“Via
col vento e` la storia della
vita di Rossella O'Hara, figlia di un grande proprietario di
piantagione di cotone e di schiavi della Georgia. Rossella e` la
tipica diciassettenne ricca impegnata solo ad avere bei vestiti e un
gran seguito di corteggiatori; ma i tempi stanno cambiando e
nell'aria c'e` odore di guerra. Gli uomini non vedono l'ora di
partire per difendere la Confederazione, le donne sono preoccupate,
tutte meno Rossella che si preoccupa solo di cio` che la colpisce
personalmente. Nel 1861 comincia quella che per tutto il mondo e`
nota come la Guerra di secessione americana, e Rossella sara`
costretta a fare i conti con la morte, la devastazione e la poverta`
che ne seguira`. Da ragazzina superficiale dovra` rimboccarsi le
maniche e lavorare duramente per ricostruire la sua casa e la sua
ricchezza. I superstiti di questa guerra saranno tutti costretti a
cambiare e se c'e` chi diventera` piu` forte, per Rossella
arriveranno ricchezza materiale ma una grande aridita` nel cuore.”
All'inizio
del libro Rossella e` una ragazzina viziata e capricciosa, figlia di
un ricco proprietario di piantagioni di cotone e di schiavi della
Georgia,
nel sud dei futuri Stati Uniti. Ritroviamo tante caratteristiche di
libri ambientati in questo periodo storico, come i
protagonisti appartenenti
alle classi piu` ricche (in questo caso non aristocratici ma
proprietari terrieri), balli, eventi e ragazze impegnate a procurarsi
i vestiti piu` belli e un buon matrimonio. Tra tutte spicca Rossella.
L'autrice ci rivela che la nostra protagonista non e` particolarmente
bella ma e` molto brava a porsi nei confronti degli uomini; e`
estremamente vanitosa e una civetta nata e questo le permette di far
cadere ai suoi piedi tutti gli esemplari di sesso maschile in
circolazione,
compresi i fidanzati delle altre! Per questo motivi Rossella non ha
amiche, e infatti lei stessa dichiara che le donne sono tutte sue
nemiche, tranne la mamma per la quale Rossella prova un amore
infinito.
Inoltre
e` anche profondamente ignorante e ottusa, non e` capace di provare
empatia, solidarieta` nel prossimo e ogni volta che qualcuno prova a
parlarle io mi immagino nella sua mente la scimmia che batte i piatti
nel cervello di Homer Simpson. Attenzione, non e` stupida e piu`
avanti lo dimostrera`, ma nelle relazioni con il prossimo e` un
disastro.
Purtroppo
tempi duri stanno per travolgere tutta questa serenita`: la guerra di
Secessione e` alle porte e tutti sono in gran fermento. Tutti meno
Rossella che, fino a quando la guerra non la colpira` in faccia, si
rifiutera` di ammettere che sia tutta questa gran cosa. A guerra
iniziata Rossella vivra` ad Atlanta con la cognata Melania Wilkes e
la zia di lei, e verra` praticamente costretta a fare la volontaria
all'ospedale per assistere i feriti che arrivano dai campi di
battaglia. Neanche questo basta per far aprire gli occhi a Rossella.
Il suo egocentrismo non le fanno percepire la gravita` della
situazione e la sofferenza altrui, per lei e` tutta una gran
scocciatura. Le cose cambiano quando la guerra arrivera` ad Atlanta:
a quel punto la guerra e` ormai persa, la citta` verra conquistata
dagli yankees e lei sara` costretta a fuggire verso Tara con la
cognata indebolita dal recentissimo parto, due bambini e una serva
imbecille. Questo e` il vero punto di svolta per Rossella che si
ritrova davanti a un bivio. Una volta arrivata a Tara scoprira` che
la sua casa c'e` ancora ma i campi sono andati, gli schiavi liberati,
la famiglia provata
e l'amato padre impazzito. Rossella, che per tutta la vita e` stata
abituata a non avere mai un problema e essere servita e riverita, fa
una cosa ammirevole: a
malincuore si rimbocca le maniche, caccia via la paura e si mette a
lavorare. La fame e la poverta` sofferta saranno la spinta che ci
vuole per farla maturare. Qui Rossella si trova davanti a due strade:
puo` sfruttare questa situazione per diventare una donna forte e
straordinaria e redimersi, cancellare la brutta persona che e` stata
fino a quel momento oppure scendere nel baratro. Purtroppo Rossella
sceglie la seconda strada. Diventa indubbiamente piu` forte e
indipendente, ma
tutti i lati negativi del suo carattere andranno solo a peggiorare.
Diventera` piu` avida, piu` fredda e senza scrupoli.
Rossella
e` dall'inizio alla fine un personaggio negativo, una brutta persona.
Eppure l'autrice non poteva scegliere una protagonista migliore.
Nonostante io l'abbia odiata per la maggior parte del tempo, ho anche
ammirato la sua forza, la sua indipendenza e il fatto che si sia
ribellata alla societa` fortemente restrittiva e maschilista
dell'epoca. Tra il lettore e la protagonista si instaura un rapporto
di amore/odio. Per quanto mi riguarda piu` odio che amore, ma
Rossella mi rimarra` comunque nel mio
cuore e nella mia
mente.
L'altro
personaggio per il quale ho provato gli stessi sentimenti e`
ovviamente Rhett Butler. Rhett e` il classico “bad boy”, e` la
versione maschile di Rossella ma senza ipocrisia. E` ben consapevole
di essere un reietto e si diverte a farlo notare agli altri; la
differenza tra i due e` che Rossella e` marcia dentro mentre Rhett in
fondo (molto in fondo) un po` di bonta` ce l'ha. Non sono per niente
d'accordo con una frase che viene ripetuta spesso nel romanzo, ossia
che il vero amore puo` esserci solo tra persone simili. Ogni frase
fatta sull'amore e` una scemenza, ci deve essere equilibrio e nella
coppia entrano in gioco tanti altri fattori. Ma in questo caso e`
verissimo! Rhett e` l'unico amore possibile per Rossella perche` e`
l'unico che la capisce veramente, che sa leggere oltre la maschera di
ipocrisia, che riconosce la parte cattiva del suo carattere e la ama
proprio per questo.
Eppure
lei ha la testa dura e questo non riesce a capirlo, se non dopo
secoli. Per lei, il vero amore e` Ashley Wilkes.
Ashley
Ashley… Per anni Rossella
si convince che Ashley sia l'uomo perfetto, coraggioso, intelligente,
bello e incorruttibile. In realta` per lei andrebbe bene un solo
aggettivo: irraggiungibile. Tutto quello che lei fa nella sua vita e`
in funzione di Ashley e dell'idea che lei si e` fatta di lui. E` un
amore da adolescente idealizzato all'ennesima potenza e se se ne
fosse resa conto prima lei stessa poteva risparmiarsi tanta
sofferenza. Il lettore si rende conto molto prima della protagonista
che in realta` Rossella non lo ama veramente, ma da brava viziatella
lo vuole solo perche` e` l'unica cosa che non e` riuscita ad avere,
nonostante i suoi sforzi, i suoi pianti e i suoi capricci. Cosa
sarebbe successo se Ashley avesse lasciato Melania per sposare
Rossella? Probabilmente nel giro di due settimane lei si sarebbe
stufata di lui, cosi` intelligente, riflessivo e preso dai suoi
libri; sarebbe anche arrivata a odiarlo e a calpestare senza scrupolo
i suoi sentimenti.
Non
ho apprezzato per niente il personaggio di Ashley, anche se e`
importante ai fini della storia. E` un carciofo! Se all'inizio e`
affascinante, intelligente, un vero gentiluomo, purtroppo non e`
assolutamente adatto alla vita vera. Dopo la guerra vivra` in un
limbo perenne, incapace di prendere una decisione, sono gli altri che
le prendono per lui e la cosa peggiore e` che lui ne e` ben
consapevole, ne rimane umiliato ma comunque incapace di reagire.
Il
personaggio che ho amato di piu` in tutto il libro e` Melania Wilkes.
Se all'inizio e` una ragazza docile, buona, che e` facile immaginare
sottomessa, Melania nasconde una vera tigre. E` il pilastro sulla
quale Rossella si appoggia, senza rendersene conto. E`
meravigliosa! Voglio anche io una Melania Wilkes nella mia vita!
Ultima
considerazione e poi chiudo, giuro! Uno dei grandi temi di questo
libro e` la guerra di secessione, che ha portato a una grande
conquista, la fine della schiavitu` nelle piantagioni del sud e la
liberazione degli schiavi. Siamo sempre stati abituati a vedere
questa storia dalla parte dei vincitori, gli yankees e a vedere i
Confederati come i malvagi della situazione. In questo romanzo,
pero`, i protagonisti sono proprio loro, gli sconfitti. Vediamo
questa guerra dal loro punto di vista ed ecco che i Confederati sono
i buoni, gli unici muniti di orgoglio, integrita`, civilta`. La
schiavitu` non e` una brutta cosa, le violenze verso gli schiavi sono
una bugia perche` sono sempre stati considerati membri della famiglia
(certo, trattati come il cagnolino o come bambini ritardati ma sempre
di famiglia). Gli yankees invece sono i violenti, gli incivili, gli
ipocriti che dopo aver liberato gli schiavi li trattano con razzismo.
Inoltre
i personaggi neri sono decisamente stereotipati e la parola ne*** con
la g in mezzo e` ampiamente utilizzata. Queste sono tutte cose che
possono dare molto fastidio, ma e` bene ricordare il contesto e
diciamo che il disagio iniziale un po` si supera, anche se rimane
sempre un po` strano arrivare quasi a tifare per gli schiavisti!
In
conclusione, penso che Via col vento
sia un romanzo veramente stupendo e che l'autrice abbia fatto una
scelta coraggiosa ma molto azzeccata nello scegliere una protagonista
cosi negativa. Alla fine, il risultato e` ottimo! Il mio voto e`
decisamente un 5/5 pieno!
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