venerdì 28 settembre 2018

"I pilastri della terra" di Ken Follett - Cosa ne penso?


“Inghilterra, 1135. Tom il Costruttore dirige l'edificazione della nuova dimora di William Hamleigh e della sua futura sposa, la figlia del conte di Shiring; inaspettatamente pero`, la ragazza rifiuta il matrimonio e Tom si ritrova cosi` senza lavoro a vagare con la sua famiglia in cerca di un nuovo cantiere. Tom ne approfitta per cercare di dare vita al suo sogno, diventare il mastro costruttore di una cattedrale. Purtroppo passeranno molti mesi di poverta` e di stenti, prima di trovare nel monastero di Kingsbridge e nel suo nuovo priore Philip, la luce in fondo al tunnel.
Attorno alla costruzione della nuova e innovativa cattedrale di Kingsbridge si avvicenderanno dal quel momento le avventure dei protagonisti tra intrighi, cospirazioni, storie d'amore e un mistero che avvolgera` la morte di un cantastorie e che nascondera` per molti anni un complotto importante per la vita di tutta l'Inghilterra.”



Come spesso mi sta capitando in questo anno, anche la lettura di questo romanzo in realta` non e` stata una prima volta; io e I pilastri della terra ci siamo gia` incontrati piu` di dieci anni fa ma non ricordavo assolutamente niente della storia, tranne il fatto che c'entrava una cattedrale e che mi era piaciuto da morire. Era quindi giunto il momento di procurarmi la mia copia e affrontare il mattone!

L'intero libro e le vicende dei protagonisti ruotano tutte intorno alla costruzione della cattedrale di Kingsbridge: per i costruttori Tom (e piu` avanti Jack) diventa la ragione di vita, il lavoro che da` da mangiare alla propria famiglia e il progetto piu` ambizioso al quale hanno mai aspirato; per il priore Philip rappresenta l'occasione di riscatto e di rinascita per il priorato e per i villaggi circostanti; per i cattivi della storia e` la scusa che possono usare per giustificare le esplosioni di violenza e di vendetta che riversano sui “buoni”. E` chiaro quindi che la cattedrale stessa diventa uno dei protagonisti piu` importanti a cui Follett dedica tante pagine in cui ci spiega (con tanti, tantissimi dettagli) ogni minimo particolare della costruzione, i vari problemi che i costruttori dell'epoca si trovano davanti e tutte le tecniche utilizzate. Ecco, queste sono le parti che mi sono piaciute di meno e che credo possano appassionare solo un ingegnere. In questi momenti mi sono un po` annoiata anche se in alcuni casi Follett ha usato sapientemente questi dettagli come “arma di distrazione”. Non poche volte, infatti, dopo pagine e pagine di tecniche costruttive medievali il lettore si trova a girare pagina e a leggere di una catastrofe!

Ecco, le catastrofi, le stragi di innocenti e la sfiga piu` nera sono un'altra costante di questo libro, che si puo` definire il libro del MAINAGIOA. E` stato frustrante ma allo stesso tempo avvincente leggere come una gioia apparente capitata ai nostri protagonisti venisse distrutta subito dopo dai cattivi di turno. Un po` come quando abbiamo quella pellicina sul dito che ci fa male che continuiamo a tormentare.
I personaggi si possono dividere sostanzialmente in due gruppi: i “buoni” e i “cattivi”. I buoni comprendono Tom, la sua famiglia, Ellen, Jack, Aliena e il priore Philip. Tra i cattivi ci sono il vescovo Waleran, William e a un certo punto Alfred, il primogenito di Tom.
I “buoni” sono sostanzialmente tutte brave persone anche se i miei preferiti sono stati senza ombra di dubbio Jack, Aliena e Ellen. Per quanto riguarda Tom e Philip, per quanto siano indubbiamente delle brave persone, hanno qualcosa che non mi ha fatto tifare completamente per loro. Sono entrambi un pelino ambizioni ed egoisti, talmente ligi alle regole da non riuscire a mettersi nei panni degli altri e da non riuscire a vedere come, anche se cercano di agire bene, a volte fanno del male. Soprattutto a Tom non perdono il fatto di aver quasi fatto morire di fame le sue due famiglie per ambizione personale o di aver avuto fino alla fine il prosciutto sugli occhi quando si trattava del figlio Alfred; se avesse riconosciuto fin da subito che Alfred stava diventando un tipo cattivo e pericoloso si sarebbero potute evitare alcune sofferenze.
Per quanto riguarda i cattivi invece, Follett e` stato bravissimo nel creare dei malvagi veramente odiosi. A volte capita di trovare dei cattivi complessi, che hanno un passato, dei segreti, qualcosa che motiva la loro malvagita`; a volte capita di trovare dei cattivi ai quali il lettore suo malgrado si affeziona. I cattivi di questo romanzo invece sono tali perche` a loro piace cosi. Sono sadici, prepotenti, sono dei bulli con un potere enorme. Odiano i buoni per il solo fatto che respirano e passano la loro intera vita a tramare per rovinare la vita dei nostri. E` talmente facile detestarli che si arriva a desiderare di vederli morire male, malissimo.

Leggendo questo romanzo mi e` capitato spesso di provare un senso di ingiustizia e di fastidio tale da voler chiudere il libro, ma in effetti stiamo parlando del 1100, pieno Medioevo, e se la vita e` ingiusta ora, figuriamoci in quel periodo dove conti, baroni e vescovi potevano fare i bulletti prepotenti a loro piacimento ben consapevoli del fatto che non sarebbero stati puniti. Perche` cosi` andava il mondo e perche` c'erano piu` pretendenti al trono che, essendo impegnati a farsi la guerra non avevano certo tempo da perdere nel risolvere queste “beghe minori” e cosi` i prepotenti avevano via libera.
La stessa cosa vale per la condizione delle donne di questo romanzo. Tra tutti i protagonisti le donne, e in particolare Ellen e Aliena, sono state le mie preferite in assoluto. Forti, indipendenti, si trovano piu` volte a doversi risollevare e a doverlo fare con le proprie forze riuscendoci alla grande, rompono gli schemi e la concezione della donna stupida e inferiore (in particolare Aliena che diventa una ricca imprenditrice); tutti i loro sforzi pero` sono costantemente vanificati dagli uomini, persino dai protagonisti “buoni”, che mettendo in primo piano il loro benessere non si mettono tanti problemi a calpestare quello delle donne che gli stanno vicino.

Un accenno anche al fattore amoroso di questo libro. Di solito io non amo i libri con storie d'amore all'interno, perche` la maggior parte delle volte le trovo smielate e troppo irreali. Ma in questo caso ho apprezzato davvero tanto la storia d'amore tra Jack e Aliena, mi sono sentita coinvolta e ho tifato per loro. Mai eccessivamente sdolcinata, fiabesca o volgare, e` stata davvero una bella storia.

Quindi, per terminare, confermo l'amore provato alla prima lettura? Per la prima meta` del libro mi sono chiesta come mai mi fosse piaciuto cosi` tanto perche, pur trovandolo interessante e scorrevole, in alcuni momenti mi ha annoiata. Ma dalla seconda meta`, e soprattutto nel momento in cui Jack e Aliena diventano i protagonisti, ho riprovato quella sensazione! L'ho letteralmente adorato e non vedo l'ora di leggere il secondo volume di questa trilogia. So che dovro` abbandonare i protagonisti di I pilastri della terra, la loro storia e` ormai conclusa. Ma Follett e` davvero riuscito a creare un romanzo storico con i fiocchi a cui non manca niente! Il mio voto e` indubbiamente un 5/5 pieno.

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