“Jean
Louise Finch, meglio conosciuta come Scout, e` una bambina nata
nell'Alabama a cavallo degli anni '20 e '30. E` figlia di Atticus
Finch, un noto avvocato della contea di Maycomb.
La
vita di Scout procede serena tra i giochi con il fratello Jem e
l'amico Dill e la tanto odiata scuola, fino a quando Atticus non
viene incaricato di difendere un cliente in un processo molto
spinoso: un uomo di colore accusato di aver violentato una ragazza
bianca.
Da
quel momento in poi Scout ci racconta come l'atteggiamento dei suoi
concittadini cambia nei loro confronti e assistiamo attraverso i suoi
occhi al processo svoltosi in un America profondamente razzista, fino
all'epilogo.”
Il
buio oltre la siepe e` il piu`
celebre romanzo di Harper Lee, premiato con il premio Pulitzer nel
1960. Parte del merito lo dobbiamo a Truman Capote, amico della Lee,
che la convinse a scrivere cio` che lei raccontava. Grazie a questo
piccolo incoraggiamento abbiamo avuto un grande libro su uno dei temi
piu` scottanti e tristi della storia dell'uomo, ambientato in un
luogo che paradossalmente trovo estremamente affascinante.
Non
doveva essere per niente semplice vivere in un paese del sud degli
Stati Uniti, all'inizi del secolo scorso, subito dopo la grande
recessione del 1929. Poverta`, arretratezza, razzismo, classismo. Uno
schiavismo che in teoria doveva essere abolito ma che ormai faceva
parte della cultura di quei luoghi.
Il
libro e` costituito da due parti che vanno a dividerlo esattamente a
meta`. La narratrice e` una Scout cresciuta che ci narra di questo
episodio avvenuto quando lei aveva tra i 7 e i 9 anni e nonostante
chi ci parla sia un'adulta, Scout riporta esattamente cio` che lei
visse e penso` all'epoca. Insomma, a raccontarci tutto e` alla fine
una bambina.
Nella
prima parte non veniamo a sapere niente dell'
episodio importante che sconvolgera` le vite dei protagonisti. E` gia
avvenuto ma Atticus e gli altri adulti stanno bene attenti a non
farne parola con i bambini; o meglio i bambini come Scout, Jem e
Dill, vivono nella loro bolla di felicita` fatta di giochi e piani
per stanare il misterioso vicino, Boo Radley. Tutta questa parte e`
una gigantesca introduzione, molto bella perche` entriamo in sintonia
con i protagonisti e con la citta`, impariamo a respirare e a vivere
la quotidianita` del periodo. Bella ma forse un po` troppo lunga.
Alcuni episodi su cui Scout si sofferma sono anche un pochino
superflui…
Poi,
a un certo punto Atticus e` costretto ad annunciare di aver ricevuto
l'incarico per questa difficile difesa e avverte i suoi figli che da
quel momento le loro vite potrebbero subire uno scossone. E in
effetti ha ragione, perche` la maggior parte della gente non vede per
niente di buon occhio che un bianco prenda le difese di un nero, che
a causa della sua pelle non puo` che essere per forza colpevole.
E
da questo momento inizia la seconda parte che ho letteralmente
divorato. Infatti e` qui che avviene il processo, e grazie ai nostri
ragazzi che riescono a intrufolarsi, assistiamo anche noi a questo
processo farsa. E con Scout anche noi siamo li, ascoltiamo Atticus, i
testimoni, percepiamo la calca, il caldo asfissiante di un tribunale
stracolmo di gente, l'indignazione; capiamo perfettamente come sono
andate le cose in realta` e condividiamo la reazione di Dill o di
Jem. Questa parte fa riflettere davvero tanto, perche` l'epoca e i
luoghi saranno anche diversi e per fortuna di strada ne abbiamo
fatta, ma quante delle cose che vengono dette o pensate, i pregiudizi
e gli atteggiamenti sono ancora presenti ora, nel 2018? Di strada ne
abbiamo fatta, e` vero, ma ne
abbiamo ancora tanta da macinare.
Parlando
di personaggi, come si fa a non amare Atticus. Un padre, un uomo e un
avvocato magnifico. Mentre per quanto riguarda la nostra piccola
narratrice, Scout, non ho bellissime parole nei suoi confronti :D Va
bene, e` una bambina e ci sta che certe cose non riesca a capirle
come un adulto, ma e` troppo troppo ingenua. Ci sta anche che un
bambino stia nella sua bolla, per cui le cose che gli accadono
attorno non lo colpiscono a fondo, ma lei vede, a un certo punto la
sua vita ne e` colpita in pieno, e` una bambina che dimostra molta
intelligenza e furbizia. Come mai non riesce ad applicarla? Davvero,
anche io a 8 anni non capivo tutto ma episodi del genere mi avrebbero
fortemente colpita. Lei no, non coglie. Assiste da spettatrice
passiva, non capisce quando gli altri stanno male e perche`. Mi e`
sembrata un tantino egoista ed egocentrica.
Mi
piace molto l'idea di raccontare questa storia attraverso gli occhi
di un ragazzino che nella sua innocenza per la prima volta assiste
alla crudelta` del mondo degli adulti, perche` trovo che siano sempre
i narratori piu` sinceri. Ma a questo punto avrei preferito di gran
lunga che a raccontare tutto fosse Jem. Mi sarebbe piaciuto molto
conoscere bene i suoi pensieri.
A
parte questa cosa, che e` personale, il libro merita tutto il
successo e premi che gli sono stati riconosciuti. Con la seconda
parte mi ha conquistata! Magnifico.
Voto?
5/5 ovviamente!!
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