`. Che senso avrebbe festeggiare senza di lei? E se saltassero il Natale? Se usassero quei 6100 dollari per una crociera ai Caraibi? Il grande piano e` subito messo in atto: niente albero, niente party, niente regali, niente beneficienza.
Ma sfuggire al Natale non sara` cosi facile come sembra!"


Continuo con le mie letture natalizie! Dopo un bell'horror avevo proprio bisogno di una lettura leggera e divertente, che trasudasse spirito natalizio da tutti i pori. Da questo best seller di John Grisham e` stata tratta anche una commedia che non ho mai visto ma che so essere molto divertente. Esattamente come questo libro!

Io nei Krank mi ci rispecchio. Fin dall prime righe mi sono riconosciuta in sua moglie Nora, mentre il mio fidanzato e` decisamente un Luther! All'inizio hanno pienamente ragione. Per quanto anche a me piaccia il Natale, tutti noi spendiamo decisamente troppo perche` spesso ci sentiamo obbligati dagli altri e dalle “tradizioni”. Nel caso dei Krank il tutto viene esagerato. Fanno parte di una classe sociale medio-alta, con parecchi soldi da spendere e spandere, circondati da amici e vicini a cui piace fare a gara a chi spende di piu` per qualsiasi cosa. Si deve perfino coprare i bigliettini di auguri nella cartoleria piu` costosa della citta` altrimenti non sei nessuno!
Capisco quindi il rigetto vero e proprio che Luther prova. E dal momento in cui amici e vicini vengono a sapere delle loro intenzioni e diventano decisamente invadenti, capisco ancora di piu` la sua testardaggine a non cedere.
Dovrebbe essere un piacere fare regali e beneficienza, non una costrizione “perche` cosi si fa”.

Per buona parte del libro, infatti, questi cavolo di vicini impiccioni e pronti a giudicare non li ho proprio sopportati.

Il bello pero` arriva quando, la mattina della vigilia, i Krak ricevono una bella sorpresa! E una bella batosta! Sono costretti a fare una vera e propria corsa per ripristinare il Natale e da soli non ce la faranno proprio. Ed e` li che i vicini si riscatteranno, ai miei occhi e a quelli di Luther!

Una bella commedia, decisamente una parodia perche` io mi auguro che alcuni personaggi siano esagerati allo scopo di creare delle situazioni divertenti (mi auguro vivamente che non esista davvero gente cosi), ottima per farsi quattro risate in vista del Natale.

Voto: 4/5. Sono buona, e` Natale :D



venerdì 29 dicembre 2017

"NOS4R2" di Joe Hill - Cosa ne penso?

"Vic McQueen e` una ragazzina come tante altre. Le piace girare con la sua bici, ha una migliore amica, adora il papa`...ma Vic ha anche qualcosa di speciale. Riesce a trovare qualsiasi cosa venga persa. Le basta saltare sulla sua bici e entrare in un pericoloso ponte pericolante...che in realta` non esiste! Si, perche` lo Shortway Bridge e` andato distrutto anni prima.
Anche Charlie Manx e` in grado di arrivare in un posto incredibile e immaginario grazie alla sua particolarissima auto, una Wraith del 1938 la cui targa e` appunto NOS4R2. Charlie Manx prende i bambini infelici, sicuramente destinati a una vita miserabile per colpa di genitori, e li porta a Christmasland, dove ogni mattina e` la mattina di Natale e ogni notte e` la vigilia. Non e` bellissimo?
Peccato che Charlie Manx non sia un benefattore, ma un killer che uccide i genitori e si nutre della giovinezza dei bambini, trasformandoli in piccoli vampiri senza cuore, come lui.
Charlie Manx sembra inafferrabile e nessuno e` in grado di fermarlo. Fino a quando Charlie incontra Victoria McQueen."




Come prima lettura natalizia, ho voluto cercare un libro che conciliasse la mia voglia di Natale con la mia passione per l'horror. Potrebbe sembrare difficile trovare un libro cosi ma per fortuna ci ha pensato Joe Hill, con uno dei suoi libri che ha riscosso piu` successo in assoluto.

Joe Hill ha un cognome importante. King. E` quindi normale che per quanto si tenti di non farlo, i paragoni tra lui e il suo piu` celebre padre vengano spontanei. Avevo quindi timore che tentasse di imitarlo e non ne fosse all'altezza. Wrooong! Il tocco Kinghiano c'e`, e` palese, ma Joe riesce a farlo suo, sfornando un gran bel libro che cattura fin dalle prime pagine.

Tutto ruota intorno alla capacita` di alcune persone, come Victoria, Charlie e la bibliotecaria Maggie, di utilizzare oggetti comuni come una bici o un'auto, come veicolo per rendere reali le loro fantasie.
Victoria immagina ardentemente di attraversare lo Shortwaybridge per teletrasportarsi nei luoghi dove si trovano oggetti persi. Charlie utilizza la sua auto per raggiungere Christmasland, l'unico luogo dove secondo lui e` possibile essere felici. Perche` chi non e` felice il giorno di Natale?

Ma questi viaggi hanno un prezzo. Victoria sviluppa ben presto una forma di schizofrenia che rovinera` la sua vita da adulta, mentre Charlie Manx perde a poco a poco la sua umanita`, diventando un vampiro che si nutre dell'infelicita` altrui, soprattutto dei bambini.

Charlie e` un uomo molto vecchio, che continua a vivere grazie alla sua auto, ormai diventata parte di lui ma che gli ha tolto l'umanita`. Non che da umano sia stato particolarmente buono o simpatico. Tira fuori piu` volte commenti che nessuno gli ha chiesto sulle donne, sui tatuaggi, sul mondo attuale che per lui, che durante il primo appuntamento con sua moglie era andato al cinema a vedere un film muto, sono incomprensibili. E` un vecchio misogino e bigotto, che si e` sempre fatto mettere i piedi in testa dalla moglie fino a quando non e` scoppiato e per vendicarsi uccide moglie e figlie, le prime bambine portate a Christmasland.

Charlie Manx non si rende veramente conto di cio` che fa, e` convinto nella sua mentalita` contorta di aiutare i bambini che rapisce. Peccato che fa due errori. Il primo e` lasciare in vita Vic McQueen diciassettenne. Il secondo e` cercare Vic da adulta e vendicarsi prendendo suo figlio Wayne.

Vic sara` una donna mezza pazza, ex-tossicodipendente, con problemi di gestione della rabbia, paranoica, incasinatissima, ma ha le palle, fin da piccola. E quando Charlie prende Wayne niente e nessuno riesce a fermarla.

Il resto e` da scoprire. Se ho stuzzicato la vostra curiosita`c'e` ancora tanto da leggere e da scoprire.
Questo libro mi e` piaciuto veramente tanto e credo di aver individuato chi, tra la prole di King, puo` avere ereditato un pochino di talento!

La cosa che non mi e` piaciuta (ovviamente qualcosa c'e` sempre) e` che a un certo punto inizia a dilungarsi un po` troppo. Dal momento in cui Charlie prende Wayne a quando Vic riesce effettivamente a raggiungerli, ci passano capitoli interi dove a Vic succede di tutto e qualsiasi cosa le mette i bastoni tra le ruote. Va bene la suspense, ma qui mi e` sembrata un pochino esasperata. A un certo punto ho gridato “E basta! Ma quanto puoi essere sfigata??”.
Forse Joe voleva allungare un po` il brodo, non saprei, ma ecco, quel pezzo li l'avrei accorciato un tantino.

Per il resto, consiglio vivamente questo libro!! Voto 4.5/5!




giovedì 7 dicembre 2017

"Assassinio sull'Orient Express" di Agatha Christie - Cosa ne penso?


Una fredda notte d'inverno nei Balcani. L'Orient Express, il leggendario treno delle spie e degli avventurieri internazionali, si ferma sui binari. Al mattino seguente il miliardario Simon Ratchett viene trovato morto, ucciso da dodici pugnalate. La porta del suo scompartimento e` chiusa dall'interno, la neve fresca non reca tracce. L'assassino deve per forza nascondersi tra i viaggiatori, ma nessuno di loro sembra aver avuto alcun motivo per commettere il crimine. Tocchera` a Poirot il compito di svolgere le indagini e risolvere brillantemente il caso.



Eccomi con la solita cornicina kitsch a rovinare la foto di un bel libro, pronta pronta per scrivere il mio parere su uno dei libri piu`celebri della signora del giallo!
Ho iniziato solo quest'anno ad avvicinarmi ad Agatha Christie e al genere giallo, in generale, quindi sono ancora fresca e inesperta. Se quindi non faro` analisi approfondite, chiedo venia in anticipo!

Ho voluto leggere "Assassinio sull`Orient Express", saltando a pie` pari circa una decina di libri in ordine cronologico, perche` il 30 Novembre e` uscito al cinema la nuova versione del film, con un sacco di attoroni superfighi, e quindi, non avendo idea della trama, ho letto immediatamente il libro senza neanche leggere il retro. Ho iniziato la lettura, quindi, completamente ignara non solo di quello che sarebbe successo, ma perfino di chi sarebbe stata la vittima.

Lo stile e` quello di Agatha Christie, veloce, semplice nella lettura, con pochi fronzoli, ma efficace. Ti fa ragionare dalla prima all`ultima riga per cercare di seguire il ragionamento di Poirot, per cercare di capire chi e` l`assassino, ma puntualmente non ci arriverai mai! Agatha e` sempre un passo avanti a noi. Ti prende per mano e ti guida verso un certo percorso, un certo ragionamento...tu ti fidi, ma e` alla fine che arriva la mazzata finale. Non hai capito proprio niente mio caro lettore!

La storia ` anche molto toccante, il presunto movente per l`omicido e` legato al passato della vittima e a un terribile fatto di cronaca nera di cui e` stato protagonista. Il problema e` che, almeno all'inizio, nessuno dei 12 passeggeri sembra minimamente collegato a quella brutta storia.

Ma Poirot e` piu` intelligente di noi comuni mortali. Gli indiziati possono sembrare i piu` sinceri e convincenti possibile a un normale investigatore, o ai due compagni di indagini di Poirot per questa storia, che non sono neanche del mestiere. Ma a Poitot non la si fa! Tu dici "Bah", e lui e` in grado quasi di leggerti nella mente. Ecco quindi che piano piano Hercule ci svela che niente e` come sembra...e che in realta` ciascuno di loro avrebbe avuto un movente per l`omicidio. 

La Christie passa quindi da farti sospettare prima di una persona, poi di un`altra, poi ti confonde le idee facendoti sospettare di tutti, e poi...la rivelazione finale. Qualcuno dice che l`aveva capito fin dall'inizio, io dico umilmente che non me l'aspettavo, ma dal momento in cui ho saputo la verita` ho capito. E approvato. E appoggiato anche la scelta di Poirot sul destino del colpevole. 

Come sempre c'e` qualcosa che non mi e` piaciuto molto. Questa cosa sarebbe proprio Poirot! Nella mia testa ho l`immagine del Poirot di Styles Court e dei film interpretati da David Suchet. E` l'immagine di un investigatore eccentrico, con un`alta considerazione delle sue capacita` ma allo stesso tempo anche un po` buffo. Il Poirot che si trova sull'Orient Express, invece, e` stato un po` antipatico; l'ho trovato spento e anche un pelino supponente. E` solo una mia impressione?

Per concludere, un bel libro giallo, anzi, un vero classico del giallo! Consigliatissimo se siete tra le 10 persone al mondo come me che non l'avevano ancora letto :D











domenica 3 dicembre 2017

"Cthulhu - i racconti del mito" di H.P. Lovecraft - Cosa ne penso?


So che la cornice mal si adatta al genere di questo libro...ma siamo a Dicembre, e anche il mio blog si adatterà e si vestirà per l'occasione! 

Dunque, è un pochino difficile parlare di questo libro, perché è complesso. È innanzitutto, una raccolta di tutti i racconti di H.P. Lovecraft che ruotano attorno alla figura di Cthulhu, la sua provenienza misteriosa,  il suo spaventoso culto e la minaccia di un suo ritorno. 

Cthulhu è un alieno, un mostro, una divinità crudele e antichissima, ancora più antica della nascita dell'uomo. 
Lovecraft ci racconta infatti che la razza umana non è stata la prima forma di vita intelligente su questo pianeta. Attraverso i racconti dei vari protagonisti di queste novelle, veniamo a sapere che milioni di anni fa delle popolazioni aliene sono approdate sulla Terra, colonizzandola, costruendo enormi città, e portando la loro cultura e le loro tradizioni. Qualche popolazione è pacifica, altre molto meno.
Hanno colonizzato tutto il mondo, ma in particolar modo hanno apprezzato il Medio Oriente, l'Antartide e (ovviamente) gli Stati Uniti. Ma se nei primi due luoghi ormai troviamo solo città nascoste e in rovina, negli Stati Uniti l'antico culto di Cthulhu sopravvive. I fedelissimi aspettano e si preparano, con riti e sacrifici terrificanti, al risveglio di Cthulhu. E Lovecraft ci fa capire che quando questo succederà sarà terribile.

All'inizio del post dicevo che il libro è complesso. Lovecraft, infatti, ha  uno stile un po' complicato, in alcuni racconti anche troppo arzigogolato e astratto, perciò a primo impatto la lettura è leggermente ostica. Ma quando poi si prende confidenza con la sua scrittura, quello che si apre davanti al lettore è un mondo fantastico e spaventoso allo stesso tempo. 
Lovecraft ha messo insieme tanti generi. L'horror e la fantascienza sono i predominanti. 
L'atmosfera di tutti i racconti è lugubre ma molto affascinante! 
I racconti poi, sono tutti intrecciati tra di loro, hanno sempre qualcosa in comune. Dei luoghi, qualche personaggio, qualche evento vissuto in racconto potrebbe essere citato in un altro. Ma soprattutto, ciò che unisce tutti i racconti è il famigerato Necronomicon, un libro nero, terribile e proibito, la Bibbia per il culto di Cthulhu e degli altri antichi.

I racconti sono tutti eccellenti, anche se ovviamente ho avuto i miei preferiti e i miei bocciati.
I più interessanti sono stati, per me, "Il caso di Charles Dexter Ward", "La cosa sulla soglia" e "L'ombra calata dal tempo".
Quelli invece che non mi sono piaciuti sono "Le montagne della follia", "La casa delle streghe" e "Gli altri dei". Il motivo è che in questi racconti, lo stile astratto o descrittivo diventa decisamente troppo. Troppo pesante, rende difficile la concentrazione e un po' noiosa la lettura. 
Abbiano capito che a Lovecraft piace soffermarsi sulla descrizione dell'architettura delle città degli Antichi...ma basta! 

Ci sarebbe tanto altro da scrivere, ma non c'è  spazio, e forse non ne sono neanche in grado. Per fare una vera analisi di Lovecraft ci vorrebbe una persona più preparata. 
Io sono solo una lettrice che adora le storie angoscianti e ben scritte, e per questo motivo gli do 5+++ 😂

P.s. in commercio, sempre della Mondadori,  c'è anche una figherrima edizione del Necronomicom. Dite che sarà mia?