domenica 21 ottobre 2018

"Dentro la maschera" con racconti di Schwob,Meyrink,Maupassant e Poe - Cosa ne penso?


La settimana scorsa ABEditore mi ha fatto una piccola ma graditissima sorpresa, inviandomi l'ultimo arrivato della casa editrice e della collana “Piccoli mondi”.
Dentro la maschera e` un volumetto contenente quattro racconti in cui il tema principale e` la maschera, figurativa e letterale, indossata dai personaggi protagonisti di queste brevi storie.
Citando un passo della prefazione, il tema si puo` introdurre cosi`:

"Se la maschera crea da un lato il comico e il buffonesco e dall’altro il deforme e l’orribile, è altrettanto vero che talvolta questi mondi, in apparenza distanti, convergono intrecciandosi in quelli che si potrebbero definire a tutti gli effetti labirinti dell’orrore. Ed è questa la chiave di lettura necessaria per penetrare nell’oscurità dei racconti scelti, in un crescendo di incubi, allucinazioni e disperazione che dilatano il tempo e lo spazio innescando un dubbio strisciante: qual è il vero io? Le sovrastrutture dell’io date dalla società e da valori non condivisi conducono, più o meno consapevolmente, a mostrare parti frammentate e non necessariamente veritiere di se stessi. Ma cosa si cela realmente negli abissi dell’uomo? La domanda resta senza risposta certa, nella vita così come nella letteratura che la rispecchia."


La lettura di questo volume prende poco tempo, ma e` stata un'ora e mezza veramente produttiva e emozionante.

Il re dalla maschera d'oro di Marcel Schwob e` una sorta di favola in cui in un regno immaginario, tutti a corte sono costretti a portare una maschera: il re porta una maschera d'oro, i sacerdoti una maschera raffigurante un'espressione di preoccupazione, i giullari una maschera allegra e le donne una quarta maschera con un sorriso ammaliante. Queste maschere vanno portate perennemente e neanche il re ha mai visto la sua immagine riflessa; fino a quando a corte arriva a gettare scompiglio un vecchio cieco che tuttavia sa leggere inaspettatamente il vero volto delle persone.
Indossare una maschera” e` alla base di molte opere della letteratura ed e` anche un modo di dire che si usa nella realta` di tutti i giorni quando si vuole far intendere che spesso la facciata che “mostriamo” e` diversa da quello che siamo in realta`; che una maschera immaginaria viene indossata per nascondere quello che c'e` dietro e non si vuole mostrare agli altri. Nel caso di questo racconto, che per atmosfere fiabesche e allo stesso tempo macabre (non per tematiche) mi ha ricordato molto “Hop-Frog” di Poe, la maschera indossata dai protagonisti e` fisica ma la funzione e` sempre la stessa: ci vuole l'anziano cieco per rivelare cio` che si nasconde dietro alle maschere della corte ed ecco che i sacerdoti in realta` sghignazzano, i giullari sono tristi, le donne non sempre sono belle e aggraziate e il re e` brutto e lebbroso. Messo davanti a questa realta`, cosi diversa da quella che credeva, il re non riesce a sopportarne la vista, non vuole accettarlo e ne viene annientato.

Ne L'uomo sulla bottiglia di Gustav Meyrink assistiamo invece a una festa in maschera organizzata da un ricco principe persiano, durante la quale viene annunciata la rappresentazione di uno spettacolo chiamato “L'uomo nella bottiglia”. Durante lo spettacolo gli invitati assistono a un Pierrot chiuso in una grande bottiglia di vetro sulla quale si trova seduto il principe in persona. La gente assiste prima divertita, poi perplessa fino a quando, inorriditi, capiscono il senso dello spettacolo.
In questo racconto il tema dominante e` la vendetta perpetrata in maniera abbastanza cruenta. Questo credo che sia il racconto che mi e` piaciuto meno di tutti, nonostante rimanga uno dei racconti piu` angoscianti perche` fino alla fine i presenti non si rendono conto di quello che sta succedendo e assistono quasi impassibili all'agonia di un uomo che li vede, chiede aiuto ma non riceve nulla.

In La maschera di Guy de Maupassant, siamo a un altro ballo; un ballerino sfrenato con una bella maschera si fa notare dai presenti per le sue fantastiche evoluzioni fino a quando non cade svenuto. A quel punto tutti rimangono stupiti quando, togliendogli la maschera dal volto, scoprono che si tratta di un uomo anziano. Un medico presente si assume l'onere di riportare a casa lo stanco e ubriaco anziano e li trova la moglie, che trovandosi di fronte a un estraneo e presa dalla gratitudine ne approfitta per sfogarsi e raccontare al medico la sua vita matrimoniale.
Questo racconto mi ha divertita e allo stesso tempo messo un po` di tristezza. Ho provato compassione per la moglie dell'anziano protagonista, che racconta al medico la sua vita passata a servire e a sopportare un marito traditore seriale e particolarmente str…., come se fosse la cosa piu` normale del mondo; ma soprattutto, ho provato pieta` in fondo per questo vecchietto che non riesce ad accettare la cosa piu` naturale che possa esserci: il passare del tempo e l'invecchiamento. E` sempre stato un bell'uomo, aitante e pieno di donne e per questo sceglie solo balli in maschera; e` solo in questo modo che puo` nascondere la sua vera` eta`, le rughe e i capelli bianchi, fare finta che non esistano e fingere davanti agli altri ma soprattutto davanti a se setsso di essere ancora quello di un tempo. Un altro tema decisamente attuale!

La raccolta si conclude con La maschera della Morte Rossa, uno dei piu` celebri racconti di Edgar Allan Poe, in cui il principe di un paese flagellato dalla famigerata Morte Rossa decide di riunire i suoi amici e di rinchiudersi in un castello per tentare di evitare il contagio. Tutti sono talmente convinti di essere al sicuro da aver voglia di fare un gran ballo in maschera e di divertirsi, almeno fino a quando in mezzo agli invitati non si presenta una maschera inquietante, che non appartiene a nessuno di loro.
Inutile dire che e` stato il mio racconto preferito, letto per la decimilionesima volta senza che perda mai di fascino. Io e la mia ossessione.

Una raccolta di racconti breve, concisa e estremamente interessante, che mi ha dato modo di approcciarmi ad alcuni autori che conoscevo ma di cui non avevo ancora letto niente. Una vera chicca, sia per la scelta del tema di questo “Piccolo Mondo” sia per la scelta dei racconti.
Io ho dato come sempre il mio commento personale e decisamente ignorante in merito e invito quindi a leggere la prefazione scritta da Sara Elisa Riva (https://www.instagram.com/the_nerd_writer/), che puo` dare informazioni molto interessanti e con un approccio decisamente piu` professionale del mio!
Piano piano sto collezionando tutti i Piccoli Mondi di ABEditore e non smetto mai di meravigliarmi davanti alle illustrazioni, che in questo piccolo volumetto abbondano. Se volete dare uno sguardo piu` da vicino a questo libro vi invito a cliccare su questo link https://lamaschera.abeditore.it/ 

Come sempre, me li vorrei incorniciare tutti!





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