sabato 29 luglio 2017

"La psichiatra" di Wulf Dorn - Cosa ne penso?

Ellen e` una giovane psichiatra tedesca molto brillante che lavora in una clinica per malattie mentali insieme a Chris, il suo fidanzato. Un giorno Chris, prima di partire per una vacanza, le affida una paziente appena arrivata alla clinica, con chiari segni di abusi e Ellen prende subito a cuore il caso. La paziente appare spaventata, e rannicchiata in un angolo le parla dell'Uomo Nero, che verra` a prenderla e supplica Ellen di proteggerla. 
Un giorno la paziente scompare dalla clinica, e cosa ancora piu` sconvolgente, nessuno la conosce ne tantomeno dichiara di averla mai vista. Solo Ellen l'ha visitata e ci ha parlato. Da quel momento parte una rocambolesca avventura per ritrovare la paziente senza nome prima che l'Uomo Nero riesca a farle del male. Ma questa ricerca non sara` priva di insidie e pericoli per la nostra psichiatra e scoperchiera` brutti ricordi del passato. 


Sono mesi che sento parlare di questo autore e di quanto i suoi libri siano eccezionali, dei perfetti thriller psicologici. Io sono una di quelle persone che legge i generi a seconda della stagione, per me estate vuol dire thriller. Quindi mi e` venuta una voglia matta di cercare uno dei suoi libri e di leggerlo! Potete immaginare quindi quanto fossi contenta di leggerlo e quanto fossero alte le mie aspettative. Probabilmente non c'e` modo piu` sbagliato di affrontare una nuova lettura.
Infatti, devo dire che purtroppo questo libro e questo autore non mi hanno per niente colpito, anzi. 

Devo dire che la scrittura e` molto semplice e scorrevole, e infatti ho letto le prime 100 pagine in una mezz'ora circa. Eppure la storia non e` mai riuscita a coinvolgermi e appassionarmi. Ogni volta che chiudevo il libro facevo una fatica enorme a riaprirlo. BOOOORING!
In queste prime 100 pagine non succede niente. Va bene presentare la storia e i personaggi, ma 100 pagine?! Ha senso solo se il libro ne ha minimo 700. Ho provato subito antipatia per Ellen e questo un autore non dovrebbe mai farlo. Non dico che mi ci dovrei rispecchiare pero` provare empatia, simpatia, condividere alcune emozioni, qualcosa insomma. Invece l'ho trovata fin dall'inizio troppo maestrina, perfettina, permalosa, un pochino spocchiosa e terribilmente ficcanaso. Insomma, non puoi sul posto di lavoro andare ad accusare tutti di essere incompetenti. Ti vorrei ricordare che sei tu quella che si e` fatta sfuggire una paziente da sotto il naso, forse addirittura rapita! (in teoria :D) E poi, e` umanamente possibile che tutti (e dico tutti) gli esemplari maschi in circolazione ci provino con lei? E senza che l'autore faccia capire un palese flirting..no, e` lei che lo dichiara convinta. Vabbe` Ellenina...

Si arriva quasi a meta` libro e finalmente inizia l'azione. La paziente scompare, nessuno l'ha mai vista, la polizia non e` d'aiuto e quindi Ellen si mette in testa di cercarla da sola. Inizia a ricevere minacce personali da parte di questo Uomo Nero, quindi diventa una corsa contro il tempo. Ellen deve trovare la donna prima che il rapitore le faccia del male. Ecco, secondo problema. Si, c'e` mistero, ma allo stesso tempo sono cose un po` noiose, gia "viste". Dovrebbero essere vicende che tengono con il fiato sospeso ma sinceramente non mi importava di cosa potesse succedere alla protagonista. Continuavo solo a pensare che si stava mettendo nei casini da sola. 

Quando finalmente mancano solo 100 pagine alla fine, finisce la 1a parte del libro, che era una specie di prologo. Tutte le carte in tavola sono ormai state messe, devono solo essere messe in ordine. Il problema e` che questo ordine viene trovato in maniera confusionaria e frettolosa, come se l'autore si fosse svegliato all'improvviso e avesse deciso che aveva fretta di finire il libro. Finalmente Ellen accetta l'aiuto del collega Mark e dell'amico di lui, perche` se avesse continuato a fare la testarda sarebbe ancora li a girare a vuoto e a cercare di capirci qualcosa. 
In queste ultime pagine ci dovrebbero essere i grossi colpi di scena finali che ribaltano completamente tutta la storia. Peccato che l'autore da talmente tanti indizi che lo si intuisce un paio di capitoli prima che cosa e` successo davvero. O forse sono io che ho letto talmente tanti thriller che son gia come andra` a finire? Anche il finale sconvolgente su Ellen o quella del fidanzato erano facilmente intuibili. E a proposito del fidanzato, ma possibile che in giorni e giorni di mutismo totale questa non si chiede che fine abbia fatto? Ok, dovrebbe essere su un'isola irraggiungibile ma come minimo mi chiami prima di andarci anche solo per sapere come e` andato il viaggio. Capitasse a me sclererei come una matta, ma penso che chiunque lo farebbe. Quindi anche questo comportamento ti fa pensare che ci sia un motivo (inconscio) per cui non lo cerca. 

Un commento per il "Niente e` come sembra" che ultimamente sembra sia abusato dagli scrittori di thriller. Va bene, un thriller come tale deve avere colpi di scena del genere. La differenza tra uno scrittore normale e uno scrittore di talento e la capacita` di raccontare una determinata scena. A volte non c'e` bisogno di fare la corsa a chi scrive il plot twist piu` scioccante, anche una situazione normale o banale puo` fartela fare addosso se descritta bene. Qualche esempio? In "La bambina che amava Tom Gordon" di Stephen King la trama parla di una bambina che si perde nel bosco durante una gita. Oppure penso anche a "Il gatto Nero", "Il cuore rivelatore" o "Il barile di Amontillado" di Poe. Si, non sono proprio thriller, soprattutto questi di Poe, ma tutte queste trame sono molto banali. Eppure sono raccontate con maestria.

Ovviamente tutto cio` e` una mia opinione da semplice lettrice appassionata, e come tale posso aver detto qualche cavolata. Se commentate, anche per dirmi che non siete d'accordo, mi farebbe molto piacere.


Voto: 2.5. Sara` per un altra volta Dorn...







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