mercoledì 21 marzo 2018

"La scatola dei bottoni di Gwendy" di Stephen King & Richard Chizmar - Cosa ne penso?


“ Gwendy Peterson e` una ragazzina normale ma un po` in sovrappeso e per questo e` presa di mira dai bulli della scuola. Ma lei non e` una che si abbatte facilmente e si pone un obiettivo: prima dell'inizio della scuola media dimagrira`, cosi la smetteranno di chiamarla Goodyear. Per raggiungere il suo obiettivo, Gwendy corre ogni giorno su una scalinata che si trova nella cittadina in cui abita, Castle Rock; una scalinata chiamata anche Scala del Suicidio per via di qualche triste episodio successo nel passato.
E` proprio qui che un giorno incontra Richard Ferris, un misterioso uomo con un cappello, tutto vestito di nero, che sembra conoscerla molto bene. Il signor Ferris affida a Gwendy una curiosa scatola in grado di elargire doni come monete d'argento e cioccolatini, ma soprattutto con dei bottoni colorati. Ferris spiega in maniera sibillina a Gwendy a cosa corrispondono i vari bottoni, soprattutto il nero e il rosso ma non le dice a cosa effettivamente serve. E poi sparisce cosi` come e` arrivato.
Spetta a Gwendy, diventata ormai custode della scatola, scoprire la funzione, o meglio ancora i poteri della scatola dei bottoni e soprattutto fare attenzione a che nessun malintenzionato la scopra.”



Eccoci finalmente all'ultima (almeno in Italia) fatica letteraria del Re. Devo dire che ho passato piu` tempo ad attenderlo che a leggerlo. Si, perche` anche se viene chamato romanzo, in realta` sarebbe piu` giusto considerarlo un romanzo breve o meglio ancora un racconto. Un po` lungo ma un racconto. In Italia e` lungo 240 pagine, grazie a stratagemmi grafici e illustrazioni molto carine che si alternano al racconto; la versione americana invece e` lunga 171 pagine. Capite bene che e` una lettura veloce, ma intensa.
E` scritto a quattro mani con un altro autore, Richard Chizmar, ma sembrerebbe che la farina sia quasi del tutto del sacco di King. Chizmar avrebbe aiutato il Re a rifinirlo e a ideare il finale. Infatti devo dire che il tocco di King si avverte molto in questo racconto. E` normale che sia un po` diverso per certi aspetti da altri suoi lavori ma Stephen c'e`! Non e` un racconto horror, ma c'e` mistero, curiosita` intorno a questa scatola dai poteri chiaramente soprannaturali.

Con questo libro i fan di Stephen King tornano a Castle Rock, citta` della splendida Stand by me, per fare la conoscenza di Gwendy, una ragazzina molto in gamba, determinata e con la testa sulle spalle. Io adoro i romanzi di King in cui i protagonisti sono ragazzini. Sono i miei preferiti. Sempre un po` emarginati, normali ma con qualcosa che li rendera` importanti. Ragazzini con gli attributi. E qui, ancora una volta, la protagonista mi e` piaciuta moltissimo!
Ben presto Gwendy si rende conto che la scatola ha dei poteri ma non ne approfitta mai. Un adulto si sarebbe fatto probabilmente prendere dall'ingordigia, dalla smania di ricchezza e di potere e avrebbe fatto un gran casino. Gwendy no, sara` anche un'adolescente ma non perde mai la testa.

Durante la lettura non scopriamo mai veramente qual'e` la vera funzione di questa scatola. E` sicuramente soprannaturale, e` speciale ma a cosa serve e da dove arriva? Lo possiamo solo intuire, possiamo fare delle congetture, ma a un certo punto siamo come Gwendy. La accettiamo per quella che e`. Gwendy si limita a proteggerla nell'attesa che un giorno il legittimo proprietario torni a prenderla. E il signor Farris chi sara` in realta`?
Questo racconto sara` anche breve ma non per questo non e` interessante. Il fatto che non abbiamo un'idea precisa dell'origine della scatola non vuol dire che in questo racconto non succede niente. Attorno ad essa, infatti, vediamo Gwendy crescere, siamo partecipi della sua vita in cui la scatola ha un ruolo importantissimo, in quanto ne viene necessariamente influenzata e forse anche manovrata. Mi sono subito immersa nel mondo di Castle Rock, mi sono affezionata a Gwendy e mi e` dispiaciuto molto finirlo. Mi sarebbe piaciuto che fosse un po` piu` lungo solo perche avrei voluto che alcune storie, alcuni personaggi, fossero approfonditi meglio. Infatti, proprio per la brevita` della storia, l'unica persona di cui sappiamo un po` di piu` e` proprio Gwendy; gli altri come i genitori, la migliore amica Olive o il fidanzato Harry sono solo poco piu` che comparse ed e` un peccato perche` possono essere spunti per storie altrettanto interessanti. Mi sarebbe piaciuto conoscere meglio Olive, per esempio, e la sua storia difficile.

Mi accontento comunque. E` stata una bella lettura, un racconto molto carino che consiglio! Voto 4/5!




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