“Petronella
e` una ragazza olandese di 18 anni che giunge ad Amsterdam per andare
ad abitare nella casa del ricco commerciante di zucchero Johannes
Brandt. Johannes e Nella si sono appena sposati e Nella e` desiderosa
di iniziare la sua nuova vita da moglie, preparata in questo dalla
ambiziosa madre.
Ma
ben presto Nella si scontrera` con la dura realta` di un marito
assente e una cognata fredda e altera. Senza un amico, senza davvero
essere la padrona della sua casa, Nella si concentra su uno stipetto,
regalo di nozze del marito, che rappresenta la loro casa in
miniatura. Per arredarla si rivolge quindi a un miniaturista che,
rimanendo sempre nell'ombra, non fornisce Nella solo di minuscoli
mobili per il suo stipetto, ma di altre miniature che sembrano in
qualche modo parlarle della sua vita e di cio` che potrebbe accadere
alla sua famiglia, una sorta di misterioso avvertimento contro i
misteri e i segreti che si celano dietro le mura della sua casa e che
rischiano di mettere in pericolo la vita di tutti.”
Il
miniaturista e` un libro
pubblicato nel 2014 ma che personalmente ho iniziato
a vedere con una certa insistenza solo due anni fa. Di questo romanzo
mi ha colpito soprattutto la bellissima copertina e cosi, senza
informarmi sulla trama, ho deciso che sarebbe stato mio (aah il
potere del marketing…). Finalmente la
scorsa estate l'ho scovato in
una bancarella di libri usati e l'ho acchiappato al volo ma ho deciso
di leggerlo a Dicembre perche` mi sembrava una lettura piu` adatta a
questo periodo.
La
trama non indicava sicuramente una delle mie solite letture, ma era
comunque misteriosa abbastanza da attizzare la mia curiosita`;
peccato che nel corso della lettura questa curiosita` si e` attenuata
parecchio. Mi spiego meglio.
Questo
libro e` incentrato sul mistero: nel momento in cui Nella accetta di
sposare Johannes e di entrare in casa sua, la sua vita sara`
costellata di segreti, alcuni dei quali verranno a galla (soprattutto
quelli che riguardano la sua famiglia). In questo viene aiutata dalla
figura del miniaturista, una figura misteriosa che mai si svelera` e
che rimane per il lettore la vera incognita, fino alla fine.
Nel
momento in cui Nella entra nella famiglia Brandt non viene accolta
molto bene. Il marito e` costantemente assente
e accetta qualsiasi tipo di
incarico per stare lontano da casa sua e dalla sua nuova moglie. I
due arrivano anche a non consumare mai il matrimonio perche` Johannes
evita qualsiasi tipo di approccio. Nella non puo` neanche trovare un
po` di conforto nella cognata perche` anche questa la evita e la
tratta in maniera altezzosa e fredda, non lasciandole mai il comando
e il controllo della casa. Piano piano pero` Nella inizia a intuire
che dietro questi comportamenti distaccati c'e` qualcosa che i
fratelli Brandt nascondono; i sussurri, le porte che sbattono in
piena notte non fanno altro che aumentare la curiosita` di Nella e la
sua convinzione che ci sia sotto qualcosa. E
qui entra in scena (si fa per
dire) il Miniaturista.
Marin
si rende conto che il fratello ignora troppo sua moglie e che questo
potrebbe farla sentire sola..e una Nella sola e annoiata
significherebbe una Nella ficcanaso. Spinto a fare qualcosa, Johannes
torna quindi a casa con un bizzarro dono di nozze: uno stipetto che
riproduce fedelmente la loro casa in miniatura, un giocattolo che
dovrebbe tenere occupata Nella.
Dopo
un primo momento di rifiuto, Nella decide quindi di rivolgersi a un
miniaturista per rifornirsi di piccoli mobili per la sua nuova
casetta. Da questo momento la vita dei Brandt diventa decisamente
piu` movimentata, perche` se lo scopo di questo regalo era quello di
tenere Nella occupata, il miniaturista inizia a mandare degli strani
messaggi a Nella sotto forma di miniature non richieste che pero`
hanno molto a che fare con la vita dei Brandt, fin troppo. Come dei
piccoli suggerimenti o ammonimenti che svegliano Nella dal suo
torpore e la inducono a capire che c'e` molto che le viene tenuto
nascosto.
Tutto
questo poteva essere tradotto in un grande libro. Purtroppo a parer
mio non e` stato cosi. E` vero che praticamente tutti i segreti dei
fratelli Brandt vengono a galla, rivelando a Nella che marito e
cognata non sono persone egoiste e cattive, ma sono solo vittime
della societa` fortemente bigotta in cui vivono che li costringe a
nacondersi e a castrare le loro aspirazioni di vita, i loro desideri
e le loro personalita`. Ma uno dei piu` grandi misteri del libro
rimane tale fino alla fine, ossia l'identita` del miniaturista. Per
essere precisi, l'identita` viene svelata ma non e` per niente
soddisfacente. Non ho trovato una vera spiegazione di che tipo di
persona sia il miniaturista, delle sue motivazioni e delle sue
particolari capacita`. Il miniaturista in qualche modo “vede” la
vita di chi si rivolge alla sua professionalita` ma perche` decide di
intromettersi nella loro vita? Cosa lo spinge? Perche` si nasconde?
Ho fatto congetture, ipotesi, ho una mia idea ma non ho avuto la
sensazione di una vera spiegazione. Io apprezzo quando gli scrittori
non spiegano tutto al lettore e
lasciano un po` di mistero
alla libera interpretazione ma questo e` troppo. Non credo che Jessie
Burton mi abbia spiegato niente e se l'ha fatto ho la sgradevole
sensazione di non aver capito. E`
come se la Burton
avesse avuto tra le mani tante cose in pentola che poi sono
“bruciate”. Tanti buoni ingredienti che poi hanno dato vita a una
ricetta insipida. Non si puo`
incentrare il romanzo su una tale figura che ha un ruolo chiave nella
trama, intitolare perfino il libro con il suo “nome” per poi
lasciarla una fiigura evanescente.
Purtoppo
non ho apprezzato neanche i personaggi. Il modo in cui i fratelli
Brandt hanno dovuto vivere la loro vita per colpa della societa` in
cui vivevano e` davvero molto triste e se da una parte ho apprezzato
Marin perche` alla fine e` l'unica che ha avuto veramente coraggio e
ha fatto tutto quello che era in suo potere, sacrificandosi per il
fratello, Johannes non mi e` piaciuto molto; non e` una cattiva
persona ma l'ho trovato un po` egoista, talmente preso dai suoi
problemi da non accorgersi di cio` che stava facendo alla sorella
prima e alla moglie poi. Ma la “peggiore” di tutti e` proprio
Petronella, la protagonista. Per quasi tutto il libro e` abbastanza
infantile, continua a ribadire il fatto che ha 18 anni, che e` una
donna sposata e si indigna quando la trattano da bambina, ma in
realta` lo e`. Inoltre e` una grandissima impicciona e non so davvero
come abbia fatto Marin a non scoppiare. Finalmente cresce e apre gli
occhi ma solo verso la fine, quando e` costretta a capire che per
quanto sia stata abbastanza sfigata a finire in quella famiglia, ci
sono persone che affrontano problemi molto piu` grossi dei suoi senza
fiatare (proprio come Marin).
Per
tutto il tempo quindi ho avuto sensazioni sgradevoli che la fine del
romanzo non ha fatto altro che confermare. Almeno la lettura e` stata
molto scorrevole e per niente pesante.
Mi
dispiace bocciare un libro, soprattutto quando avevo tante
aspettative e quando al contrario ci sono molte persone che lo hanno
apprezzato. Come sempre, questa e` la mia opinione personale, e` il
riassunto di quello che questo romanzo ha provocato in me. Il mio
voto questa volta e` di un 3/5, un po` rosicchiato perche` non voglio
essere troppo cattiva. Magari sono davvero io il problema e
seplicemente non ho colto il significato del libro.
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