venerdì 30 marzo 2018

"Il buio oltre la siepe" di Harper Lee - Cosa ne penso?


“Jean Louise Finch, meglio conosciuta come Scout, e` una bambina nata nell'Alabama a cavallo degli anni '20 e '30. E` figlia di Atticus Finch, un noto avvocato della contea di Maycomb.
La vita di Scout procede serena tra i giochi con il fratello Jem e l'amico Dill e la tanto odiata scuola, fino a quando Atticus non viene incaricato di difendere un cliente in un processo molto spinoso: un uomo di colore accusato di aver violentato una ragazza bianca.
Da quel momento in poi Scout ci racconta come l'atteggiamento dei suoi concittadini cambia nei loro confronti e assistiamo attraverso i suoi occhi al processo svoltosi in un America profondamente razzista, fino all'epilogo.”




Il buio oltre la siepe e` il piu` celebre romanzo di Harper Lee, premiato con il premio Pulitzer nel 1960. Parte del merito lo dobbiamo a Truman Capote, amico della Lee, che la convinse a scrivere cio` che lei raccontava. Grazie a questo piccolo incoraggiamento abbiamo avuto un grande libro su uno dei temi piu` scottanti e tristi della storia dell'uomo, ambientato in un luogo che paradossalmente trovo estremamente affascinante.
Non doveva essere per niente semplice vivere in un paese del sud degli Stati Uniti, all'inizi del secolo scorso, subito dopo la grande recessione del 1929. Poverta`, arretratezza, razzismo, classismo. Uno schiavismo che in teoria doveva essere abolito ma che ormai faceva parte della cultura di quei luoghi.

Il libro e` costituito da due parti che vanno a dividerlo esattamente a meta`. La narratrice e` una Scout cresciuta che ci narra di questo episodio avvenuto quando lei aveva tra i 7 e i 9 anni e nonostante chi ci parla sia un'adulta, Scout riporta esattamente cio` che lei visse e penso` all'epoca. Insomma, a raccontarci tutto e` alla fine una bambina.
Nella prima parte non veniamo a sapere niente dell' episodio importante che sconvolgera` le vite dei protagonisti. E` gia avvenuto ma Atticus e gli altri adulti stanno bene attenti a non farne parola con i bambini; o meglio i bambini come Scout, Jem e Dill, vivono nella loro bolla di felicita` fatta di giochi e piani per stanare il misterioso vicino, Boo Radley. Tutta questa parte e` una gigantesca introduzione, molto bella perche` entriamo in sintonia con i protagonisti e con la citta`, impariamo a respirare e a vivere la quotidianita` del periodo. Bella ma forse un po` troppo lunga. Alcuni episodi su cui Scout si sofferma sono anche un pochino superflui…
Poi, a un certo punto Atticus e` costretto ad annunciare di aver ricevuto l'incarico per questa difficile difesa e avverte i suoi figli che da quel momento le loro vite potrebbero subire uno scossone. E in effetti ha ragione, perche` la maggior parte della gente non vede per niente di buon occhio che un bianco prenda le difese di un nero, che a causa della sua pelle non puo` che essere per forza colpevole.

E da questo momento inizia la seconda parte che ho letteralmente divorato. Infatti e` qui che avviene il processo, e grazie ai nostri ragazzi che riescono a intrufolarsi, assistiamo anche noi a questo processo farsa. E con Scout anche noi siamo li, ascoltiamo Atticus, i testimoni, percepiamo la calca, il caldo asfissiante di un tribunale stracolmo di gente, l'indignazione; capiamo perfettamente come sono andate le cose in realta` e condividiamo la reazione di Dill o di Jem. Questa parte fa riflettere davvero tanto, perche` l'epoca e i luoghi saranno anche diversi e per fortuna di strada ne abbiamo fatta, ma quante delle cose che vengono dette o pensate, i pregiudizi e gli atteggiamenti sono ancora presenti ora, nel 2018? Di strada ne abbiamo fatta, e` vero, ma ne abbiamo ancora tanta da macinare.

Parlando di personaggi, come si fa a non amare Atticus. Un padre, un uomo e un avvocato magnifico. Mentre per quanto riguarda la nostra piccola narratrice, Scout, non ho bellissime parole nei suoi confronti :D Va bene, e` una bambina e ci sta che certe cose non riesca a capirle come un adulto, ma e` troppo troppo ingenua. Ci sta anche che un bambino stia nella sua bolla, per cui le cose che gli accadono attorno non lo colpiscono a fondo, ma lei vede, a un certo punto la sua vita ne e` colpita in pieno, e` una bambina che dimostra molta intelligenza e furbizia. Come mai non riesce ad applicarla? Davvero, anche io a 8 anni non capivo tutto ma episodi del genere mi avrebbero fortemente colpita. Lei no, non coglie. Assiste da spettatrice passiva, non capisce quando gli altri stanno male e perche`. Mi e` sembrata un tantino egoista ed egocentrica.
Mi piace molto l'idea di raccontare questa storia attraverso gli occhi di un ragazzino che nella sua innocenza per la prima volta assiste alla crudelta` del mondo degli adulti, perche` trovo che siano sempre i narratori piu` sinceri. Ma a questo punto avrei preferito di gran lunga che a raccontare tutto fosse Jem. Mi sarebbe piaciuto molto conoscere bene i suoi pensieri.

A parte questa cosa, che e` personale, il libro merita tutto il successo e premi che gli sono stati riconosciuti. Con la seconda parte mi ha conquistata! Magnifico.
Voto? 5/5 ovviamente!!

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