martedì 13 novembre 2018

"The outsider" di Stephen King - Cosa ne penso?



“Nella torrida estate di Flint City un orrendo fatto di cronaca nera sconvolge le vite della tranquilla cittadina: Frankie Peterson, 11 anni, viene ritrovato morto dopo aver subito una violenza atroce. E come se non bastasse, tanti sono i testimoni oculari cosi` come le prove che incastrano Terry Maitland, una delle persone piu` conosciute e ben volute di Flint City. Come e` possibile che Terry, amorevole padre di famiglia e coach di tutti i ragazzini della citta` sia stato capace di tanto? Eppure le prove lo incastrano, e` sicuramente colpevole. Ma Maitland e` capace di fornire, per la sera dell'omicidio, un alibi a prova di bomba, inattaccabile.

Quale sara` la verita`? E` stato Maitland? E se non e` stato lui chi puo` aver commesso un omicido cosi disturbante?”



Dopo La scatola dei bottoni di Gwendy (in Italia sono usciti in ordine invertito) che nella scorsa primavera ci ha deliziato ma allo stesso tempo lasciati a “pancia vuota” per la brevita` del libro, esce in Italia anche la seconda fatica letteraria di Stephen King del 2018 con un romanzo che con le sue 529 pagine ha fatto da antipasto, primo, secondo e contorno. Ne avrei voluto ancora, ma per il momento mi sento abbastanza sazia!

The Outsider comincia come un thriller in piena regola. C'e` un efferato omicidio, delle indagini frettolose che conducono a un colpevole, c'e` un arresto eclatante, ci sono le prove che lo inchiodano ma anche quelle che lo scagionano; insomma, un mistero in piena regola. Gia` solo questa parte e` stata veramente avvincente. King ha dimostrato, con la trilogia dedicata a Mr.Mercedes e al detective Bill Hodges, di essere un eccellente scrittore di thriller e con questa prima parte conferma che ha poco da invidiare ai maestri del genere perche` tiene davvero il lettore incollato alle pagine, crea suspence e ci si interroga continuamente per tentare di spiegare cosa puo` essere successo. Terry Maitland e` veramente innocente o come un bravo serial killer che si rispetti recita alla perfezione il ruolo di cittadino modello?

E qui Stephen King da la mazzata. Quando ormai ci sentiamo dentro al mistero e alle indagini avviene un signor colpo di scena che forse si puo` solo intuire nelle pagine precedenti ma che che quando arriva lascia a bocca aperta e soprattutto ribalta completamente il corso del romanzo, che da questo momento prende una strada totalmente diversa (sebbene attenzione, sempre legata alla storyline principale). E` qui che lui scrittore e noi affezionati lettori rientriamo in un territorio piu` conosciuto, nel quale ci troviamo piu` a nostro agio; e` qui che gli eventi prendono una piega inaspettata per i protagonisti, che devono avere la forza di mettere in discussione la realta` per come la conoscono se voglio arrivare alla verita`. Di piu` non si puo` assolutamente dire perche` rovinerei le sorprese, che in questo romanzo sono tante davvero. E` molto difficile, infatti, andare avanti da questo momento con il commento perche` cadere nello spoiler e` facile e non voglio rovinare le sorprese o mettere pregiudizi a nessuno.

Da questa considerazione, pero`, arriviamo al finale del libro che da molti (non da tutti) viene considerato un po` deludente o non all'altezza del resto del libro. Premettendo che qui nessuno critica la scrittura di Stephen King, credo che un po` tutti si riferiscano alla scelta narrativa, alla spiegazione che viene data all'omicidio, origine di tutte le vicende e in questo caso si tratta esclusivamente di gusti personali. In tale senso, io vorrei dissentire dall'opinione comune dicendo che a me la conclusione e` piaciuta molto. Perche` ho ritrovato lo Stephen King che conosco; perche` per quanto riconosco che King e` anche un ottimo scrittore di thriller, la sua sostanza e` un'altra. Se io leggo “un King” e` perche` ricerco determinate caratteristiche in una storia e qui le ho trovate tutte.

Come accade spesso, King e` anche un ottimo caratterizzatore di personaggi. Dopo i suoi libri con protagonisti ragazzini, i miei preferiti rimangono quelli dove non c'e` un solo protagonista ma dove i protagonisti sono una cittadina e un gruppo di suoi abitanti; cittadine relativamente piccole, dove tutti si conoscono e dove King si sbizzarrisce creando personaggi tutti diversi ma che sono tutti “reali”, con i pregi ma soprattutto i difetti degli esseri umani. Quindi non posso che menzionare le belle ma altrettanto terribili descrizioni dell'omicidio, del ritrovamento, dell'arresto e della gogna pubblica di Terry Maitland, e soprattutto della folla davanti al tribunale, formata da gente per bene, ma che in gruppo e fomentata dalla rabbia e dall'indignazione diventa, come dice King stesso “un branco di iene”.

Mi e` piaciuto proprio tutto tutto? Sinceramente si, ho pochissime critiche da fare a questo libro, ma se proprio voglio trovare il pelo nell'uovo, l'unica cosa che forse non mi ha soddisfatta pienamente e` stata la velocita` del finale. Non la spiegazione, non i fatti, ma la velocita`. In effetti, dopo quasi 500 pagine il tutto si conclude in modo un po` sbrigativo, avrei voluto piu` azione; ma nonostante questo me lo sono proprio goduta.
Inoltre, un'altra polemica legata a questo libro e` il fatto che King ha inserito tra i personaggi una vecchia conoscenza, che con la sua presenza ha raccontato per filo e per segno altri suoi romanzi. E` vero, ci sono tanti spoiler, pero` non la vedo come una grande novita`. Gli appassionati di King sanno che zio Steve e` uno spoileratore nato, lo fa apposta, si diverte. Annuncia grosse morti qualche pagina prima oppure racconta i finali dei libri di altri autori, e come in questo caso si collega ad altre sue opere ciarlando a ruota libera. Si sa che e` cosi, quindi non capisco perche` indignarsi. L'avvertenza che si puo` dare a chi desidera affrontare la lettura di The outsider (e che forse si poteva scrivere da qualche parte) e` di essere sicuri di aver letto prima tutta la trilogia di Mr.Mercedes. Fidatevi!

The outsider per me e` in definitiva una delle migliori produzioni Kinghiane degli ultimi anni, mi ha fatta appassionare come non mi succedeva da un po`, costringendomi a pensare in continuazione a quale potesse essere la verita`e a trovare qualsiasi momento libero per andare un po` avanti nella lettura. Devo ringraziare il fatto di aver partecipato a un gruppo di lettura che mi ha “costretta” a leggerlo piano o l'avrei finito in un paio di giorni :D Il mio voto per questo libro e` un 5/5 pieno.




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