“Parigi,
1673. La marchesa di Brinvilliers viene arrestata con un'accusa
raccapricciante: e` una serial killer. In seguito alla morte del suo
amante durante un esperimento con dei veleni, vengono infatti
rinvenute delle lettere in cui il morto e la sua nobile amante fanno
delle confessioni terribili. Per poter avere l'eredita` e vivere la
loro storia indisturbati, hanno avvelenato e ucciso il padre della
marchesa e due fratelli...poi visto che ci hanno preso gusto hanno
iniziato anche con nemici vari e hanno tentato di avvelenare la
sorella e la cameriera di lei. Con questo piccolo volume Alexandre
Dumas ci racconta uno dei piu` celebri fatti di cronaca nera dei
secoli passati.”
Forse
non tutti sanno che prima di scrivere i suoi piu` celebri romanzi
come La trilogia dei moschettieri,
Il tulipano nero o Il
conte di montecristo, Alexandre
Dumas (padre) scriveva libri su famosi fatti di cronaca nera della
storia, chiamati “Crimes Celebres”.
La storia di Marie-Madeleine d'Aubray, meglio conosciuta come la
marchesa di Brinvilliers, e` uno di questi.
Io
ammetto che non lo sapevo. Ma e` questo il bello della lettura. Si
impara sempre qualcosa. Ci si arricchisce.
Dumas
ci racconta in maniera certosina, degno di un moderno giornalista di
cronaca nera, i fatti cosi come sono accaduti, riportandoci anche
lettere, corrispondenze, rapporti della “polizia” di allora e le
confessioni dei protagonisti di questa storia. In verita` la marchesa
non ha iniziato da sola ad
ammazzare a destra e a manca.
Non che fosse una santa, pero` chi l'ha introdotta nel magico mondo
dei veleni e` stato in realta` il suo aitante amante. Lei, dall'animo
crudele e insensibile, ha comunque subito colto la palla al balzo per
disfarsi immediatamente dei suoi nemici (tra cui vorrei ricordare i
suoi familiari) solo perche` intralciavano la sua storia clandestina
e la sua voglia di denaro. Il suo amante muore prima che tutto il
putiferio scoppi; anzi, e` proprio la sua morte a dare il via alle
indagini.
Dopo
essere stata catturata, la marchesa subisce un processo nel quale la
condannano a morte. Da quel momento Dumas ci parla di una marchesa
completamente diversa. E` una donna che, messa di fronte al fatto
compiuto (e grazie anche a qualche bella tortura), realizza cosa ha
combinato e si pente, accettando la sua pena. Dumas a quel punto
vorrebbe quasi farci provare pena per lei, ma fino alla fine non ho
mai creduto veramente a questo pentimento. Per carita`,
non dico che non sia possibile per una persona pentirsi delle proprie
azioni, pero` da una donna cosi spietata mi aspettavo fino alla fine
il colpo di scena. Che dite, sara` avvenuto davvero?
Inutile
dire che una storia di serial killer, realmente accaduta e pure nel
passato, per me rappresenta una lettura succosissima che non mi ha
per niente delusa. La scrittura e` un po` ostica all'inizio, bisogna
abituarsi allo stile, ma poi si va avanti benissimo. Non sapevo di
questo lato di Dumas padre e ora sono curiosa di leggere altri
“Crimini celebri”.
P.S.
Come sempre l'edizione di Abeditore e` una gioia per gli occhi!!
Voto:4.5/5
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