La settimana scorsa ABEditore mi ha
fatto una piccola ma graditissima sorpresa, inviandomi l'ultimo
arrivato della casa editrice e della collana “Piccoli mondi”.
Dentro
la maschera e` un volumetto
contenente quattro racconti in cui il tema principale e` la maschera,
figurativa e letterale, indossata dai personaggi protagonisti di
queste brevi storie.
Citando
un passo della prefazione, il tema si puo` introdurre cosi`:
"Se
la maschera crea da un lato il comico e il buffonesco e dall’altro
il deforme e l’orribile, è altrettanto vero che talvolta questi
mondi, in apparenza distanti, convergono intrecciandosi in quelli che
si potrebbero definire a tutti gli effetti labirinti dell’orrore.
Ed è questa la chiave di lettura necessaria per penetrare
nell’oscurità dei racconti scelti, in un crescendo di incubi,
allucinazioni e disperazione che dilatano il tempo e lo spazio
innescando un dubbio strisciante: qual è il vero io? Le
sovrastrutture dell’io date dalla società e da valori non
condivisi conducono, più o meno consapevolmente, a mostrare parti
frammentate e non necessariamente veritiere di se stessi. Ma cosa si
cela realmente negli abissi dell’uomo? La domanda resta senza
risposta certa, nella vita così come nella letteratura che la
rispecchia."
La lettura di questo volume prende
poco tempo, ma e` stata un'ora e mezza veramente produttiva e
emozionante.
Il
re dalla maschera d'oro di
Marcel Schwob e` una sorta di favola in cui in un regno immaginario,
tutti a corte sono costretti a portare una maschera: il re porta una
maschera d'oro, i sacerdoti una maschera raffigurante un'espressione
di preoccupazione, i giullari una maschera allegra e le donne una
quarta
maschera con un sorriso ammaliante. Queste maschere vanno portate
perennemente e neanche il re ha mai visto la sua immagine riflessa;
fino a quando a corte arriva a gettare scompiglio un vecchio cieco
che tuttavia sa leggere inaspettatamente il vero volto delle persone.
“Indossare
una maschera” e` alla base di molte opere della letteratura ed e`
anche un modo di dire che si usa nella realta` di tutti i giorni
quando si vuole far intendere che spesso la facciata che “mostriamo”
e` diversa da quello che siamo in realta`; che una maschera
immaginaria viene indossata per nascondere quello che c'e` dietro e
non si vuole mostrare agli altri. Nel caso di questo racconto, che
per atmosfere fiabesche e allo stesso tempo macabre (non per
tematiche) mi ha ricordato molto “Hop-Frog” di Poe, la maschera
indossata dai protagonisti e` fisica ma la funzione e` sempre la
stessa: ci vuole l'anziano cieco per rivelare cio` che si nasconde
dietro alle maschere della corte ed ecco che i sacerdoti in realta`
sghignazzano, i giullari sono tristi, le donne non sempre sono belle
e aggraziate e il re e` brutto e lebbroso. Messo davanti a questa
realta`, cosi diversa da quella che credeva, il re non riesce a
sopportarne la vista, non vuole accettarlo e
ne viene annientato.
Ne
L'uomo sulla bottiglia di
Gustav Meyrink assistiamo invece a una festa in maschera organizzata
da un ricco principe persiano, durante la quale viene annunciata la
rappresentazione di uno spettacolo chiamato “L'uomo nella
bottiglia”. Durante lo spettacolo gli invitati assistono a un
Pierrot chiuso in una grande bottiglia di vetro sulla quale si trova
seduto il principe in persona. La gente assiste prima divertita, poi
perplessa fino a quando, inorriditi, capiscono il senso dello
spettacolo.
In
questo racconto il tema dominante e` la vendetta perpetrata in
maniera abbastanza cruenta. Questo credo che sia il racconto che mi
e` piaciuto meno di tutti, nonostante rimanga uno dei racconti piu`
angoscianti perche` fino alla fine i presenti non si rendono conto di
quello che sta succedendo e assistono quasi impassibili all'agonia di
un uomo che li vede, chiede aiuto ma non riceve nulla.
In
La maschera di Guy de
Maupassant, siamo a un altro ballo; un ballerino sfrenato con una
bella maschera si fa notare dai presenti per le sue fantastiche
evoluzioni fino a quando non cade svenuto. A quel punto tutti
rimangono stupiti quando, togliendogli la maschera dal volto,
scoprono che si tratta di un uomo anziano. Un medico presente si
assume l'onere di riportare a casa lo stanco e ubriaco anziano e li
trova la moglie, che trovandosi di fronte a un estraneo e presa dalla
gratitudine ne approfitta per sfogarsi e raccontare al medico la sua
vita matrimoniale.
Questo
racconto mi ha divertita e allo stesso tempo messo un po` di
tristezza. Ho provato compassione per la moglie dell'anziano
protagonista, che racconta al medico la sua vita passata a servire e
a sopportare un marito traditore seriale e particolarmente str….,
come se fosse la cosa piu` normale del mondo; ma soprattutto, ho
provato pieta` in fondo per questo vecchietto che non riesce ad
accettare la cosa piu` naturale che possa esserci:
il passare del tempo e l'invecchiamento. E` sempre stato un
bell'uomo, aitante e pieno di donne e per questo sceglie solo balli
in maschera; e` solo in questo modo che puo` nascondere la sua vera`
eta`, le rughe e i capelli bianchi, fare finta che non esistano e
fingere davanti agli altri ma soprattutto davanti a se setsso di
essere ancora quello di un tempo. Un altro tema decisamente attuale!
La raccolta si conclude con La
maschera della Morte Rossa, uno dei piu` celebri racconti di
Edgar Allan Poe, in cui il principe di un paese flagellato dalla
famigerata Morte Rossa decide di riunire i suoi amici e di
rinchiudersi in un castello per tentare di evitare il contagio. Tutti
sono talmente convinti di essere al sicuro da aver voglia di fare un
gran ballo in maschera e di divertirsi, almeno fino a quando in mezzo
agli invitati non si presenta una maschera inquietante, che non
appartiene a nessuno di loro.
Inutile dire che e` stato il mio
racconto preferito, letto per la decimilionesima volta senza che
perda mai di fascino. Io e la mia ossessione.
Una raccolta di racconti breve,
concisa e estremamente interessante, che mi ha dato modo di
approcciarmi ad alcuni autori che conoscevo ma di cui non avevo
ancora letto niente. Una vera chicca, sia per la scelta del tema di
questo “Piccolo Mondo” sia per la scelta dei racconti.
Io ho dato come sempre il mio commento
personale e decisamente ignorante in merito e invito quindi a leggere
la prefazione scritta da Sara Elisa Riva (https://www.instagram.com/the_nerd_writer/), che puo` dare informazioni
molto interessanti e con un approccio decisamente piu` professionale
del mio!
Piano piano sto collezionando tutti i
Piccoli Mondi di ABEditore e non smetto mai di meravigliarmi davanti
alle illustrazioni, che in questo piccolo volumetto abbondano. Se
volete dare uno sguardo piu` da vicino a questo libro vi invito a
cliccare su questo link https://lamaschera.abeditore.it/
Come sempre, me li vorrei
incorniciare tutti!
Nessun commento:
Posta un commento