domenica 31 dicembre 2017

"I viaggi di Gulliver" di Jonathan Swift - Cosa ne penso?

“Cavalli che parlano e ragionano, giganti dalle proporzioni smisurate, nani cosi piccoli da poter essere tenuti in una tasca, filosofi che popolano isole volanti: sono solo alcune delle creature straordinarie che il capitano Lemuel Gulliver incontra nel corso dei suoi viaggi avventurosi, tra mille peripezie e innumerevoli pericoli.
Tutti questi strani incontri ci sono narrati da Gulliver in persona, quando finalmente decide di non partire per un ulteriore viaggio e di pubblicare invece la sua storia, in modo che tutte le popolazioni del mondo vengano a conoscenza di questi popoli nascosti, dai quali, secondo Gulliver, abbiamo tanto da imparare.”


Questo libro e` stato ufficialmente l'ultimo libro del 2017. Mi e` stato prestato questa estate, ed era giunto il momento che tornasse al legittimo proprietario prima del nuovo anno. La storia di Gulliver non mi ha mai attirata particolarmente, neanche da ragazzina, ma un mio proposito dell'anno che sta per terminare era quello di leggere piu` classici, percio` ho accettato il prestito.
Ora non vedo l'ora di sbarazzarmene.

Purtroppo l'ultima lettura dell'anno e` stata una delle piu` noiose e difficili da terminare per me, davvero un bel modo per finire l'anno :D
Leggendo l'introduzione ho imparato che, nonostante negli anni sia poi diventato un racconto considerato per ragazzi, Swift aveva ben altro in mente quando lo ha scritto. Questo e` infatti un libro di satira; un libro dove l'autore, attraverso parodie e racconti di popoli dalle abitudini decisamente bizzarre, vuole raccontare e denunciare le sciocchezze della societa` inglese del suo tempo. Piu` volte, infatti, si ritrovano fatti o frasi che non sono proprio indicate per i giovani lettori.
Tutto questo mi sarebbe piaciuto molto, se non che ho trovato il libro parecchio noioso. Gulliver si perde costantemente in dettagli inutili, oltre a essere un narratore abbastanza irritante.

Prima di tutto e` sfigato. Va bene naufragare una volta, e incontrare un popolo bizzarro come i Lilliputiani. Tollero anche che, una volta tornato a casa decide di rimettersi in viaggio, ma:
1) possibile che ogni santa volta che questo signore fa un naufragio, incontra nani, giganti, gente che abita su isole volanti, cavalli parlanti...cioe` tutti a lui?
2) dopo una volta, due volte, alla terza stattene a casa e cambia lavoro! Puoi benissimo fare il chirurgo anche a terra!

Anche perche`, la cosa che non mi piace e` che ogni volta che incontra un nuovo popolo e si stabilisce con loro per un po` di tempo, se ne f...rega della sua famiglia e inizia ad ammirare questo nuovo popolo come se fossero dei geni (e vorrei ricordare che i filosofi dell'isola volante erano talmente assorti nei loro pensieri da aver bisogno di un servo che li risvegliasse ogni volta che dovevano fare qualcosa, o che pensavano di smettere di parlare e sostituire il linguaggio indicando gli oggetti di cui parlano...immaginate una tesi di laurea, valigie e valigie di oggetti trainate da un tir praticamente!).

Soprattutto dopo la sua ultima avventura, dove scopre dei cavalli intelligenti e parlanti, che hanno al loro comando degli umani ridotti come bestie. Quando Gulliver torna in Inghilterra si comporta come un cavallo, trotta e nitrisce, e disprezza tutti gli esseri umani (compresi i suoi figli) perche` gli fanno schifo e li vede come esseri inferiori...dimenticandosi di essere uno di loro.

Ovviamente in tutti i discorsi tra Gulliver e il popolo ospitante di turno emerge il chiaro intento satirico dell'autore nei confronti della societa` in cui viveva. Ma quello che mi e` rimasto piu` impresso, purtroppo, e` la grande cafonaggine di Gulliver. Non vedevo l'ora di terminare questo libro.
Io non sono nessuno per dire che questo libro e` brutto e scritto male. E` un classico della letteratura e non mi permetto. Dico solo che per i miei gusti PERSONALI, questa lettura e` stata decisamente un flop.
Quindi, il mio voto e` 3/5. Non do di meno solo per il motivo di cui sopra, non riesco pero` a dare di piu`. Sorry…

Appuntamento all'anno prossimo, con il commento a una nuova lettura che invece si sta rivelando una bomba!! Buon anno a tutti!!  

"Canto di Natale" di Charles Dickens - Cosa ne penso?

“E` il giorno della vigilia di Natale, tutta la citta` si prepara al grande evento. Tutti meno Ebenezer Scrooge, titolare della ditta Scrooge & Marley, un uomo estremamente ricco ma anche molto avaro e crudele, che non concepisce festivita` come il Natale in quanto e` una giornata in cui non si lavora e non puo` fare soldi.
E` comunque costretto a lasciare la giornata libera al suo dipendente Bob Cratchit e a trascorrere quella che pensa sara` una serata traquilla nel buio e nel freddo della sua casa.
Purtroppo per Scrooge quella sara` una notte abbastanza movimentata. Ricevera` infatti la visita di 4 spiriti: lo spaventoso fantasma del suo socio defunto Marley, che tentera` di metterlo in guardia sul suo comportamento avaro e crudele, ma sopratutto lo spirito del Natale passato, del Natale presente e del Natale futuro. Questi tre spiriti faranno vedere a Scrooge il suo passato, il suo presente e soprattutto proveranno ad aprirgli gli occhi su cosa gli riservera` il futuro se non correggera` la sua indole.
Come finira`? Scrooge capira` la lezione?”




Ed ecco l'ultima mia lettura natalizia, conservata proprio per la giornata della vigilia di Natale. Credo che questa sia la piu` classica delle storie sul Natale. Tutti ne conosciamo la storia principale anche senza aver mai letto il racconto di Dickens, grazie a tutte le trasposizioni cinematografiche, letterarie e fumettistiche (Topolino vi dice qualcosa?).
Io ne ho viste e lette una marea ma non avevo mai letto il racconto originale. La mia versione preferita e` “Festa in casa Muppet”, con uno splendido Scrooge interpretato da Michael Caine. Per me Scrooge avra` sempre la sua faccia e infatti e` lui che mi sono immaginata durante tutta la lettura.

Il racconto e` abbastanza breve, poco piu` di 100 pagine che sono quindi ottime da leggere nella quiete del pomeriggio pre-natalizio! E la storia e` una vera e propria fiaba! Abbiamo Dickens che ci narra la storia, proprio come se fossimo davanti a un bel camino scoppiettante, noi lettori seduti sul pavimento e lui su una poltrona a raccontarci la storia di questo burbero vecchio.

Gli spiritelli che vanno a trovare Scrooge sono molto diversi tra loro, e anche con le loro caratteristiche fisiche rappresentano alla perfezione il Natale di cui sono ambasciatori.
Lo spirito del Natale passato e` uno spiritello bambino e anziano allo stesso tempo. E` gentile, come sono teneri e gentili i ricordi del Natale della nostra infanzia. Mostra subito a Scrooge come era una persona diversa un tempo, che anche nelle avversita` della poverta` non era ancora diventato la persona burbera e avara di ora. Metterci di fronte a una cosa del genere, al nostro io fanciullo, ci farebbe riflettere molto, ci ricorderebbe chi eravamo e chi volevamo diventare e ci farebbe fare i conti su chi siamo diventati.

Lo spirito del Natale presente, invece, e` un simpatico pacioccone sempre allegro che tuttavia fa vedere a Scrooge delle scene non proprio belle. Fa infatti vedere cosa pensa veramente di lui la gente come suo nipote e la moglie, che con gli amici si prendono gioco di lui, o come la moglie del suo dipendente Cratchit, che lo disprezza profondamente. E a proposito dei Cratchit, vedere come questa numerosa famiglia affronta il Natale fa riflettere molto Scrooge. Sono poverissimi (anche per colpa sua) ma non perdono l'allegria e l'affetto che provano l'uno per l'altro. E buona parte del merito va al figlio minore, Tim, un piccolo malato e storpio ma che ringrazia comunque per la vita che gli e` stata concessa. A che serve quindi la ricchezza, se poi si e` soli…

L'incontro piu` terribile e` comunque quello con lo spirito del Natale futuro. Scrooge ormai ha gia deciso di cambiare, ma vuole vedere come sara` in futuro. Che amara scoperta vedere che sara` morto, e che alla sua morte ci sara` solo chi gioisce e chi litighera` per spartirsi i suoi averi (compresi gli abiti sul suo cadavere) sul suo corpo ancora caldo.
E` qui che avviene il cambiamento definito e Scrooge decide finalmente di essere una persona migliore.

Non riesco a trovare delle cose negative su questo racconto, perche` ha tutto quello che mi piace. Il Natale, i fantasmi spaventosi, il lieto fine. Forse la cosa che non mi convince molto e` la facilita` con cui Scrooge cede e diventa subito un agnellino desideroso di imparare dai suoi errori. Immediatamente, alla prima visita del primo spirito. Dovrebbe essere un uomo dal cuore di pietra e si scioglie immediatamente a vedere Scrooge bambino.
In ogni caso, se non si era ancora capito ( :D ) consiglio vivamente la lettura di questo racconto! Voto: 5/5!

E a voi che lo avete letto, piace?




sabato 30 dicembre 2017

"Fuga dal Natale" di John Grisham - Cosa ne penso?

"Tra pochi giorni sara` Natale, la festa piu` bella e costosa dell'anno, con le luci, il pupazzo Frosty sul tetto, il tacchino, i dolci, le donazioni ai boy-scout, alla polizia, ai pompieri…
L'anno scorso tutto questo e` costato ai Krank 6100 dollari! Ma quest'anno la loro figliola Blair non ci sara`. E` in partenza per una missione umanitaria in Peru`. Che senso avrebbe festeggiare senza di lei? E se saltassero il Natale? Se usassero quei 6100 dollari per una crociera ai Caraibi? Il grande piano e` subito messo in atto: niente albero, niente party, niente regali, niente beneficienza.
Ma sfuggire al Natale non sara` cosi facile come sembra!"


Continuo con le mie letture natalizie! Dopo un bell'horror avevo proprio bisogno di una lettura leggera e divertente, che trasudasse spirito natalizio da tutti i pori. Da questo best seller di John Grisham e` stata tratta anche una commedia che non ho mai visto ma che so essere molto divertente. Esattamente come questo libro!

Io nei Krank mi ci rispecchio. Fin dall prime righe mi sono riconosciuta in sua moglie Nora, mentre il mio fidanzato e` decisamente un Luther! All'inizio hanno pienamente ragione. Per quanto anche a me piaccia il Natale, tutti noi spendiamo decisamente troppo perche` spesso ci sentiamo obbligati dagli altri e dalle “tradizioni”. Nel caso dei Krank il tutto viene esagerato. Fanno parte di una classe sociale medio-alta, con parecchi soldi da spendere e spandere, circondati da amici e vicini a cui piace fare a gara a chi spende di piu` per qualsiasi cosa. Si deve perfino coprare i bigliettini di auguri nella cartoleria piu` costosa della citta` altrimenti non sei nessuno!
Capisco quindi il rigetto vero e proprio che Luther prova. E dal momento in cui amici e vicini vengono a sapere delle loro intenzioni e diventano decisamente invadenti, capisco ancora di piu` la sua testardaggine a non cedere.
Dovrebbe essere un piacere fare regali e beneficienza, non una costrizione “perche` cosi si fa”.

Per buona parte del libro, infatti, questi cavolo di vicini impiccioni e pronti a giudicare non li ho proprio sopportati.

Il bello pero` arriva quando, la mattina della vigilia, i Krak ricevono una bella sorpresa! E una bella batosta! Sono costretti a fare una vera e propria corsa per ripristinare il Natale e da soli non ce la faranno proprio. Ed e` li che i vicini si riscatteranno, ai miei occhi e a quelli di Luther!

Una bella commedia, decisamente una parodia perche` io mi auguro che alcuni personaggi siano esagerati allo scopo di creare delle situazioni divertenti (mi auguro vivamente che non esista davvero gente cosi), ottima per farsi quattro risate in vista del Natale.

Voto: 4/5. Sono buona, e` Natale :D



venerdì 29 dicembre 2017

"NOS4R2" di Joe Hill - Cosa ne penso?

"Vic McQueen e` una ragazzina come tante altre. Le piace girare con la sua bici, ha una migliore amica, adora il papa`...ma Vic ha anche qualcosa di speciale. Riesce a trovare qualsiasi cosa venga persa. Le basta saltare sulla sua bici e entrare in un pericoloso ponte pericolante...che in realta` non esiste! Si, perche` lo Shortway Bridge e` andato distrutto anni prima.
Anche Charlie Manx e` in grado di arrivare in un posto incredibile e immaginario grazie alla sua particolarissima auto, una Wraith del 1938 la cui targa e` appunto NOS4R2. Charlie Manx prende i bambini infelici, sicuramente destinati a una vita miserabile per colpa di genitori, e li porta a Christmasland, dove ogni mattina e` la mattina di Natale e ogni notte e` la vigilia. Non e` bellissimo?
Peccato che Charlie Manx non sia un benefattore, ma un killer che uccide i genitori e si nutre della giovinezza dei bambini, trasformandoli in piccoli vampiri senza cuore, come lui.
Charlie Manx sembra inafferrabile e nessuno e` in grado di fermarlo. Fino a quando Charlie incontra Victoria McQueen."




Come prima lettura natalizia, ho voluto cercare un libro che conciliasse la mia voglia di Natale con la mia passione per l'horror. Potrebbe sembrare difficile trovare un libro cosi ma per fortuna ci ha pensato Joe Hill, con uno dei suoi libri che ha riscosso piu` successo in assoluto.

Joe Hill ha un cognome importante. King. E` quindi normale che per quanto si tenti di non farlo, i paragoni tra lui e il suo piu` celebre padre vengano spontanei. Avevo quindi timore che tentasse di imitarlo e non ne fosse all'altezza. Wrooong! Il tocco Kinghiano c'e`, e` palese, ma Joe riesce a farlo suo, sfornando un gran bel libro che cattura fin dalle prime pagine.

Tutto ruota intorno alla capacita` di alcune persone, come Victoria, Charlie e la bibliotecaria Maggie, di utilizzare oggetti comuni come una bici o un'auto, come veicolo per rendere reali le loro fantasie.
Victoria immagina ardentemente di attraversare lo Shortwaybridge per teletrasportarsi nei luoghi dove si trovano oggetti persi. Charlie utilizza la sua auto per raggiungere Christmasland, l'unico luogo dove secondo lui e` possibile essere felici. Perche` chi non e` felice il giorno di Natale?

Ma questi viaggi hanno un prezzo. Victoria sviluppa ben presto una forma di schizofrenia che rovinera` la sua vita da adulta, mentre Charlie Manx perde a poco a poco la sua umanita`, diventando un vampiro che si nutre dell'infelicita` altrui, soprattutto dei bambini.

Charlie e` un uomo molto vecchio, che continua a vivere grazie alla sua auto, ormai diventata parte di lui ma che gli ha tolto l'umanita`. Non che da umano sia stato particolarmente buono o simpatico. Tira fuori piu` volte commenti che nessuno gli ha chiesto sulle donne, sui tatuaggi, sul mondo attuale che per lui, che durante il primo appuntamento con sua moglie era andato al cinema a vedere un film muto, sono incomprensibili. E` un vecchio misogino e bigotto, che si e` sempre fatto mettere i piedi in testa dalla moglie fino a quando non e` scoppiato e per vendicarsi uccide moglie e figlie, le prime bambine portate a Christmasland.

Charlie Manx non si rende veramente conto di cio` che fa, e` convinto nella sua mentalita` contorta di aiutare i bambini che rapisce. Peccato che fa due errori. Il primo e` lasciare in vita Vic McQueen diciassettenne. Il secondo e` cercare Vic da adulta e vendicarsi prendendo suo figlio Wayne.

Vic sara` una donna mezza pazza, ex-tossicodipendente, con problemi di gestione della rabbia, paranoica, incasinatissima, ma ha le palle, fin da piccola. E quando Charlie prende Wayne niente e nessuno riesce a fermarla.

Il resto e` da scoprire. Se ho stuzzicato la vostra curiosita`c'e` ancora tanto da leggere e da scoprire.
Questo libro mi e` piaciuto veramente tanto e credo di aver individuato chi, tra la prole di King, puo` avere ereditato un pochino di talento!

La cosa che non mi e` piaciuta (ovviamente qualcosa c'e` sempre) e` che a un certo punto inizia a dilungarsi un po` troppo. Dal momento in cui Charlie prende Wayne a quando Vic riesce effettivamente a raggiungerli, ci passano capitoli interi dove a Vic succede di tutto e qualsiasi cosa le mette i bastoni tra le ruote. Va bene la suspense, ma qui mi e` sembrata un pochino esasperata. A un certo punto ho gridato “E basta! Ma quanto puoi essere sfigata??”.
Forse Joe voleva allungare un po` il brodo, non saprei, ma ecco, quel pezzo li l'avrei accorciato un tantino.

Per il resto, consiglio vivamente questo libro!! Voto 4.5/5!




giovedì 7 dicembre 2017

"Assassinio sull'Orient Express" di Agatha Christie - Cosa ne penso?


Una fredda notte d'inverno nei Balcani. L'Orient Express, il leggendario treno delle spie e degli avventurieri internazionali, si ferma sui binari. Al mattino seguente il miliardario Simon Ratchett viene trovato morto, ucciso da dodici pugnalate. La porta del suo scompartimento e` chiusa dall'interno, la neve fresca non reca tracce. L'assassino deve per forza nascondersi tra i viaggiatori, ma nessuno di loro sembra aver avuto alcun motivo per commettere il crimine. Tocchera` a Poirot il compito di svolgere le indagini e risolvere brillantemente il caso.



Eccomi con la solita cornicina kitsch a rovinare la foto di un bel libro, pronta pronta per scrivere il mio parere su uno dei libri piu`celebri della signora del giallo!
Ho iniziato solo quest'anno ad avvicinarmi ad Agatha Christie e al genere giallo, in generale, quindi sono ancora fresca e inesperta. Se quindi non faro` analisi approfondite, chiedo venia in anticipo!

Ho voluto leggere "Assassinio sull`Orient Express", saltando a pie` pari circa una decina di libri in ordine cronologico, perche` il 30 Novembre e` uscito al cinema la nuova versione del film, con un sacco di attoroni superfighi, e quindi, non avendo idea della trama, ho letto immediatamente il libro senza neanche leggere il retro. Ho iniziato la lettura, quindi, completamente ignara non solo di quello che sarebbe successo, ma perfino di chi sarebbe stata la vittima.

Lo stile e` quello di Agatha Christie, veloce, semplice nella lettura, con pochi fronzoli, ma efficace. Ti fa ragionare dalla prima all`ultima riga per cercare di seguire il ragionamento di Poirot, per cercare di capire chi e` l`assassino, ma puntualmente non ci arriverai mai! Agatha e` sempre un passo avanti a noi. Ti prende per mano e ti guida verso un certo percorso, un certo ragionamento...tu ti fidi, ma e` alla fine che arriva la mazzata finale. Non hai capito proprio niente mio caro lettore!

La storia ` anche molto toccante, il presunto movente per l`omicido e` legato al passato della vittima e a un terribile fatto di cronaca nera di cui e` stato protagonista. Il problema e` che, almeno all'inizio, nessuno dei 12 passeggeri sembra minimamente collegato a quella brutta storia.

Ma Poirot e` piu` intelligente di noi comuni mortali. Gli indiziati possono sembrare i piu` sinceri e convincenti possibile a un normale investigatore, o ai due compagni di indagini di Poirot per questa storia, che non sono neanche del mestiere. Ma a Poitot non la si fa! Tu dici "Bah", e lui e` in grado quasi di leggerti nella mente. Ecco quindi che piano piano Hercule ci svela che niente e` come sembra...e che in realta` ciascuno di loro avrebbe avuto un movente per l`omicidio. 

La Christie passa quindi da farti sospettare prima di una persona, poi di un`altra, poi ti confonde le idee facendoti sospettare di tutti, e poi...la rivelazione finale. Qualcuno dice che l`aveva capito fin dall'inizio, io dico umilmente che non me l'aspettavo, ma dal momento in cui ho saputo la verita` ho capito. E approvato. E appoggiato anche la scelta di Poirot sul destino del colpevole. 

Come sempre c'e` qualcosa che non mi e` piaciuto molto. Questa cosa sarebbe proprio Poirot! Nella mia testa ho l`immagine del Poirot di Styles Court e dei film interpretati da David Suchet. E` l'immagine di un investigatore eccentrico, con un`alta considerazione delle sue capacita` ma allo stesso tempo anche un po` buffo. Il Poirot che si trova sull'Orient Express, invece, e` stato un po` antipatico; l'ho trovato spento e anche un pelino supponente. E` solo una mia impressione?

Per concludere, un bel libro giallo, anzi, un vero classico del giallo! Consigliatissimo se siete tra le 10 persone al mondo come me che non l'avevano ancora letto :D











domenica 3 dicembre 2017

"Cthulhu - i racconti del mito" di H.P. Lovecraft - Cosa ne penso?


So che la cornice mal si adatta al genere di questo libro...ma siamo a Dicembre, e anche il mio blog si adatterà e si vestirà per l'occasione! 

Dunque, è un pochino difficile parlare di questo libro, perché è complesso. È innanzitutto, una raccolta di tutti i racconti di H.P. Lovecraft che ruotano attorno alla figura di Cthulhu, la sua provenienza misteriosa,  il suo spaventoso culto e la minaccia di un suo ritorno. 

Cthulhu è un alieno, un mostro, una divinità crudele e antichissima, ancora più antica della nascita dell'uomo. 
Lovecraft ci racconta infatti che la razza umana non è stata la prima forma di vita intelligente su questo pianeta. Attraverso i racconti dei vari protagonisti di queste novelle, veniamo a sapere che milioni di anni fa delle popolazioni aliene sono approdate sulla Terra, colonizzandola, costruendo enormi città, e portando la loro cultura e le loro tradizioni. Qualche popolazione è pacifica, altre molto meno.
Hanno colonizzato tutto il mondo, ma in particolar modo hanno apprezzato il Medio Oriente, l'Antartide e (ovviamente) gli Stati Uniti. Ma se nei primi due luoghi ormai troviamo solo città nascoste e in rovina, negli Stati Uniti l'antico culto di Cthulhu sopravvive. I fedelissimi aspettano e si preparano, con riti e sacrifici terrificanti, al risveglio di Cthulhu. E Lovecraft ci fa capire che quando questo succederà sarà terribile.

All'inizio del post dicevo che il libro è complesso. Lovecraft, infatti, ha  uno stile un po' complicato, in alcuni racconti anche troppo arzigogolato e astratto, perciò a primo impatto la lettura è leggermente ostica. Ma quando poi si prende confidenza con la sua scrittura, quello che si apre davanti al lettore è un mondo fantastico e spaventoso allo stesso tempo. 
Lovecraft ha messo insieme tanti generi. L'horror e la fantascienza sono i predominanti. 
L'atmosfera di tutti i racconti è lugubre ma molto affascinante! 
I racconti poi, sono tutti intrecciati tra di loro, hanno sempre qualcosa in comune. Dei luoghi, qualche personaggio, qualche evento vissuto in racconto potrebbe essere citato in un altro. Ma soprattutto, ciò che unisce tutti i racconti è il famigerato Necronomicon, un libro nero, terribile e proibito, la Bibbia per il culto di Cthulhu e degli altri antichi.

I racconti sono tutti eccellenti, anche se ovviamente ho avuto i miei preferiti e i miei bocciati.
I più interessanti sono stati, per me, "Il caso di Charles Dexter Ward", "La cosa sulla soglia" e "L'ombra calata dal tempo".
Quelli invece che non mi sono piaciuti sono "Le montagne della follia", "La casa delle streghe" e "Gli altri dei". Il motivo è che in questi racconti, lo stile astratto o descrittivo diventa decisamente troppo. Troppo pesante, rende difficile la concentrazione e un po' noiosa la lettura. 
Abbiano capito che a Lovecraft piace soffermarsi sulla descrizione dell'architettura delle città degli Antichi...ma basta! 

Ci sarebbe tanto altro da scrivere, ma non c'è  spazio, e forse non ne sono neanche in grado. Per fare una vera analisi di Lovecraft ci vorrebbe una persona più preparata. 
Io sono solo una lettrice che adora le storie angoscianti e ben scritte, e per questo motivo gli do 5+++ 😂

P.s. in commercio, sempre della Mondadori,  c'è anche una figherrima edizione del Necronomicom. Dite che sarà mia? 

domenica 26 novembre 2017

“Speciale Natalizio – Consigli di Natale”


Buongiorno a tutti! Finalmente, dopo quasi un mese torno a riesumare il blog! E` stato un mese veramente intenso, in cui ho avuto poco tempo per leggere. Ho letto ovunque, anche in macchina prima di entrare a lavoro, perche` la mia lettura di Novembre era bella tosta e ho fatto di tutto per finirla in tempo per poter cominciare, dal 1 Dicembre, con le letture a tema natalizio.

Io amo il Natale, mi e` sempre piaciuto! Se per la maggior parte dell'anno sono senz'anima (:D), a Dicembre mi trasformo in uno dei folletti di Babbo Natale. Il mio progetto e`quello di fare 24 giorni non-stop di letture a tema. Ho pensato quindi di scrivere un post tutto dedicato al Natale, esattamente come ho fatto per Halloween, in modo che, se qualcuno di questi libri dovesse incuriosirvi, mi farebbe piacere leggerlo insieme a voi :)


Ecco quindi cosa leggero` dal 1 al 24 Dicembre:



NOS4R2 (o NOS4A2), di Joe Hill


 “Victoria McQueen ha la stupefacente capacita` di trovare le cose smarrite. Quando passa con la sua bicicletta sul vecchio e traballante ponte coperto nei boschi dietro casa, emerge sempre nel posto in cui deve andare. Vic tiene segreta questa sua insolita abilita` perche` sa che nessuno le crederebbe.
Anche Charles Talent Manx ha una dote tutta sua. Gli piace portare in giro i bambini sulla sua Rolls-Royce del '38...”

Il mio Dicembre partira` con il botto. Non vedo l'ora di iniziare questo libro, perche`prima di tutto, pur essendo a tema natalizio, si abbina perfettamente alle corde mie e del mio blog. In secondo luogo, ho sentito parlare davvero molto bene di questo autore, capace di creare delle belle storie ansiogene e terrificanti. Terzo...dunque...per chi non lo sapesse, il nome completo di questo scrittore e` Joseph Hillstrom King. Parente? Si, per essere precisi e` il figlio del Re. Quindi ecco, diciamo che spero che qualcosina l'abbia ereditata!



 Fuga dal Natale, di John Grisham


 “I Krank sono la tipica famiglia americana a cui piace il Natale. Ma proprio tanto. In particolare gli piace spendere soldi in regali, fare a gara con i vicini per chi ha le decorazioni migliori, fare donazioni ai bisognosi...ma siamo sicuri che gli piaccia cosi tanto? Perche` quest'anno la loro adorata Blair non sara` a casa per festeggiare con loro. E allora, perche` non mandare il Natale all'aria per una volta, e spendere le stesse cifre folli per organizzare un bel viaggetto ai Caraibi?
Peccato che all'ultimo momento Blair telefona...sara` a casa per Natale! Da questo momento in poi partira` una corsa esilarante per recuperare in fretta regali e decorazioni...sara` una battaglia all'ultima lucina di Natale.”

Siccome a Natale siamo tutti piu` dolci, ho deciso di discostarmi un po` dalle mie solite letture e quindi proseguiro` con questo breve libro, che avevo gia` letto anni fa e che avevo trovato veramente carino e divertente! Se volete leggere una simpatica avventura natalizia, questo Grisham fa per voi!



Canto di Natale, di Charles Dickens


 “Nella gelida notte della vigilia di Natale, il crudele Scrooge ricevera` la visita di tre spiriti. Essi rappresentano il Natale passato, il Natale presente e il Natale futuro. Sara` un breve ma intenso viaggio per il vecchio, per cercare di recuperare almeno in parte tutto il male e la cattiveria che ha seminato durante gli anni. Riuscira` Scrooge a cambiare e a recuperare la sua umanita` prima che sia troppo tardi?”

E per finire, la mia storia di Natale preferita, che ho intenzione di leggere esattamente il giorno della vigilia di Natale. Un racconto abbastanza breve ma a cui sono affezionata da sempre. Il racconto originale di Dickens, lo ammetto, non l'ho mai letto, ma amo tutte le versioni possibili e immaginabili che siano mai uscite. La mia preferita? “Festa in casa Muppet”. Se non l'avete mai visto, vedetelo!!

E Buon Natale a tutti :D


sabato 28 ottobre 2017

"Manuale per sopravvivere agli zombi" di Max Brooks - Cosa ne penso?

“Il mondo e` infestato dai morti viventi? Niente paura: affidatevi con tranquillita` al Manuale per sopravvivere agli zombi. C'e` tutto quello di cui avete bisogno. Armi, tecniche e terreni di combattimento, una descrizione attenta di usi, costumi e miti degli zombi, analisi dei principali metodi di difesa, attacco, di fuga. Senza trascurare i consigli su come si vive in un mondo dominato dai non-morti.
E` presente anche un bonus: <Attacchi documentati>, dove troverete la vera storia del mondo dal primo attacco zombi circa nel 60000 a.c. fino ad oggi. Grazie a questo manuale, la sopravvivenza e` quasi assicurata!”


Volete una lettura totalmente diversa dal solito? Leggete un manuale per la sopravvivenza. Visto che poi il tema di questo mese e` Halloween, questo e` proprio l'ideale! Chissa`...magari gli zombie si risveglieranno davvero martedi prossimo. Se leggerete questo manuale pero`, scoprirete che 1) dai cimiteri e dalle tombe non abbiamo proprio niente da temere e 2) se vogliamo prepararci ora per martedi allora siamo gia spacciati. Avremmo dovuto iniziare anni fa! Oh cavolo…

Scherzi a parte, per quanto questo libro sia stato scritto con una estrema serieta` e` ovviamente da prendere in maniera assolutamente ironica! Ragazzi, lo scrittore e` Max Brooks, produttore di Hollywood e figlio di Mel Brooks (Frankenstein Junior, Balle spaziali, Dracula morto e contento, Robin Hood-Un uomo in calzamaglia vi dicono niente?). Quella famiglia l'ironia ce l'ha nel sangue! E` estremamente dettagliato tanto che a volte si stenta a non prenderlo veramente sul serio e questo rende la lettura un pochino surreale.
Come un bravo manuale che si rispetti, almeno come credo che siano, e` diviso in varie sezioni. Le piu` carine a parer mio sono state la prima e l'ultima. Nel primo capitolo si parla degli zombie, dell'infezione da solanum e da brava scienziata quale in teoria sarei mi sono divertita a leggerla perche in effetti non ha tutti i torti; se gli zombie esistessero veramente molto probabilmente funzionerebbero in questo modo. L'ultimo capitolo e` un resoconto di attacchi di zombie avvenuti fin dalla preistoria. Molto carini, ma anche qui, ricordatevi sempre che per quanto sembri serio in realta` Max prende un po` per i fondelli i lettori (e i complottisti). Addirittura il Vallo di Adriano sarebbe stato costruito per fermare un'orda di zombie...una sorta di Barriera di Westeros. Quando sono arrivata a questo punto ho riso abbastanza!
I capitoli centrali invece sono interessanti, ma anche un po` noiosetti. Sono in sostanza tecniche di sopravvivenza, fuga, attacco, difesa e via dicendo, con tanto di analisi degli ambienti e elenchi della spesa.

Lettura carina, simpatica e adatta ad immergersi nell'atmosfera di questo mese. Ovviamente non un capolavoro. Lo consiglio? Se volete fare una lettura diversa dal solito, si. Voto: 3/5.

-Happy Halloween-

venerdì 27 ottobre 2017

"Pet Sematary" di Stephen King - Cosa ne penso?

“In una limpida giornata di fine estate, la famiglia Creed si trasferisce in un tranquillo sobborgo residenziale di una cittadine del Maine. Non lontano dalla loro casa, al centro di una radura sorge Pet Sematary, un luogo dove i ragazzi del circondario sono soliti seppellire i propri animali. Ben presto, pero`, la serena esistenza dei Creed viene sconvolta da una serie di episodi inquietanti e dall'improvviso ridestarsi di forze oscure e malefiche.”



Ho fatto passare un paio di giorni prima di scrivere perche` dovevo metabolizzare tutto quello che ho letto. Sapevo dell'esistenza di Pet Sematary, sia il libro che il film, ma non avevo idea della trama. Volete sapere che idea mi ero fatta? Allora, parlando di un cimitero degli animali e essendo un libro di King, mi ero immaginata orde di animali zombie che si risvegliavano all'improvviso e andavano a infestare il quartiere, gente mangiata viva dal suo Fuffi, insomma, una sorta di “I vendicatori” ma piu` macabro. WRONG! Ho preso una cantonata terribile.
Il libro parte da un cimitero di animali, e a un certo punto c'e` effettivamente un animale domestico che viene riportato in vita (e questo fatto da il via alle catastrofi finali), ma il libro e` molto di piu`, decisamente di piu`. Il tema principale di questo romanzo e` il dolore per la perdita di animali e (soprattutto) persone care, e` il lutto, e` l'incapacita` dell'essere umano di accettare la morte; perdere definitivamente chi vogliamo bene ci fa letteralmente impazzire. Chi di noi non farebbe di tutto per rivedere ancora una volta chi abbiamo perso? Pensate se scoprissimo un modo per riportarli qui.
Ma sarebbe un bene? Ovviamente Stephen King, nel modo tutto suo ci fa capire che a volte, le cose morte devono rimanere morte!
Ho amato il modo in cui King affronta questo tema che colpisce tutti noi, mi ha totalmente scombussolata.

Il libro e` diviso in tre parti. La prima e` introduttiva, ci vengono presentati i personaggi, il luogo, e la misteriosa storia del terreno dei micmac. La terza parte e` ovviamente la conclusione con un finale da togliere il fiato. Ma e` la seconda parte che ho letteralmente adorato. E` la migliore, la piu` potente e fate attenzione, quella che vi straziera` maggiormente. Proprio all'inizio di questa seconda parte King lancia un bomba enorme. Il primo pensiero e` “No, non puo` essere arrivato a tanto”, eppure si, signori, l'ha fatto. E forse e` questo che colpisce ancora di piu` e fa veramente percepire il dolore, quello vero.

Non voglio fare spoiler, anche se King li fa. Un paio di volte annuncia la bomba qualche pagina prima. Se all'inizio questa cosa mi ha fatto arrabbiare, piu` avanti l'ho apprezzata, perche` almeno mi ha preparata psicologicamente, almeno un pizzico. L'ho gia detto che non sono una persona che si commuove facilmente, ma qui, soprattutto nella seconda parte, ci sono quasi arrivata.

I personaggi mi sono piaciuti tutti, soprattutto il vecchio Jud, Ellie e anche Rachel. All'inizio Rachel mi stava sulle palle, lo ammetto. La scenata isterica di fronte alla possibilita` della morte del gatto di casa l'avevo trovata esagerata. Poi pero` la stessa Rachel piu` avanti ci spiega perche` ha cosi tanta paura della morte. E ci credo poverina! Il fatto di essersi liberata da questo peso la rende anche piu` forte e da quel momento in poi l'ho veramente apprezzata. Se vi verra` in mente di biasimare Louis Creed, a un certo punto (e verra`, perche` il casino MATERIALMENTE lo crea lui), ricordate che tutti, da lui a Jud, sono manovrati da una forza oscura e malvagia che risiede nel cimitero dei micmac. Per quanto provino a resistere purtroppo verranno puniti con una pena maggiore.

E qui faccio una riflessione. Certo che tra Derry, Ludlow e qualche altro posto che probabilmente ignoro, il Maine e` il covo del male assoluto! Smettiamola di dare la colpa a Jessica Fletcher per l'alto tasso di omicidi, perche` la bocca dell'inferno e` nel Maine, mica a Sunnydale! Ricordatemi di non andarci mai.

Ci sarebbero tante altre cose da dire su questo libro che probabilmente rimarrei qua a scrivere per giorni. Il mio libro preferito di Stephen King rimane It, ma Pet Sematary si e` conquistato il secondo posto nel mio cuore. E` un libro bellissimo, straziante. Non so se lo rileggero` molto presto perche` prima dovro` prepararmi psicologicamente, e fatelo anche voi se non l'avete mai letto ma lo straconsiglio! Voto 5/5.


  

sabato 21 ottobre 2017

"Dracula" di Bram Stoker - Cosa ne penso?

Jonathan Harker, procuratore legale londinese, arriva in Transilvania dove si trova immerso fin da subito in un viaggio spaventoso. Le cose non migliorano quando finalmente arrivera` al castello del suo cliente, un signore vestito di nero, dagli occhi troppo rossi e dai denti troppo bianchi. Il suo cliente e` il conte Dracula. Harker si rendera` ben presto conto che il padrone di casa non e` solo strano; c'e` un segreto molto piu` spaventoso che lo riguarda.
Quando finalmente Jonathan riuscira` a scappare pero`, scoprira` che Dracula e` riuscito nel suo intento di arrivare a Londra, dove spera di stabilire la sua nuova dimora. In Inghilterra pero` Dracula trovera` un gruppo di persone guidato da Van Helsing, che lo conosce bene. La missione del gruppo sara` trovare e eliminare il terribile conte e cosi salvare la vita di Mina, sulla quale Dracula ha dei piani precisi.


La settimana scorsa ho chiesto in un sondaggio su Instagram se leggete anche le prefazioni dei libri o se andate direttamente al romanzo. Ha vinto il “ma che me ne frega di quella roba”. Male ragazzi, male! Io ho imparato a leggerle, perche` spesso: 1) aiutano la comprensione del romanzo stesso e 2) a volte gli autori danno delle informazioni interessanti.
Quella che ho appreso io leggendo la prefazione di questo libro e` che la storia che Stoker si sia ispirato al principe Vlad III Tepes (l'Impalatore) e` una bufala. Ha preso in prestito il nome ma per il resto Dracula il vampiro ha poco o niente a che fare con Vlad III. Interessante? Per me si, almeno la smettero` di chiamarlo l'Impalatore :D

Parlando del libro, ho letto in giro che parecchia gente e` rimasta insoddisfatta da questo libro. Chi lo definisce pesante, chi dice “Mi aspettavo di piu” oppure “Non e` quello che mi aspettavo”. Devo dire che questa e` la stessa reazione che ho avuto io la prima volta che l'ho letto, qualche anno fa. Non e` che non mi fosse piaciuto ma anche io avevo provato una sorta di insoddisfazione. Credo che il motivo sia perche` Dracula e` stato il precursore di tutto cio` che riguarda il mondo dei vampiri; da quando questo libro e` stato pubblicato (1897) quanti adattamenti cinematografici, televisivi, letterari e teatrali possiamo contare? Una marea! E ogni volta gli autori si sono “ispirati”, aggiungendo o togliendo dettagli, per cui alla fine, al 2017 siamo arrivati ad avere un'idea di Dracula abbastanza diversa dall'originale. Vi aspettate un vampiro tormentato? Una storia d'amore? Un essere estremamente intelligente? Non sara` cosi. Van Helsing lo definisce piu` volte un essere con “un cervello bambino”; e` intelligente, ma usa molto il suo istinto animalesco, non cerca la donna della sua vita, o la redenzione. E` solo un animale, una sorta di demone in cui la vera anima e` imprigionata e potra` avere pace solo quando l'essere che la contiene verra` ucciso.

Il mio consiglio e` quello di non aspettarvi niente. Liberate la mente dai pregiudizi e dalle immagini che avete di Dracula e solo allora vi gusterete questo libro. Con questa rilettura io l'ho fatto e ho trovato il libro enormemente bello. L'atmosfera gotica la fa da padrona. Il libro e` strutturato come una serie di lettere e stralci di diari (mooooolto dettagliati) di tutti i protagonisti in gioco, non c'e` nessun narratore. E anche questo particolare mi e` piaciuto.
Nonostante il libro sia intitolato Dracula, il vampiro e` poco presente nel libro. I veri protagonisti sono quelli che gli danno la caccia, con le loro storie e i loro sforzi per stanare il vampiro, i loro momenti di sconforto e di forza.

Ora le cose che mi sono piaciute meno. Prima di tutto l'eccessiva tendenza di Stoker a descrivere TUTTO nei minimi particolari e a essere prolisso. In alcuni casi, come la descrizione iniziale del viaggio di Jonathan, questa serve, e` anzi fondamentale per creare nel lettore quella predisposizione mentale a essere terrorizzato, inorridito. E` azzeccato. In altri casi invece l'autore avrebbe fatto bene a risparmiare un po` di carta perche` erano abbastanza noiose e inutili.
L'ultima cosa che mi ha infastidito molto e` l'estremo maschilismo che trasuda da tutti i pori dei protagonisti. In sostanza Mina non puo` partecipare a niente perche` e` una donna; non puo` neanche vedere o sentire niente perche` essendo una donna non reggerebbe. Peccato signori miei, che Mina ha piu` attributi di tutti, non si spaventa cosi facilmente, ha un carattere fortissimo, e` la piu intelligente di tutti e se non fosse per lei quelli li avrebbero brancolato nel buio per tutto il libro. Meh. Ricordiamoci del periodo in cui e` stato scritto...lo giustifico per quello. Perche` se penso che c'e` gente che ragiona cosi ancora adesso mi deprimo.

Quindi, seguite il mio consiglio e dategli una chance. E` un classico che tutti dovrebbero leggere! Voto 5/5!



mercoledì 11 ottobre 2017

"Re Nero" di Massimo Mayde - Cosa ne penso?

Cracovia, 1887. Uno straniero viene trovato in fin di vita lungo una strada buia. Il volto orribilmente sfigurato riporta i segni di una malattia sconosciuta.
A questa misteriosa scoperta segue un macabro annuncio, come un monito dal regno dei morti: nel piccolo monastero sulle rive della Vistola, la “Lanterna dei morti”, che un tempo serviva a segnalare la presenza degli appestati nella citta`, si riaccende da sola dopo piu` di 400 anni. Nella nebbia il suo lume spettrale annuncia l'avvento di qualcosa di terribile.

Il dottor Laska e il dottor Lucas Van der Meer iniziano ad indagare. Scopriranno cosi una verita` da incubo dietro l'epidemia di Peste Nera che sta mettendo in ginocchio l'Est Europa.


Prima di cominciare il mio commento vorrei fare una precisazione. Questo libro mi e` stato mandato dalla casa editrice ABEditore, una piccola casa editrice milanese che ho conosciuto pochi mesi fa e che mi ha colpita sia per le scelte editoriali che per la bellezza dei loro libri. La settimana scorsa mi hanno fatto questo bel regalo (e sono rimasta sorpresa perche` comunque il mio profilo e il mio blog sono neonati e piccolini). Non mi e` stata chiesta nessuna recensione (e di conseguenza nessuna pressione per parlarne), quindi quello che scrivero` e` il mio pensiero libero.

Bene. La storia. Il libro inizia con il botto! Gia dal primo capitolo Massimo Mayde e` stato capace di creare ansia e suspence. Mi riferisco per esempio al momento in cui il Dottor Laska, uno dei protagonisti di questo romanzo, viene chiamato per vedere lo sconosciuto trovato in un vicolo orribilmente deturpato. Piu` ci avviciniamo alla stanza e piu` la sensazione di ansia aumenta. E` come quando sappiamo che vedremo una scena raccapricciante ma la nostra curiosita` e` piu` forte e quindi con un occhio aperto continuiamo a guardare. Ansia e raccapriccio dunque. Se siete di deboli di cuore e di stomaco attenzione, perche` Mayde non risparmia mai scene molto violente e crude. Alla violenza, pero`, si alternano alcuni passi o capitoli molto poetici, sognanti. Malinconici.
Rimarrete con il fiato sospeso fino alla fine, con la resa dei conti finale e il colpo di scena. Di piu non si dice :P

Un'altra cosa che ho apprezzato e` che ci sono molte parti descrittive ma e` fatto in maniera piacevole. Spesso non gradisco quando l'autore si sofferma a descrivere tutti i particolari. In questo libro invece queste descrizioni sono piacevoli, per niente pesanti e riescono a far inquadrare bene la scena, come se fossimo di fronte a un film.

I personaggi. Questo libro e` pieno di protagonisti, a un certo punto ne abbiamo addirittura sei! Questo e` di solito un rischio, potrebbe generare confusione perche` nessuno e` comparsa, ma tutti sono sullo stesso piano e parte attiva nella storia. Qui pero` vengono caratterizzati bene, ciascuno con il proprio modo di fare, di parlare e con il proprio carattere.

Sulla copertina troviamo scritto: <Tra realta` storica e finzione, l'autore imprime a questo romanzo una poetica onirica che sa andare oltre i limiti del terrore, e al tempo stesso un saggio ricco di informazioni riguardo il fenomeno del vampirismo storico, partendo dalla distruzione del canone vampiro-aristocratico a favore di una visione del vampiro come creatura immemore>. Non potrei descriverlo meglio. Nel libro si trovano tante citazioni e passi di libri realmente scritti sui vampiri; non romanzi, ma saggi e dissertazioni. Inoltre non troviamo vampiri luccicanti, anime dannate che per amore trovano la redenzione e ora mi trattengo oppure esce fuori la mia parte scurrile. Qui non troviamo neanche il Dracula cosi` come lo conosciamo, ma abbiamo dei vampiri che sono delle vere e proprie bestie. Dei demoni. C'e` tanto folkore e leggende popolari interessanti da scoprire.

Una menzione finale per il libro, cosi` come e` stato stampato dalla casa editrice. La copertina, le illustrazioni all'interno mostrano tutto l'impegno, la passione e la voglia di fare le cose fatte bene da parte degli editori. Sono spettacolari. MA, a questo punto devo trovare una cosa negativa. Questo commento non puo` essere tutto un Ammmore incondizionato. Cosa ho odiato? Lo spessore della copertina. Non e` una scemenza, giuro, e` piu` sottile delle pagine interne! Questo la rende molto fragile, tanto che avevo paura di metterlo in borsa o di prenderlo male e sentire gli strappi. Capisco che essendo piccoli, bisogna anche badare al risparmio, I know. Ma prendere in mano questo libro e`stata tachicardia ogni volta.

Basta cosi! A tutti quelli che vogliono leggere un bel libro sui vampiri, scritto bene, lo consiglio assolutamente. Io me ne sono innamorata! Massimo, ti do 5/5. per me una rarita`!

-Happy Halloween!
  

giovedì 5 ottobre 2017

"Giro di vite" di Henry James - Cosa ne penso?

E` sera, e` tardi ormai, e un gruppo di persone si ritrova davanti al fuoco a raccontarsi storie di fantasmi. Tra questi c'e` Douglas, che dice di essere a conoscenza di una storia terrificante realmente accaduta e che riguarda dei bambini. Dopo essersi procurato il manoscritto della protagonista di questa vicenda, morta vent'anni prima, il signor Douglas inizia a leggerlo davanti ai presenti.
Da questo momento in poi la narratrice e` la signorina chiamata a fare da istitutrice a due orfani, i piccoli Miles e Flora. L'iniziale atmosfera idilliaca verra` ben presto rotta dalle apparizioni di due inquietanti personaggi, che si scoprira` essere un domestico e la precedente istitutrice dei bambini. Piccolo particolare: entrambi sono morti da tempo. Comincia quindi una spirale sempre piu` inquietante che travolgera` la psiche della donna, impegnata a difendere Miles e Flora dalle grinfie dei due malvagi fantasmi. Ma i bambini hanno davvero bisogno della sua protezione?



Premetto che prima di leggere un libro mi informo sempre e cosi ho scoperto di essere un'ignorante. Non avevo mai sentito parlare di questo libro e invece ho scoperto che oltre a essere un classico, che ha avuto anche alcune trasposizioni cinematografiche, ha anche ispirato molti scrittori, registi e uno dei miei film preferiti, “The others”. La storia in questo caso e` diversa ma l'atmosfera e` quella! Da brividi! Per i miei gusti, comunque, questo libro ha degli aspetti sia positivi che negativi.

Partiamo dai negativi. Il racconto e` un immenso monologo della protagonista, la nuova istitutrice dei bambini. Ci sta, sono le sue memorie. Il problema e` che in tanti punti la narrazione si perde nelle sue considerazioni personali, negli elogi esagerati a questi bambini che all'inizio le sembrano perfetti, film mentali e autocelebrazioni del suo coraggio. La pesantezza! Tutto questo mette il dubbio che la signorina tanto normale non sia. Il suo esagerato attaccamento ai bambini, quasi morboso e la sua ossessione per le apparizioni suggeriscono che non sia molto stabile ne` equilibrata. Questo aspetto, pero`, se da una parte me l'ha resa insopportabile, dall'altra contribuisce molto a creare le atmosfere angoscianti e inquietanti, e qui arriviamo quindi ai lati positivi.

Tra questi ci sono sicuramente le scene delle apparizioni spettrali, che finalmente, dopo tanti libri su fantasmi e mostri in generale, mi hanno turbata! Sono delle scene veramente da brivido!
Per tutta la durata del libro, poi, non si sa mai se quello che sta succedendo e` reale (ossia i fantasmi e il fatto che i bambini sanno, ma sono in qualche modo complici degli stessi spettri) oppure se in realta` non sta succedendo niente di tutto questo, ma stiamo solo assistendo alla graduale perdita della sanita` mentale della donna. E` tutto vero o e` solo frutto della sua immaginazione? E la governante e` davvero sua amica? Le crede oppure sta alimentando queste sue fantasie in un piano contorto per liberarsi di lei? A ogni pagina si cambia idea.
Tranquilli, non sono spoiler perche` non lo sapremo mai. Il libro ha un finale inaspettato e che lascia aperto all'interpretazione del lettore. Il classico finale da WTF, appunto! Ammetto di aver avuto il dubbio di essere tonta io e di non aver capito il libro ma da quello che ho letto in giro in effetti e` cosi.

E` un libro sicuramente interessante, anche se a tratti un po` noioso. Ho perso parecchie volte l'attenzione, sono sincera, ma le scene spettrali e l'aspetto psicologico lo salvano. A questo libro do quindi il voto di 3.5/5.  

martedì 3 ottobre 2017

"L'abbazia di Northanger" di Jane Austen - Cosa ne penso?

La diciassettenne Catherine Morland viene invitata da amici di famiglia a trascorrere qualche settimana a Bath, dove potra` frequentare un po` di mondanita` e dove incontrera` la bella Isabella Thorpe e i fratelli Henry e Eleanor Tilney. Questi ultimi la inviteranno infine a trascorrere qualche giorno presso la loro casa, l'ex abbazia di Northanger. Suggestionata dal luogo e ancora piu` dalle intense letture di romanzi dell'orrore, la giovane vive la vacanza alterando banali eventi quotidiani alla luce di immaginarie atmosfere di terrore. Una serie di malintesi, frutto della sua fantasia, mette a repentaglio i rapporti con il suo amato Henry. La situazione si complichera` ancora di piu` quando il generale Tilney, che sognava un matrimonio tra Catherine e suo figlio, scoprira` la vera situazione economica della famiglia Morland. Come si risolvera` la situazione per la nostra fantasiosa protagonista?


“L'abbazia di Northanger” e` uno degli ultimi romanzi della Austen a essere pubblicati, ma e` al contrario uno dei primi che Jane scrisse, anche prima dei suoi piu` celebri capolavori. Per tutti questi motivi, e` un po` sfigatino rispetto agli altri romanzi piu` famosi, viene considerato molto poco. Io stessa sono venuta a conoscenza di questo romanzo quando ho iniziato ad appassionarmi e a informarmi sui romanzi gotici. Venni cosi` a sapere che la Austen aveva scritto “L'abbazia di Northanger” come una sorta di parodia nei confronti dei romanzi gotici, ora un genere abbastanza di nicchia, ma ai suoi tempi molto in voga, tanto da essere considerati dai piu` intellettuali dei romanzetti puramente commerciali. Siccome a me pero` piacciono, e spinta dal desiderio di leggere piu` Austen, appena ho potuto l'ho comprato e letto subito.
Devo dire, prima di tutto, che non e` per niente come me lo aspettavo. Eppure non e` una critica, perche` mi e` piaciuto.

Il libro e` diviso in due parti. Se si va a leggere la trama, cosi come l'ho riportata anche io, quella non e` che una minima parte di cio` che succede ed e` contenuta principalmente nella seconda parte. Nella prima troviamo la nostra protagonista a Bath, immersa nella mondanita` sciocca e superficiale che la Austen descrive (e prende in giro) benissimo. La signora Allen, che ospita Catherine, e` in fondo una donna innocua ma molto vuota e superficiale, che non ha una opiniona per niente. Se chiamata a esprimerla ripete a pappagallo quello che dice il suo interlocutore, anche a costo di contraddirsi palesemente.
I piu` odiosi pero`, sono i fratelli Thorpe. John, che prova interesse per Catherine, e` il classico pallone gonfiato. Isabella e` una ragazza viziata, civetta, egoista e falsa, che stringe amicizia con Catherine approfittando della ingenuita` di quest'ultima, che infatti ci mette parecchio tempo per togliersi il prosciutto dagli occhi e capire da chi e` circondata. Attenzione, pero`, e` ingenua ma non stupida (non del tutto); a un certo punto, infatti, si fa valere e non si fa mettere i piedi in testa da quei due imbecilli, e questa cosa l'ho apprezzata molto. In questa prima parte di gotico non troviamo niente, se non qualche cenno ai romanzi che a Catherine piacciono tanto.

Con la seconda parte entriamo nel vivo della storia e qui, se fino a questo momento Catherine mi era stata simpatica, ci sono alcuni momenti in cui le avrei dato qualche sberla, giusto per farla svegliare. Allora...anche io, visto la quantita` di libri, film e telefilm horror che mi faccio fuori, tendo a volte a far andare la fantasia, soprattutto quando mi capita di essere sola in casa e di sentire qualche rumore. Ma lei e` esagerata! Non solo si provoca infarti inutilmente, ma arriva addirittura a fare l'impicciona in casa d'altri o ad accusare il suo probabile futuro suocero di cose orribili. E solo perche`, come arrivera` ad ammettere lei stessa, voleva essere spaventata. Voleva il brivido. Ma sei cretina?! Per fortuna questo dura poco e quando se ne rende conto crescera` (ma giusto un poco). Per il resto il romanzo continua ad essere un classico romanzo alla Austen. Oddio, niente amori tormentati ed eroine profonde. Catherine e` una ragazzina normalissima dell'epoca. Pero` l'elemento “gotico” che mi aspettavo e` molto breve e svanisce subito.

Dunque, ricapitolando, non fatevi ingannare dalle trame che si leggono in giro, perche` il libro affronta, a parer mio, ben altre tematiche e la parte gotica fa solo da contorno. E` una piccola presa in giro per la passione tanto diffusa all'epoca. Pero` come romanzo di Jane Austen e` molto carino. Voto 3.8/5!

mercoledì 27 settembre 2017

"Il giardino delle farfalle" di Dot Hutchison - Cosa ne penso?

Vicino a una villa isolata c’è un bellissimo giardino dove è possibile trovare fiori lussureggianti, alberi che regalano un’ombra gentile e... una collezione di preziose “farfalle”: giovani donne rapite e tatuate in modo da farle assomigliare a dei veri lepidotteri. A guardia di questo posto da brividi c’è il Giardiniere, un uomo contorto, ossessionato dalla cattura e dalla conservazione dei suoi esemplari unici. Quando il giardino viene scoperto dalla polizia, una delle sopravvissute viene portata via per essere interrogata. Gli agenti dell’FBI Victor Hanoverian e Brandon Eddison hanno il compito di mettere insieme i pezzi di uno dei più complicati rompicapo della loro carriera. La ragazza, che si fa chiamare Maya, è ancora sotto shock e la sua testimonianza è ricca di episodi sconvolgenti al limite del credibile. Torture, ogni forma di crudeltà e privazione sembravano essere all’ordine del giorno in quella serra degli orrori, ma nella deposizione della giovane donna, che ha delle ali di farfalla tatuate sulla schiena, non mancano buchi e reticenze... Più Maya va avanti con il suo terrificante racconto, più Victor e Brandon si chiedono chi o cosa la ragazza stia cercando di nascondere..
Avevo questo romanzo sul telefono da mesi ma non so perche` ho sempre rimandato la lettura. Devo dire che non mi ispirava molto e da quando l'estate e` finita mi ispirava ancora meno, visto che ora di thriller non ne voglio piu` leggere per almeno un anno. Pero` era li, e quindi mi son fatta coraggio e l'ho iniziato, senza tante aspettative (piu` mi mettono frasi entusiaste sulla copertina e meno ci credo). Sapete una cosa? Mi sbagliavo! Ho letto le prime pagine a singhiozzo perche` ero molto impegnata, ma una volta ritagliato un po` di tempo per me non sono piu` riuscita a staccarmi. Era da tanto che una lettura non mi prendeva cosi tanto.
Di solito io leggo tanto, ma a piccoli pezzi, perche` gli occhi mi si stancano subito. Con questo non riuscivo a smettere, giuro, passavano le ore senza accorgermi. Perche` tutto questo entusiasmo? Perche` la storia che la protagonista racconta e` emotivamente disturbante e coinvolgente.

Il romanzo e` stato scritto con due stili narrativi: nella narrazione principale troviamo Maya, una delle ragazze superstiti, mentre in una sala interrogatori dell'FBI ricostruisce ai due agenti increduli cosa avveniva all'interno del giardino; a questi racconti si alternano dei flashback in cui la storia e` raccontata dall'autrice e noi siamo trasportati come spettatori all'interno del Giardino, ad assistere in prima persona agli orrori perpetrati dal Giardiniere e dal figlio maggiore, il crudele Avery. Nelle prime pagine questo meccanismo mi confondeva, ma una volta capito era di facile lettura, e anzi molto coinvolgente.

Se vi aspettate grandi colpi di scena, devo dire che non ce ne sono di grossi. Sicuramente uno, verso la fine, inaspettato ma non sconvolgente. Cio` che a parer mio e` intrigante in questo romanzo e` proprio la storia che Maya racconta; giri la pagina curioso e timoroso allo stesso tempo di sapere cosa succedera`, perche` quello che le ragazze sono costrette a subire e` terribile. Si prova tanta pena e rabbia per la cattiveria, l'egoismo e la mente malata dei protagonisti maschili. Perfino Desmond, il figlio minore, che non condivide il sadismo del padre e del fratello, non e` un personaggio positivo. Come dice Maya, e` debole e codardo. Non fara` del male fisicamente alle ragazze ma con il suo comportamento passivo e` comunque complice.
Inoltre e` vero che Maya (o Inara) non convince mai fino in fondo. Non e` spaventata come in teoria dovrebbe essere una vittima di tali violenze. Non si capisce se si era affezionata al rapitore, se fosse addirittura una complice o se nasconde qualche altra cosa. Aiuteranno molto a capire la psicologia di questo personaggio i pochi dettagli che Maya dara` della sua infanzia e della sua vita prima del Giardino. Nasconde qualcosa, e` vero, ma non bisogna fermarsi alle apparenze.

Non so se ho ben reso cio` che ho provato leggendo questo libro. Ho scritto questo commento di getto, ancora travolta dalla storia appena conclusa. Ovviamente non dico che sia un capolavoro, ma dategli una chance! Secondo me non vi deludera`. Voto: 3,8/5 :)

lunedì 25 settembre 2017

"Sherlock Holmes" di Arthur Conan Doyle - Cosa ne penso?

 In questo libro possiamo trovare 4 tra i piu` celebri racconti che vedono protagonista Sherlock Holmes.
Uno studio in rosso” e` il primo romanzo che ci ha fatto conoscere l'investigatore privato Sherlock Holmes e il suo amico dottor John H. Watson. E` un testo fondamentale nella lettura delle inchieste operate da questo personaggio perche` entrambi i protagonist ci vengono, per la prima volta, presentati con le loro caratteristiche salienti: Sherlock Holmes maestro nel metodo deduttivo-analitico e il dubbioso dr.Watson, suo personale biografo.
Ne “Il segno dei quattro” i segreti e i misteri in gioco, che provengono persino dalla lontana India, non verranno svelati finche` non verra` catturato un uomo con la gamba di legno.
La valle della paura”: per la polizia sembrerebbe un caso irrisolvibile, ma non per Holmes che intuisce dalle sue investigazioni, influenzate dalla lunga mano del suo nemico prof. James Moriarty, che la realta` non sempre e` quella che sembra.

Il mastino dei Baskerville”: e` un'inchiesta che sconfina a momenti nel fantastico e nel paranormale. Il romanzo oscilla tra piani colmi di situazioni inaspettate, incubi, leggende di famiglia e misteri coinvolgendo personaggi che nascondono storie segrete correlate con la vicenda della morte di sir Charles Baskerville.


Qualche tempo fa ho avuto il piacere di conoscere e leggere per la prima volta Agatha Christie e il suo Poirot. E` andata bene e allora ho pensato che avevo un'altra grande lacuna letteraria: Arthur Conan Doyle e Sherlock Holmes. Quando ho trovato questo libro che mi avrebbe permesso di leggere non uno, ma ben 4 racconti, sono stata felicissima! E devo dire che anche in questo caso non sono rimasta delusa!

Il libro comincia con il primissimo racconto in cui Holmes e il suo amico Watson ci vengono presentati “Uno studio in rosso”. E` fondamentale quindi leggere questo per primo, perche` e` l'inizio di tutto. La storia e` molto carina, ha tutto quello che un bel giallo dovrebbe avere: l'omicidio, il mistero, le investigazioni e la scoperta dell'assassino. Prima che iniziassi, mia madre mi aveva detto che lei non riusciva a sopportare Holmes. Diceva che era troppo saccente e pieno di se per i suoi gusti. Beh, e` vero, ma al contrario io l'ho adorato proprio per queste sue caratteristiche! E` vero, e` egocentrico, e` strano, e` folle e saccente ma...ha ragione ragazzi! Alla fine e` lui che risolve i casi, e` circondato da poliziotti imbecilli, che lo prendono quasi in giro. Che soddisfazione quando gli sbatte in faccia la risoluzione dei misteri e quelli se ne vanno con la coda tra le gambe! Io adoro i personaggi irriverenti e lui lo e` di sicuro!

Rispetto a questo racconto, “Il segno dei quattro” ha attirato un po` meno la mia attenzione. Probabilmente e` stato tra i quattro racconti, quello un po` piu` noiosetto. Ho invece adorato anche in questo caso Sherlock e i battibecchi tra l'investigatore incompetente di turno e l'investigatore. Mi piace come Sherlock fa quasi finta di niente quando riceve frecciatine e poi si prende una bella rivincita. Questa cosa mi diverte moltissimo.

Per quanto riguarda “La valle della paura”, questo racconto e` diviso in due parti. Nella prima parte c'e` il caso di omicidio che viene anche risolto abbastanza celermente. Nella seconda parte, invece, veniamo catapultati in un grande flashback in cui ci viene presentata la storia dei protagonisti e di come si e` arrivati al crimine iniziale. Questa e` stata la parte piu` avvincente. Come ne “Uno studio in rosso”, anche questo retroscena si svolge in America, ma questa storia e` stata molto piu` bella, piu` cupa e anche angosciante. In questo racconto si parla anche della figura misteriosa e interessante di Moriarty.

Il mio preferito, comunque, e` stato indubbiamente “Il mastino dei Baskerville”. Un racconto molto famoso e molto apprezzato in generale dal pubblico e io approvo in pieno. Perche`? Perche`a differenza degli altri, questo si ispira molto ai romanzi di genere gotico che io amo. Gli elementi sono quelli: una leggenda che minaccia una famiglia da generazioni, una villa decadente in una zona di campagna cupa e deprimente, atmosfere angoscianti e quasi demoniache. Ho dovuto piu` volte ricordare a me stessa che era un racconto con protagonista Sherlock e quindi per forza ci sarebbe stata una spiegazione razionale alla vicenda, ma fino all'ultimo c'e` sempre la sensazione di qualcosa di soprannaturale. Vorrei dire una cosa nei confronti di Watson. A questo punto, i due si conoscono ormai da anni e dovrebbe averlo capito che Sherlock Holmes e` spanne sopra gli altri. Mio caro Watson, potrai averlo osservato per anni, potrai pensare di aver capito il suo metodo, ma mettiti l'anima in pace, non sei intelligente come lui. Basta cercare di paragonarti, su, noi ti vogliamo bene lo stesso.


Un piccolo commento ora su questa edizione in mio possesso. E` un libro di Crescere Edizione, che fa parte della collana “Grandi classici”. Mi perplime un po` la scelta e l'ordine in cui hanno deciso di pubblicare questi racconti. Non essendo per niente esperta di Doyle, mentre leggevo mi sono comunque accorta che qualcosa non quadrava nella linea temporale dei racconti. Sembrava quasi che si andasse avanti per poi tornare indietro. E in effetti, cercando su internet ho trovato che non sono posti in ordine cronologico. Perche`?
Inoltre ho notato un'altra cosa. La revisione di questi racconti potrebbe migliorare. Ho trovato in parecchi punti degli errori, come parole che non c'entravano niente, come se avessero sostituito quella parola senza cancellarla. In alcuni casi bastava semplicemente ignorarle ma un paio di volte ho dovuto leggere la frase due volte perche` non ne capivo il senso.
E` comunque una edizione economica (costava 7.90 ma io l'ho acquistata con uno sconto, pagandolo 4.90 ) e per una cifra del genere ho avuto la possibilita` di leggere non uno, ma quattro classici. L'edizione e` esteticamente carina. Quindi, insomma, quei difetti sono stati un po` fastidiosi ma sono riuscita tranquilllamente a chiudere un occhio.

Voto complessivo? 4.5/5. La perfezione per me e` molto rara, ma diciamo che si avvicina parecchio!