giovedì 22 febbraio 2018

"Ines dell'anima mia" di Isabel Allende - Cosa ne penso?


“Ines Suarez nasce all'inizio del '500 in Spagna, figlia di un modesto artigianodi Plasencia, piccolo paese dell'Estremadura. Dotata di un forte temperamento che male si addice alla condizione femminile sottomessa all'autorita` del clero e del maschio. Ines sposa, contro la volonta` della famiglia, Juan de Malaga, che presto la abbandona per cercare fortuna nel Nuovo Mondo. La giovane non si da per vinta e con i solid guadagnati cucinando e ricamando, si imbarca anche lei per quelle terre lontane. Li, non trovera` mai suo marito ma un destino molto piu` grande la attende. Da semplice sartina di provincia, Ines Suarez e` destinata a essere una delle fondatrici del Cile e la sua governatrice. In questo libro viene raccontata la storia di una delle donne piu` importanti e allostesso dimenticate della storia.”




Nonostante la Allende scriva libri che non rispecchiano per niente i genere di libri che io apprezzo, la trovo una scrittrice meravigliosa.
In questo libro la Allende vuole rendere giustizia e celebrare dona Ines Suarez, la fondatrice del Cile (mica niente), una delle donne con piu` potere, astuzia e intelligenza che siano mai esistite ma che allo stesso tempo viene citata pochissime volte, in favore dei suoi colleghi maschili. Lo fa in modo che sia Ines stessa a raccontarci la storia della sua vita. La narratrice e` infatti una Ines ormai settantenne, che sente prossima la morte e che per questo motivo vuole lasciare ai posteri la sua versione della storia. Gia ai suoi tempi, infatti, nonostante lei abbia avuto un ruolo non solo importante, ma fondamentale per la conquista del Cile, i suoi contemporanei stanno gia procedendo a relegarla in un angolino, come se non avesse fatto niente di cosi importante, al contrario degli uomini. Lei vuole far sentire la sua voce e quindi, nonostante il cuore le stia per cedere e senta e veda gia` gli spettri delle persone care gia` morte che la attendono, decide di mettersi a scrivere le sue memorie.

L'inizio del libro, dopo tutte queste premesse, mi ha entusiasmato parecchio, ma a un certo punto Ines si perde a descrivere la vita di altri personaggi, come Pedro de Valdivia, che sicuramente hanno un ruolo piu` che fondamentale in questa storia ma che hanno spostato la mia attenzione da lei. Questa cosa succede spesso nella narrazione e per un po` mi ha infastidita; poi ho pensato che la Allende ha immaginato la storia raccontata da un'anziana ed e` normale che gli anziani a volte si perdano un pochino in dettagli, inizino a divagare o a ripetere le cose piu` volte. Alla fine non ho piu` trovato questa cosa irritante ma ha iniziato a farmi tenerezza e a rendere la narrazione piu` “verosimile”.
Il racconto della vita di Ines e` incredibile, non conoscevo la storia di questa donna cosi forte. Ha ovviamente i suoi difetti, non e` perfetta, ma quanto mi piacerebbe assomigliarle almeno nella forza e nella tenacia. In altro forse no, perche` nonostante sia una donna che sicuramente e` andata contro tante cose (e nel suo tempo per una donna era impensabile), di base anche la sua mentalita` e` un pohino maschilista. E` anche normale che sia cosi, stiamo parlando del '500.

Ho trovato anche di grande impatto tutto il contesto in cui la storia si svolge. La Allende, attraverso la voce di Ines, ci racconta benissimo cosa hanno voluto dire le “conquiste” spagnole in terra americana. Se istintivamente siamo anche portati a tifare per gli spagnoli, poi ci si rende conto che in realta` i cattivi sono proprio loro. Piu` volte viene sottolineato il fatto che in fondo i terribili indigeni non stanno facendo altro che reagire a uno straniero che di punto in bianco arriva, pianta una bandiera e pretende che gli indigeni che di diritto abitano quelle terre gli consegnino terre, oro e persino persone; che siano felici di perdere la liberta` e accettino di buon grado di andare a fare lo schiavo, che accettino le violenze atroci in nome di un dio e di un sovrano che non conoscono. Tutto regolare. Gli Europei sono stati parecchio crudeli e arroganti, e soprattutto di memoria corta visto che, per quanto riguarda gli spagnoli, avevano vissuto qualcosa di molto simile a cio che hanno poi imposto nel Nuovo Mondo, quando c'e` stata l'invasione e la conquista da parte dei Mori.

Ma qual'e` il ruolo di Ines in tutto questo? Sapete quando si dice che dietro a un grande uomo c'e` sicuramente una grande donna? Ecco. Se gli uomini andavano in battaglia, conquistavano, ammazzavano e cercavano oro, Ines era li a fondare citta`, organizzarle, dare da mangiare alla popolazione, curarla, farle da madre, dare consigli di guerra.
Ines ci racconta anche dei suoi grandi amori che alla fine sono stati tre. Di questi tre pero` solo l'ultimo posso dire che e` un uomo degno di questo nome. Nessuno fino a Rodrigo le da il rispetto che merita, anzi. Ines viene parecchio maltrattata, ignorata e data per scontata. Forse e` anche questo che non mi e` piaciuto molto. Da una donna di tale forza mi aspetto che non accetti tali comportamenti e soprusi e invece proprio nel privato accetta sempre le delusioni da parte di questi omuncoli, in alcuni momenti perfino giustificandoli. Per molti aspetti Ines era avanti anni luce rispetto alle sue contemporanee ma per altri...insomma…

In alcuni punti ammetto di essermi annoiata un pochino, ma in generale il libro mi e` piaciuto molto. Ho adorato la forza di questa donna. Chissa` quante altre donne sono state protagoniste, hanno contribuito a fare la storia ma poi sono state simpaticamente omesse e dimenticate. Per questo motivo ho apprezzato parecchio il progetto della Allende e Ines sara` un'altra protagonista femminile della quale mi ricordero` spesso in futuro.
Il mio voto per questo libro e` 4/5!!

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