“Rose
Daniels e` sposata con Norman da 14 anni; anni segnati da botte,
soprusi, violenze fisiche e psicologiche e aborti provocati dai
pugni. Per 14 anni Rose sopravvive e sopporta cercando di estraniarsi
dalla realta` fino a quando un giorno, rifacendo il letto, scopre una
minuscola macchiolina di sangue. Quella singola macchia la sveglia e
la induce a rubare la carta di credito del marito, aprire la porta di
casa e allontanarsi. Questo semplice gesto la porta 800 Km lontana da
casa, verso nuove amicizie e verso la speranza. Ma Norman e` un
poliziotto e non lascera` che la sua serva/moglie vada via cosi
facilmente.
In
tutto questo, poi, si inserisce un misterioso quadro, insignificante
agli occhi di tutti tranne che a quelli di Rosie, che ne viene
irrimediabilmente e inspiegabilmente attratta.”
L'incipit
di Rose Madder e` uno dei
piu` intensi che abbia mai letto. C'e` una donna che un minuto prima
stava leggendo tranquillamente un libro e un minuto dopo e` per
terra, a cercare di ingurgitare con fatica e con dolore aria nei
polmoni perche` le botte che ha appena ricevuto non le permettono di
respirare e le stanno provocando un aborto. Questa situazione e`
provocata dal marito, che semplicemente non gradiva la lettura della
moglie. E` una situazione allucinante ma che per Rose Daniels e` la
normalita` e non e` nemmeno finita: questo episodio accade nel 1985,
un anno particolarmente pesante per i due coniugi, come verremo a
sapere piu` avanti, ma anche uno dei primi di questo matrimonio che
andra` avanti per altri 9 anni.
Al
capitolo successivo, infatti, ci ritroviamo 9 anni dopo insieme a
Rose mentre sta facendo le faccende di casa; ed e` in questo momento
che grazie a una piccola goccia di sangue sul lenzuolo, regalo
dell'ultimo pestaggio di Norman, scatta qualcosa nella testa
addormentata di Rose. E Rose si trova in questo stato di apatia non
perche` sia poco intelligente, ma come meccanismo di difesa; perche`
la sua testa ha trovato solo questo modo per proteggersi. Ma un
dettaglio cosi` piccolo, cosi insignificante induce Rose a svegliarsi
e a sconvolgersi la vita. E noi aggiungeremo finalmente!
Da
questo momento ha inizio da una parte un percorso di rinascita per
Rose, che da topolino sperduto tira fuori un grande coraggio e piano
piano, con l'aiuto di un centro antiviolenza e di nuove amiche,
inizia a capire cosa ha veramente perso in quei 14 anni e cosa ha
ancora da offrirle la vita. Dall'altra assisteremo alla caduta nel
delirio di Norman, un uomo che se all'inizio ispira solo tanto
disgusto, con il tempo incute vero timore.
All'inizio
del romanzo, infatti, Norman sembra il classico marito violento, un
po` ignorante, troglodita convinto che la moglie sia nata per fargli
da serva; un uomo molto simile al marito di Dolores Claiborne, per
esempio, ignorantone pronto a prendersela solo con chi reputa piu`
debole di lui. In realta` Norman e` molto lontano dall' essere questo
tipo di uomo. Il romanzo e` strutturato in modo da avere, nel momento
in cui si separano, due punti di vista diversi: abbiamo
alternativamente il punto di vista di Rosie e quello di Norman, o
meglio quello della testa di Norman. Scopriamo cosi` che Norman e` un
poliziotto estremamente competente e intelligente, ma crudele e
corrotto e, cosa ancora piu` importante, un malato mentale.
Inizialmente questa sua caratteristica e` poco sviluppata ma la fuga
della moglie e` la scintilla che accende definitivamente la miccia e
fa esplodere il delirio piu` totale: Norman in realta` e` una belva
malata, un killer, un cannibale e probabilmente soffre anche di
personalita` multiple. Dal ribrezzo iniziale si passa quindi ad avere
sincero terrore per questo personaggio che fa della ricerca e della
conseguente punizione della moglie la sua ossessione per la quale e`
pronto a far fuori chiunque si metta in mezzo. La caccia e` veramente
qualcosa di ansiogeno e mostra, come accade tantissime volte nei
romanzi di King, quanto non sia necessario che
ci sia un mostro
sovrannaturale per avere paura: cio` che dobbiamo veramente temere e`
la crudelta` e la follia dell'essere umano.
Ovviamente,
essendo un romanzo di King, il sovrannaturale ci deve essere e questo
e` rappresentato dal quadro che misteriosamente “chiama” Rosie in
un negozio dei pegni. E` un quadro insignificante, una crosta, ma per
Rosie e` magnetico e sara` fondamentale nello scontro finale tra
moglie e marito.
Le
parti che mi sono piaciute di piu` di questo romanzo sono la prima e
l'ultima. La prima parte, che potrebbe arrivare piu` o meno fino a
quando Rosie arriva al centro Figlie
e Sorelle, e` come dicevo, veramente intenso. E` incredibile come
Stephen King sia riuscito questa volta a mettersi perfettamente nei
panni di una donna vittima di abusi e a descrivere eccezionalmente
bene questa situazione. King non risparmia al lettore nessun
dettaglio cruento e se si pensa che la scena iniziale sia qualcosa di
orribile, pagina dopo pagina scopriremo che e` solo la punta
dell'iceberg delle violenze subite da Rosie. E quando si pensa di
aver letto l'episodio piu` brutto, Rosie ne ha in serbo un altro
ancora peggiore. Questa donna ha subito una vera e propria tortura
per 14 anni. In silenzio.
Ed
e` bellissima anche la parte finale, in cui i due coniugi
completamente cambiati, finalmente si scontrano: Norman ormai e`
totalmente folle mentre Rosie e` una donna che sta cercando di
superare i propri traumi ed e` molto diversa dalla donna che
conoscevamo.
Il
mio problema con questo libro e` con cio` che si trova nel mezzo. La
parte in cui Rosie comincia la sua nuova vita non mi e` piaciuta
molto perche` l'ho trovata finta e un tantino noiosa. Io sono fissata
con la “plausibilita`” degli eventi descritti e tutto cio` che
accade a Rosie in questa parte per me non lo e`. Per quanto io tifi
per questa donna e creda che dopo l'inferno in cui ha vissuto meriti
veramente la felicita`, in questa parte la felicita` arriva tutta
insieme e troppo velocemente: in tempo zero sembra aver superato i
suoi traumi, trova un lavoro da 1000 dollari alla settimana e un
fidanzato perfetto. E soprattutto questa parte non mi e` piaciuta
perche` non la ritengo credibile. Una donna nelle condizioni in cui
e` Rosie qualche mese dopo essere fuggita di casa credo sia una donna
ancora fortemente impaurita, che ha bisogno dei suoi tempi; non credo
che abbia voglia di gettarsi subito tra le braccia di un altro uomo,
sconosciuto per giunta, e dichiarargli amore eterno dopo una
settimana. Se succede non e1
guarita ma proprio il
contrario: e` una donna che ancora non ha superato la mentalita` di
dipendenza da un uomo. E invece lei si mette giusto un paio di dubbi
per due o tre giorni e poi si lancia a capofitto. E` stata molto
fortunata ad aver trovato l'uomo apparentemente perfetto, che dopo i
suoi racconti sul suo passato non si sbilancia minimamente. Tutto
molto bello ma poco credibile e
decisamente molto smielato. Non
so, ma non credo che una
storia d'amore fosse quello di cui Rosie avesse bisogno in quel
momento. Avrei apprezzato di piu` se King l'avesse fatta rialzare
completamente da sola, sulle sue gambe e poi, magari qualche tempo
dopo lo scontro con Norman, le
avesse fatto incontrare Bill.
Perche` il suo lieto fine sta donna se lo merita indubbiamente.
In
conclusione Rose Madder e`
un libro che, se all'inizio
mi stava piacendo totalmente, con il tempo ha perso un po` ma che e`
incredibile dal punto di vista delle “storie umane” che King e`
sempre in
grado di raccontare con la sua solita bravura. Il mio voto e` un
3.8-4/5.
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