“Inghilterra,
1135. Tom il Costruttore dirige l'edificazione della nuova dimora di
William Hamleigh e della sua futura sposa, la figlia del conte di
Shiring; inaspettatamente pero`, la ragazza rifiuta il matrimonio e
Tom si ritrova cosi` senza lavoro a vagare con la sua famiglia in
cerca di un nuovo cantiere. Tom ne approfitta per cercare di dare
vita al suo sogno, diventare il mastro costruttore di una cattedrale.
Purtroppo passeranno molti mesi di poverta` e di stenti, prima di
trovare nel monastero di Kingsbridge e nel suo nuovo priore Philip,
la luce in fondo al tunnel.
Attorno
alla costruzione della nuova e innovativa cattedrale di Kingsbridge
si avvicenderanno dal quel momento le avventure dei protagonisti tra
intrighi, cospirazioni, storie d'amore e un mistero che avvolgera` la
morte di un cantastorie e che nascondera` per molti anni un complotto
importante per la vita di tutta l'Inghilterra.”
Come
spesso mi sta capitando in questo anno, anche la lettura di questo
romanzo in realta` non e` stata una prima volta; io e I pilastri
della terra ci siamo gia`
incontrati piu` di dieci anni fa ma non ricordavo assolutamente
niente della storia, tranne il fatto che c'entrava una cattedrale e
che mi era piaciuto da morire. Era quindi giunto il momento di
procurarmi la mia copia e affrontare il mattone!
L'intero
libro e le vicende dei protagonisti ruotano tutte intorno alla
costruzione della cattedrale di Kingsbridge: per i costruttori Tom (e
piu` avanti Jack) diventa la ragione di vita, il lavoro che da`
da mangiare alla propria famiglia e il progetto piu` ambizioso al
quale hanno mai aspirato; per il priore Philip rappresenta
l'occasione di riscatto e di rinascita per il priorato e per i
villaggi circostanti; per i cattivi della storia e` la scusa che
possono usare per giustificare le esplosioni di violenza e di
vendetta che riversano sui “buoni”. E` chiaro quindi che la
cattedrale stessa diventa uno dei protagonisti piu` importanti a cui
Follett dedica tante pagine in cui ci spiega (con tanti, tantissimi
dettagli) ogni minimo particolare della costruzione, i vari problemi
che i costruttori dell'epoca si trovano davanti e tutte le tecniche
utilizzate. Ecco, queste sono le parti che mi sono piaciute di meno e
che credo possano appassionare solo un ingegnere. In questi momenti
mi sono un po` annoiata anche se in alcuni casi Follett ha usato
sapientemente questi dettagli come “arma di distrazione”. Non
poche volte, infatti, dopo pagine e pagine di tecniche costruttive
medievali il lettore si trova a girare pagina e a leggere di una
catastrofe!
Ecco,
le catastrofi, le stragi di innocenti e la sfiga piu` nera sono
un'altra costante di questo libro, che si puo` definire il libro del
MAINAGIOA. E` stato frustrante ma allo stesso tempo avvincente
leggere come una gioia apparente capitata ai nostri protagonisti
venisse distrutta subito dopo dai cattivi di turno. Un
po` come quando abbiamo quella pellicina sul dito che ci fa male che
continuiamo a tormentare.
I
personaggi si possono dividere sostanzialmente in due gruppi: i
“buoni” e i “cattivi”. I buoni comprendono Tom, la sua
famiglia, Ellen, Jack, Aliena e il priore Philip. Tra i cattivi ci
sono il vescovo Waleran, William e a un certo punto Alfred, il
primogenito di Tom.
I
“buoni” sono sostanzialmente tutte brave persone anche se i miei
preferiti sono stati senza ombra di dubbio Jack, Aliena e Ellen. Per
quanto riguarda Tom e Philip, per quanto siano indubbiamente delle
brave persone, hanno qualcosa che non mi ha fatto tifare
completamente per loro. Sono entrambi un pelino ambizioni ed egoisti,
talmente ligi alle regole da non riuscire a mettersi nei panni degli
altri e da non riuscire a vedere come, anche se cercano di agire
bene, a volte fanno del male. Soprattutto a Tom non perdono il fatto
di aver quasi fatto morire di fame le sue due famiglie per ambizione
personale o di aver avuto fino alla fine il prosciutto sugli occhi
quando si trattava del figlio Alfred; se avesse riconosciuto fin da
subito che Alfred stava diventando un tipo cattivo e pericoloso si
sarebbero potute evitare alcune sofferenze.
Per
quanto riguarda i cattivi invece, Follett e` stato bravissimo nel
creare dei malvagi veramente odiosi. A volte capita di trovare dei
cattivi complessi, che hanno un passato, dei segreti, qualcosa che
motiva la loro malvagita`; a volte capita di trovare dei cattivi ai
quali il lettore suo malgrado si affeziona. I cattivi di questo
romanzo invece sono tali perche` a loro piace cosi. Sono sadici,
prepotenti, sono dei bulli con un potere enorme. Odiano i buoni per
il solo fatto che respirano e passano la loro intera vita a tramare
per rovinare la vita dei nostri. E` talmente facile detestarli che si
arriva a desiderare di vederli morire male, malissimo.
Leggendo
questo romanzo mi e` capitato spesso di provare un senso di
ingiustizia e di fastidio tale da voler chiudere il libro, ma in
effetti stiamo parlando del 1100, pieno Medioevo, e se la vita e`
ingiusta ora, figuriamoci in quel periodo dove conti, baroni e
vescovi potevano fare i bulletti prepotenti a loro piacimento ben
consapevoli del fatto che non sarebbero stati puniti. Perche` cosi`
andava il mondo e perche` c'erano piu` pretendenti al trono che,
essendo impegnati a farsi la guerra non avevano certo tempo da
perdere nel risolvere queste “beghe minori” e cosi` i prepotenti
avevano via libera.
La
stessa cosa vale per la
condizione delle donne di questo romanzo. Tra tutti i protagonisti le
donne, e in particolare Ellen e Aliena, sono state le mie preferite
in assoluto. Forti, indipendenti, si trovano piu` volte a doversi
risollevare e a doverlo fare con le proprie forze riuscendoci alla
grande, rompono gli schemi e la concezione della donna stupida e
inferiore (in particolare Aliena che diventa una ricca
imprenditrice); tutti i loro sforzi pero` sono costantemente
vanificati dagli uomini, persino dai protagonisti “buoni”, che
mettendo in primo piano il loro benessere non si mettono tanti
problemi a calpestare quello delle donne che gli stanno vicino.
Un
accenno anche al fattore amoroso di questo libro. Di solito io non
amo i libri con storie d'amore all'interno, perche` la maggior parte
delle volte le trovo smielate e troppo irreali. Ma in questo caso ho
apprezzato davvero tanto la storia d'amore tra Jack e Aliena, mi sono
sentita coinvolta e ho tifato per loro. Mai eccessivamente
sdolcinata, fiabesca o volgare, e` stata davvero una bella storia.
Quindi,
per terminare, confermo
l'amore provato alla prima lettura? Per la prima meta` del libro mi
sono chiesta come mai mi fosse piaciuto cosi` tanto perche, pur
trovandolo interessante e scorrevole, in alcuni momenti mi ha
annoiata. Ma dalla seconda meta`, e soprattutto nel momento in cui
Jack e Aliena diventano i protagonisti, ho riprovato quella
sensazione! L'ho letteralmente adorato e
non vedo l'ora di leggere il secondo volume di questa trilogia. So
che dovro` abbandonare i protagonisti di I pilastri della
terra, la loro storia e` ormai
conclusa. Ma Follett e` davvero riuscito a creare un romanzo storico
con i fiocchi a
cui non manca niente! Il mio voto e` indubbiamente un 5/5 pieno.
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